ROMA, GINECOLOGI LAIGA: ILLUSTRATI I DATI DELLO STATO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194 (INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA)
Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2minutiDa tempo i ginecologi di Laiga avvertivano l’esistenza di uno "scollamento" fra i dati della relazione annuale del Ministro della Salute e la realtà vissuta dagli operatori e dalle donne
Colosimo (Pdl): "A Giulia Rodano (Idv) faccio un appello: torni dalle parte delle donne! Mettere in campo tutte le iniziative per evitare l'aborto e le conseguenti ferite che questo provoca in una donna."
Alberto De Marchis
Si è tenuta oggi presso l'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma (via G.B. De Rossi, 9 a Roma.) una conferenza stampa a cura dei ginecologi di Laiga, Libera Associazione dei Ginecologi per la applicazione della Legge 194. L'evento si è inserito in un clima generale di attacco alla legge 194, che vede in campo l'uso strumentale dell'obiezione di coscienza, la presentazione in Parlamento di mozioni "bipartisan" che vogliono affermare il diritto all'obiezione di coscienza del medico come diritto prevalente, fino ad iniziative quali quella del giudice tutelare che interroga la Corte Costituzionale sulla "liceità" della legge. La conferenza stampa di LAIGA, svoltasi all'indomani del Convegno sull’Obiezione di coscienza in Italia, organizzato lo scorso 22 maggio dall’Associazione Luca Coscioni e dall’Aied (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) e della campagna della Consulta di Bioetica contro l'obiezione di coscienza, ha avuto lo scopo di illustrare dei dati risultanti da un attento e mirato monitoraggio dello stato di applicazione della legge 194 nella Regione Lazio. Da tempo i ginecologi di Laiga avvertivano l’esistenza di uno "scollamento" fra i dati della relazione annuale del Ministro della Salute e la realtà vissuta quotidianamente dagli operatori e dalle donne; la ricerca ha permesso di rendere oggettivi i dati, analizzando anche elementi che la relazione del Ministro non prende in considerazione. I ginecologi di Laiga lanciano un grido di allarme sulla situazione attuale, ben più' grave di quanto riferito dal Ministro, e sul futuro: in assenza di un'adeguata formazione e sensibilizzazione dei nuovi ginecologi, infatti, si rischierà una impossibilità di fatto di applicazione della legge per mancanza di operatori. LAIGA si propone di intraprendere iniziative per la piena attuazione della legge nel Lazio e in tutte le regioni italiane, per la difesa del diritto alla salute riproduttiva delle donne, e per la difesa dei diritti e della professionalità degli operatori. “Mi auguro di non aver ben capito la richiesta della collega Rodano nel commentare i dati riportati dall’associazione Laiga, immagino casualmente fatti uscire proprio nei giorni in cui si ridiscute della legge 194. La collega invita all'assunzione di soli medici non obiettori? A me pare una vera e propria discriminazione! – Ha dichiara Chiara Colosimo consigliere regionale del Pdl e presidente Giovane Italia Lazio. – Preferisco inoltre non commentare quanto dichiarato sulla RU486. A Giulia faccio un appello: torni dalle parte delle donne! Mettere in campo tutte le iniziative per evitare l'aborto e le conseguenti ferite che questo provoca in una donna.. A questo siamo chiamate!” Conclude Colosimo.