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4 mesi agoon
Un testo ed un post divenuto virale sui social in pochissime ore.
Lo sfogo di un gruppo di cittadini che si sente abbandonato e solo di fronte a difficoltà sempre maggiori e che, durante l’estate, manifestano ancora di più l’insicurezza dei cittadini.
Il post arriva dal VI° Municipio e per la precisione da quella via Mezzojuso di cui abbiamo parlato qualche giorno fa in un precedente articolo (//www.osservatoreitalia.eu/roma-via-mezzojuso-baracche-e-condominio-in-totale-abbandono/)
“Terra di frontiera” potremmo dire ed affermare, dove la lotta alle varie criminalità e per il ripristino della legalità diventa ogni giorno più dura in quanto si trova a scontrarsi contro interessi sempre maggiori.
Abbiamo contattato, come nostra abitudine, questo gruppo di persone ed abbiamo rivolto direttamente alla signora Monia Lustri, portavoce di questo gruppo di cittadini, poche e semplici domande.
Da dove nasce questo vostro sfogo?
Lo sfogo nasce dal fatto di aver passato alcuni anni ad inviare segnalazioni ricevendo per risposte solo tante promesse ovviamente mai realizzate.
Si deposita un esposto, si riceve il protocollo e muore lì
Si è arrivati addirittura ad un incendio, il secondo dal 2019, nello stesso punto che ha coinvolto una trentina di volanti della Polizia di Stato a chiudere ogni strada che vi accedesse, vigili del fuoco e protezione civile che per interventi del genere rischiano la propria vita ed in alcuni casi abbiamo visto qualcuno perderla, un enorme mezzo atto a portare un escavatorino e dunque il personale per muoverlo.
Considerando che parliamo di una proprietà privata che viene gestita decisamente in contrasto con le normative, oltre aver permesso di mettere a rischio anche tutto il vicinato a cui già si fa subire quel degrado oltre le persone che vuoi per disperazione, continuano li a vivere. I controlli, dove sono?
Quali sono le vostre paure più concrete? e, soprattutto, quali sono le difficoltà maggiori che vi trovate di fronte?
Le difficoltà per cercare di ristabilire un minimo di legalità in questo territorio ed è brutto doverlo affermare che sono le Istituzioni che abbiamo sollecitato in questi casi importanti a non intervenire o se lo fanno agiscono con estrema lentezza nonostante esposti scritti e depositati.
Avete una speranza?
La speranza c’è sempre.
C’è la speranza che chi amministra comprenda che la gente non serve solo per fargli pagare tasse e imposte continuando ad ignorare che inerzia delle istituzioni non deve limitare all’osso i propri servizi con lo scaricabarile, assenza fondi quando ci sono fondi che molto meglio potrebbero essere impiegati e questo è noto da anni, carenza di personale.
Con queste tre risposte si continua a giustificare la carenza di interventi. E chi fa politica c’è speranza che la smetta di far solo parole.
In merito all’assenza di fondi sottolineo che se si permette di far agire nell’illecito nonostante esposti con quale faccia vengono a dirci che mancano i fondi?
Posso permettermi di fare alcune mie personali riflessioni?
Certo che si, il nostro dovere come informazione e darvi voce dentro questo “apparente silenzio” ..
Se in delle baracche non ci si può vivere, hanno identificato le persone durante l’ incendio, le persone di colore che erano lì in strada, passavano ed asserivano tutti di vivere nel palazzo e non nelle baracche, ma bastava vedere nella fase finale dello spegnimento quando queste stesse persone volevano rientrare, sono state identificate? Sono stati controllati i permessi di soggiorno?
Lì davanti no. Dopo? Non è dato sapere.
Nelle baracche vivono anche minori e un neonato, vive perché sono rientrati nonostante un nastro bianco e rosso tolto uno dal proprietario stesso ed uno da uno degli ospiti; in secondo luogo la spazzatura che mettono per strada con cumuli di buste miste di tutto, la pagano? Non penso perché non essendo abitabili le baracche si usufruisce solo del servizio senza pagarlo e creando solo ulteriore degrado che ripeto viene lasciato da anni perpetrare.
La speranza c’è evidentemente se no cambiate la testa per farle concretizzare.
C’è dolore nelle parole di Monia ma non c’è assolutamente la voglia di rassegnarsi a questa situazione che sta portando tutta una serie di problematiche nel quartiere ed in particolare via Mezzojuso.
Nei prossimi giorni pubblicheremo tutta una ulteriore serie di foto e finali proprio per dimostrare la fondatezza di quanto indicato da Monia e da tutte quelle famiglie che vorrebbero ristabilita la legalità nel loro quartiere.
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