L’intelligenza artificiale è un’eccezionale opportunità per aumentare l’efficienza e produttività del giornalista, che conserva un ruolo cruciale sia per la produzione dei contenuti che per la validazione dell’informazione. Questa è una delle valutazioni emerse dagli Stati Generali sull’Informazione Turistica organizzati a Milano dal GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica, in collaborazione con Regione Lombardia, con il patrocinio di ENIT e del Ministero del Turismo.
I lavori degli Stati Generali, ai quali hanno partecipato oltre 300 persone tra giornalisti, istituzioni e operatori del mondo del turismo, si sono chiusi con una conferenza stampa alla quale erano presenti Sabrina Talarico presidente GIST, Barbara Mazzali assessore al turismo di Regione Lombardia, Stefano Passaquindici presidente onorario GIST e Paolo Brambilla consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Nell’attuale panorama editoriale del settore turistico, dove le fonti sono molteplici e incontrollate, è necessario ridare valore alle singole professionalità, tornare a mettere al centro l’integrità, la trasparenza e la firma del giornalista come fonte autorevole e qualitativa. Ridare il giusto valore al lettore, spesso disorientato da un’informazione scoordinata, poco qualificata sia per le fonti che per i contenuti. È necessaria una maggiore professionalizzazione dei giornalisti di turismo, che sarà favorita anche dall’A.Ge.I., Associazione dei Geografi Italiani, resasi disponibile, attraverso la presidente Elena dell’Agnese, ordinaria di geografia dell’Università Milano Bicocca, a collaborare con il GIST e l’Ordine Nazionale dei Giornalisti per la definizione di percorsi di formazione e interazioni associazionistiche.
Dai tavoli di lavoro degli Stati Generali è anche emersa la necessità, che si tradurrà in richiesta ufficiale, di rivedere la legge dell’Ordine, che dovrebbe adeguarsi alle nuove professioni e all’approccio di comunicazione legate al mondo delle specializzazioni giornalistiche, di cui la turistica fa parte.
Il turismo in Italia – ha dichiarato Sabrina Talarico presidente GIST – ha chiuso il 2023 con numeri record: 451 milioni di presenze, (+3,3%), 100 miliardi di spesa turistica, 74 miliardi di gettito all’erario, 3 milioni di occupati, una spesa pro capite di 350 euro. Il settore rappresenta il 13% del PIL e la stima dei prossimi anni è di crescita netta. In controtendenza rispetto a questa crescita, l’editoria turistica è in forte crisi, sia in termini di spazi occupati all’interno dei media che di qualità dei contenuti”. “Gli Stati Generali dell’Informazione Turistica – ha continuato Talarico – hanno approfondito tutte le tematiche legate all’informazione legata al settore turistico, tracciato un percorso per il futuro, suggerito soluzioni vantaggiose per i media, che favoriscano scelte coraggiose a tutela dell’informazione libera, raccolto le sfide tecnologiche, che non devono fare paura ai giornalisti. Gli Stati Generali hanno rappresentato un momento di analisi, riflessione e proposte concrete, esaminato il presente, analizzato le sfide e le opportunità dell’editoria turistica, che deve trovare un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e indipendenza dei media. L’obiettivo finale è quello di ridare autorevolezza all’informazione turistica, ricostruire il patto di fiducia con i lettori e creare un circolo virtuoso che veda nell’editoria turistica il principale mezzo di promozione del turismo italiano”.
Dai 4 Tavoli di Lavoro, coordinati da Domenico Palladino, Mark Perna, Alessandra Gesuelli, Ada Mascheroni, Ornella D’Alessio, Pier Giorgio Oliveti e Federico Geremei, è scaturito un documento finale di sintesi.
Il documento finale di sintesi
L’editoria del comparto viaggi per sopravvivere innovandosi deve puntare su tre coppie di fattori chiave: 1) riconoscibilità e coinvolgimento delle comunità di riferimento, 2) verticalità e integrazione dei contenuti, 3) dialogo e cooperazione con i soggetti di intermediazione. In uno scenario globale caratterizzato dalle nuove istanze del “turismo continuo”, l’autorevolezza di una proposta editoriale sostenibile passa attraverso la valorizzazione del patrimonio informativo esistente e la creazione di sistemi integrati, oltre la fisiologica ideazione di nuovi linguaggi. Ciò richiede un impegno collettivo di investitori, editori, istituzioni di categoria, per creare le condizioni adeguate a perseguire due obiettivi primari: sinergie tra diversi produttori di contenuti e acquisizione di competenze imprenditoriali trasversali, anche attraverso interventi normativi ad hoc. Nell’attuale panorama editoriale del settore turistico è necessario ridare valore alle professionalità individuali, tornare a mettere al centro l’integrità, la trasparenza e la firma del giornalista come fonte autorevole riconosciuta. Questo approccio è funzionale al recupero della fiducia della propria audience consolidata, che va conservata, e quella delle generazioni più giovani. É indispensabile dialogare in modo mirato con la propria community di riferimento, per intercettarne e seguirne bisogni e ispirazioni. Anche nel settore delle guide di viaggio, il lavoro sulla qualità e la selezione dell’eccellenza deve accompagnarsi a un approccio multipiattaforma che risponda alle attuali richieste del mercato. Preso atto della necessità di migliorare conoscenze e competenze in materia di sostenibilità nelle sue varie accezioni (ambientale, sociale ed economica), è emersa l’esigenza di sollecitare all’Ordine Nazionale dei Giornalisti una più attiva organizzazione di corsi deontologici – in presenza ed a distanza – nell’ambito della formazione professionale obbligatoria continua, tenuti da esperti e docenti qualificati in materia per agevolare la creazione di nuove specializzazioni nell’ambito del giornalismo e fornire ai colleghi conoscenze e strumenti adeguati che ne migliorino le competenze in materia. L’obiettivo è quello di sviluppare una migliore interpretazione e rappresentazione dei territori nei confronti dei lettori.
Il giornalista è e rimane il testimone oculare dei fatti, l’interprete della realtà, il validatore delle informazioni e anche il referente univoco di ciò che ha prodotto. Il giornalista non solo ci mette la penna, ma anche la faccia, rendendo umano, autentico e unico ogni contenuto. L’AI può generare testi convincenti, è tuttavia essenziale monitorare il fenomeno delle allucinazioni, dove l’AI generativa può creare distorsioni o fatti inesistenti. La conoscenza approfondita delle destinazioni turistiche e l’accesso a dati aggiornati sono asset fondamentali. La capacità di integrare questa conoscenza con una narrazione creativa e personalizzata è ciò che distingue il contenuto umano da quello generato da AI. Il valore aggiunto di chi crea e diffonde contenuto editoriali turistici sta nella capacità di interpretare i dati e trasformarli in storie coinvolgenti.