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Redazione
"Non è assolutamente accettabile quanto è avvenuto ieri mattina 4 giugno a Roma, presso il Centro Operativo Sanitario Provinciale della Croce Rossa, ad opera di un militare del corpo ausiliario delle Forze armate che ha deliberatamente rimosso il simbolo della protesta che il cordinatore nazionale dell'USB (unione sindacale di base) Massimiliamo Gesmini aveva appena esposto sul luogo di lavoro. La civilissima protesta sindacale dell'USB contro l'ennnesimo tentativo di riorganizzazione della Croce Rossa messo in atto dai "furbetti del quartierino", consiste nell'esporre un lenzuolo bianco con la croce rossa listata a lutto, quindi è assolutamente lecita e condivisibile. – Lo dichiara Luca Marco Comellini, segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia. Il segretario prosegue nella nota – L'emblema della protesta è lo stesso che i lavoratori della Croce Rossa hanno esposto lo scorso 2 giugno durante la manifestazione che noi del Pdm abbiamo organizzato davanti alla Camera dei deputati. Invito i vertici della Croce Rossa a prendere immediati provvedimenti contro il militare e a chiedere immediatamente scusa ai lavoratori per questa brutale aggressione alla loro libertà di espressione e dissenso che è prerogativa fondamentale di ogni cittadino e ancor più di ogni organizzazione sindacale. Quello che è accaduto ieri rafforza le ragioni della nostra protesta a fianco dei soci, dei volontari e dei lavoratori civili e militari della Croce Rossa. Il Governo ne prenda atto di quanto sta accadendo, intervenga immediatamente per far cessare lo stato di "regime" in cui versa la Croce Rossa e dia immediata attuazione agli impegni che ha assunto accogliendo il nostro ordine del giorno 9/4865-AR/10 presentato dal deputato radicale Maria Antonietta Farina Coscioni lo scorso 26 gennaio."
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