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Bracciano, case popolari murate e famiglie abbandonate: il disagio sociale cresce

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Appartamenti ATER inutilizzati e graduatorie bloccate: mentre il diritto alla casa resta un miraggio, aumenta la tensione tra cittadini e amministrazione

La situazione abitativa a Bracciano si sta trasformando in un caso di inefficienza amministrativa e forte disagio sociale che potrebbe sfociare in azioni disperate e violente.

Nelle vie Salvo D’Acquisto e delle Palme, numerosi appartamenti gestiti dall’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) rimangono inutilizzati. L’azienda, per contrastare le occupazioni abusive, è stata costretta a murare gli ingressi delle abitazioni, mentre il Comune, guidato dal 2021 dall’amministrazione di centrosinistra con sindaco Marco Crocicchi, non ha ancora pubblicato la graduatoria per l’assegnazione delle case popolari agli aventi diritto.

La situazione è denunciata con forza dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Armando Tondinelli, che accusa il sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali di inefficienza: “Dopo tre anni non sono stati in grado di stilare una graduatoria, lasciando le persone più fragili senza risposte e privando i cittadini del diritto all’abitare”. Tondinelli parla di una giunta “senza guida”, chiedendo dimissioni immediate.

“E’ una cosa vergognosa – afferma il capogruppo di FdI del comune di Bracciano – sono tre anni che governano e non sono riusciti a stilare una graduatoria per assegnare case alle categorie più fragili della nostra società. A Bracciano – prosegue Tondinelli – case popolari libere o occupate da persone che non ne hanno il diritto, e persone che ne hanno bisogno e diritto ridotte a chiedere aiuto agli amici per poter pagare l’ affitto e dare un tetto alla propria famiglia. Dopo tre anni questa amministrazione di centrosinistra fatta di proclami parole e di nessun fatto, con le sue scelte politiche, ha ridotto all’inefficienza tutte le aree del comune dove manca anche la più semplice pro attività tra gli uffici che è fondamentale per dare immediate risposte alle categorie più bisognose e più fragili. Il Sindaco e tutta la giunta sinistroide – conclude il Capogruppo FdI – se avessero un pochino di amor proprio dovrebbero prendere atto della loro incapacità e dimettersi, Bracciano ormai è una “ nave senza nocchiere in gran tempesta” come diceva il Sommo Poeta.”

I dati della crisi abitativa in provincia di Roma

La vicenda di Bracciano riflette un problema più ampio: l’emergenza abitativa nella provincia di Roma. Secondo i dati aggiornati, circa 18.600 famiglie attendono una casa popolare nella Capitale e nei comuni limitrofi, ma nel 2024 le assegnazioni sono drasticamente calate. Fino a ottobre, solo 86 alloggi sono stati assegnati a Roma, a fronte di un trend che, fino al 2023, registrava numeri migliori (314 assegnazioni totali).

A Bracciano, il problema si aggrava per la mancata definizione delle graduatorie comunali, essenziali per l’accesso alle abitazioni popolari. Sul sito del Comune, è disponibile il modulo per la richiesta di inserimento in graduatoria, ma l’assenza di risposte concrete sta esasperando la popolazione.

Mentre le case murate rimangono un simbolo di promesse non mantenute, molte famiglie continuano a vivere in condizioni precarie, chiedendo supporto a parenti e amici per sostenere gli affitti. La crisi abitativa non è solo un problema di Bracciano, ma una questione sistemica che richiede interventi urgenti da parte della Regione Lazio e delle amministrazioni locali, oltre a un maggiore dialogo tra enti territoriali e ATER.

Un’inversione di rotta è possibile solo con un coordinamento efficace e una gestione trasparente delle risorse disponibili. Se l’amministrazione comunale iniziasse a muoversi qualcosa sicuramente cambierebbe.

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