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Editoriali

Roma, città aperta o città allo sbando? La capitale tra disagi quotidiani, criminalità e ingiustizie: è tempo di risposte dalle istituzioni

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Nel caos delle strade e sui mezzi di trasporto, bande di borseggiatori agiscono impunemente, mettendo in pericolo residenti e turisti

La città eterna diventata la torre di Babele, e fin qui non ci sarebbe niente di male, considerando che è il centro culturale mondiale, e la sua bellezza e la sua storia ne esaltano l’importanza, facendola diventare il luogo al mondo più importante da visitare. Purtroppo, oltre la celebre canzone, viene alla mente il titolo di un altro grande film “Roma città aperta”, per la situazione attuale della capitale.

Roma città aperta nel bene e nel male, ma, attualmente i lati negativi, sono di gran lunga superiori a quelli positivi. La vita, per chi vive in città, è diventata difficile, difficoltosa e pericolosa, ricordando l’atmosfera dei violenti stati sudamericani.

Non ci sono settori della vita pubblica, esenti da pesanti critiche e preoccupazioni, e, questo non fa altro che aumentare la tensione e la paura per la propria incolumità, oltre le difficoltà di qualsiasi esigenza burocratica.

L’ onesto cittadino che lotta giornalmente per le necessità lavorative, o ancor più riguardanti la salute, deve subire passivamente ingiustizie e pericoli di vario genere. Si perde tempo e lavoro per poter rinnovare una semplice Carta D’ Identità, a volte bisogna aspettare dei mesi, e magari, dover andare a richiederla in altri luoghi al di là della nostra residenza, ci sono spesso scioperi dei mezzi pubblici, stranamente quasi sempre di venerdì, e di conseguenza si ricorre ai Taxi che non si trovano, e che quando si è fortunati a trovarne uno, si incappa in qualche conducente disonesto che approfitta della situazione.

Ma la situazione più grave è quella della criminalità, sia essa micro od organizzata, a rendere la vita, ogni giorno più difficile e pericolosa. Quali sono le risposte delle istituzioni? I malavitosi approfittano di queste leggi permissive, per essere sempre più sfrontati, arroganti e violenti, trasferendo, quando sono stranieri, la violenza dei loro paesi nelle nostre città. Sui mezzi pubblici, le bande sudamericane di borseggiatori, hanno preso il sopravvento su quelle dei Rom, con la novità di essere più violenti e quindi potenziali assassini.

La tecnica di borseggio, si differenzia oggigiorno non soltanto per la loro abilità, ma per la cattiveria con cui rubano con violenza fisica infischiandosene della presenza di altre persone. Tutto ciò accade, perché sanno bene che le leggi italiane sono permissive, ed il numero di questi delinquenti cresce esponenzialmente di giorno in giorno.

Perché lavorare, quando ci si può arricchire facendo il finto turista? Perché queste persone, colte sul fatto più volte, sono ancora in circolazione, libere di tornare a delinquere? Quando il derubato reagisce, viene malmenato se non addirittura accoltellato, ma se arreca danno al malvivente deve anche risarcirlo. Questo stato di fatto, è lo specchio del paese di Pulcinella, dove il più debole deve subire in ogni caso. Sulla metro, gli altoparlanti invitano continuamente i viaggiatori a stare attenti per la presenza di possibili borseggiatori, autentica presa in giro, perché questi ci sono sempre e sempre più numerosi.

Dalle telecamere si vedono benissimo, si riconoscono, ma quando fuggono con il bottino non vengono fermati e perquisiti. Abbiamo bisogno di questi stranieri? Fra l’altro, mettono in cattiva luce i loro stessi connazionali, che al contrario lavorano onestamente con tanti sacrifici. Si deve necessariamente spendere una parola sul fenomeno Cicalone.

Cicalone ed i suoi compagni stanno svolgendo un’opera utile e buona per la società, denunciando apertamente questi borseggiatori, senza alcuna violenza e cercando di far capire loro che non si deve rubare. Meriterebbero una medaglia, poiché le forze dell’ordine, oltre avere le mani legate, non possono essere onnipresenti, ma i soliti buonisti, comodi nelle loro poltrone, attaccano questo paladino e compagni, protettori della legalità, dei deboli turisti e della dignità del nostro paese, asserendo, che non è compito loro l’ordine pubblico. Le autorità politiche e tutte le altre del campo giudiziario, devono spiegare ai cittadini, perché questi delinquenti sono ancora liberi di arricchirsi sulle lacrime delle persone oneste, malmenandole spesso pubblicamente se reagiscono, consci che nessuno interviene in difesa perché ha paura. E’ questo il nostro bel paese? Necessitano diecimila Cicalone.

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