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A.P.
Approvato all'unanimità il progetto proposto dall’Assessore Fanti in Commissione Servizi Sociali presieduta da Luca Bracchi, predisposto dall’Ufficio Minori dell’Assessorato ai Servizi stessi in collaborazione con i ragazzi. Questi giovani “cresciuti dai Servizi”, dimessi dalle case famiglia una volta compiuti i diciotto anni si trovano ad affrontare la transizione verso l’emancipazione nell’età adulta da soli, in assenza di riferimenti certi e significativi nella sfera parentale, amicale, affettiva. Sono ragazzi fragili, ancora impreparati a gestire responsabilmente una vita autonoma, rischiando la ricaduta nel disagio e in alcuni casi nella devianza.
Il Servizio Minori, continuando ad ascoltare i giovani, ha ritenuto di condividere il loro bisogno avviando un percorso, prima di ascolto e riflessione su quanto espresso, e successivamente un processo progettuale partecipato da loro. Le necessità espresse sono state: lavoro e casa.
Con l’aiuto degli educatori hanno stilato le regole di comportamento relative alla gestione della ”casa”, che costituirà lo strumento positivo per loro e per gli altri che in futuro si troveranno ad affrontare identici problemi e soddisfare identici bisogni. l Servizi Sociali assumeranno un ruolo fondamentale di regia e supervisione, in quanto l’ipotesi del gruppo è quella dell’autonomia guidata. Le regole di accesso alla “casa” e di convivenza, verranno scritte dai ragazzi con gli operatori del Servizio, sperimentate e testate per essere oggetto di un regolamento da sottoporre agli organi preposti.
“Si tratta di un progetto innovativo nella crisi profonda che stiamo attraversando – afferma l’Assessore Fanti – di natura economica e valoriale. La fase di transizione all’età adulta – continua l’assessore – è di per sé delicata anche quando i ragazzi hanno punti di riferimento ed una famiglia che vigila, per loro, “i ragazzi del Servizio” appartenenti a famiglie pluriproblematiche il momento di transizione è ancora più delicato e difficile. Per questo è importante dare ai ragazzi una “casa” dove ritornare e dove trovare persone disponibili all’ascolto. Conseguentemente per dare concretezza al progetto sperimentale elaborato dal Servizi Sociali, è stata proposta alla Commissione di dedicare al progetto due appartamenti posti al primo piano della palazzina ATER di Latina Scalo.”
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