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Massimo Gargano (ANBI): “Una grande lezione di educazione ambientale e sostenibilità per tutti”
Combattere la dispersione delle plastiche nei fiumi trasformandole in oggetti di uso quotidiano: è questa l’idea alla base di “Splastichiamo i fiumi”, il progetto innovativo promosso dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno con il sostegno dell’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale, grazie ai fondi della Legge Salva Mare.
Il cuore dell’iniziativa è un laboratorio creativo che permette di riconoscere, raccogliere e riutilizzare la plastica dispersa lungo i corsi d’acqua. L’obiettivo? Sensibilizzare cittadini di ogni età sull’impatto ambientale delle plastiche e sulla necessità di un approccio responsabile verso i rifiuti.
Da bottiglie a oggetti unici: il laboratorio creativo
Sotto lo slogan “Porta una bottiglia vuota e te ne andrai con un coloratissimo oggetto”, il progetto ha fatto il suo debutto con grande successo durante la 25ª edizione di Autumnia a Figline Valdarno. Qui, giovani e adulti hanno potuto trasformare i rifiuti in plastica – come bottiglie in PET e altri materiali – in oggetti utili o decorativi grazie a una stampante 3D e alla collaborazione con l’associazione Eta Beta APS.
Un’esperienza che unisce apprendimento e creatività, mostrando come un materiale destinato alla discarica possa tornare a nuova vita.
L’impatto della plastica sui fiumi e sull’ambiente
“La dispersione delle plastiche nell’ambiente non è solo un problema estetico: è un’emergenza ambientale e idraulica”, sottolinea Serena Stefani, Presidente del Consorzio di bonifica Alto Valdarno. “Questi rifiuti ostacolano il deflusso delle acque e, lungo il loro viaggio verso il mare, si frammentano in microplastiche dannose per gli ecosistemi, la fauna e la salute umana.”
Un progetto che guarda al futuro
La portata di “Splastichiamo i fiumi” va oltre il Valdarno. L’iniziativa diventerà un modello per i Consorzi di bonifica italiani, con l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza della manutenzione e della tutela dei corsi d’acqua.
Ad Arezzo, in collaborazione con Legambiente, è già in programma la creazione di un villaggio “plastic free” lungo il torrente Chiassa. Un progetto ambizioso che punta a coinvolgere cittadini e istituzioni in una gestione sostenibile del territorio.
Un’alleanza per l’ambiente
“Iniziative come questa dimostrano il valore della collaborazione tra istituzioni pubbliche, enti territoriali e cittadini,” afferma Gaia Checcucci, Segretario dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.
Anche il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, evidenzia l’importanza educativa del progetto: “Ogni gesto che facciamo, dalla manutenzione dei fiumi alla scelta di uno sviluppo urbanistico sostenibile, deve essere orientato alla tutela delle risorse idriche. Questo progetto è una grande lezione per tutti.”
Con un approccio didattico e innovativo, “Splastichiamo i fiumi” si propone come un modello virtuoso per sensibilizzare le comunità, promuovere il riuso e costruire un futuro più sostenibile per i nostri corsi d’acqua.
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