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Roma

NEMI, LA CONOSCENZA DEI FATTI È ALLA BASE DELL’OPERATO DI UN SINDACO.

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Tempo di lettura 4 minuti Un commento sulle dichiarazioni di Bertucci al primo Consiglio Comunale del Comune di Nemi a proposito delle professionalità.

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Testana: "Ho digitato su Google, Alberto Bertucci, ed ho appreso due cose: la prima riguarda il prestigioso incarico di primo cittadino di Nemi con un programma che se portato a termine, è ambizioso e qualificante, la seconda è una imbarazzante posizione giuridica per la quale auguro la migliore delle conclusioni. Digitando il mio nome troverà molte notizie, condivisibili o meno sul piano culturale e professionale, ma nessuna posizione imbarazzante che possa creare danni."

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Carlo Testana

Ho seguito il primo Consiglio Comunale di Nemi l’altro giorno con la curiosità del cittadino a cui stanno a cuore i problemi di un paese che ama. Passata la campagna elettorale, smorzati, ma non sopiti, i toni più accesi del dibattito politico, volevo conoscere le intenzioni del nuovo sindaco, la sua squadra di governo ed il suo programma reale. Pace! Pensiamo al futuro di Nemi, ho detto. Avevo in mente di omaggiare il nuovo sindaco offrendogli in regalo il mio ultimo libro su Nemi, frutto di quattro anni di ricerca presso l’Università “La Sapienza”. Ma il dibattito, anzi il nervoso monologo, del nuovo Sindaco si è presto diretto verso l’insulto nei confronti dei “Tecnici”. “…Sia vent’anni fa, che nel recente passato, non si contano i danni provocati da queste figure professionali venute a Nemi…” ha tuonato Bertucci nel rispondere ad una domanda della consigliera Osmari preoccupata che la delega della materia urbanistica data alla signora Palazzi fosse impegno assai gravoso. Ora qui non voglio soffermarmi sull’operato di Ingegneri ed architetti  che hanno lavorato per il Comune di Nemi nel “recente passato”, cioè con le amministrazioni di centrodestra, mi fido del giudizio di Bertucci che li ha avuti a fianco, ma qualcosa posso dire di quel che accadde circa vent’anni fa quando fui chiamato dall’allora sindaco Vairo Canterani ad occuparmi di Urbanistica e lavori pubblici a Nemi fatti che evidentemente Bertucci non conosce a fondo.

Esperienza breve (quattro anni 1995-1999) ma intensa.
Trovai una vera e propria rivoluzione sul piano ecologico, ambientale, politico, urbanistico, proiettata in avanti rispetto ai tempi e fortemente indirizzata alla gestione ed al mantenimen-to dei beni comuni tra cui l’archeologia, il paesaggio, i boschi, il lago e l’idrografia, il centro storico e tutte le risorse culturali ed architettoniche di cui è ricco il Bacino del lago di Nemi. Lo stop al consumo del suolo, il bene pubblico al di sopra dell’interesse privato (concetto ribadito poche settimane fa dal Pontefice  Benedetto XVI ad Arezzo “…non guardare a sé, ma al bene comune..”), il recupero dell’esistente invece delle espansioni edilizie.
Ne restai affascinato. Un rarissimo esempio di buona amministrazione i cui frutti evidenti so-no ancora oggi sotto gli occhi, a dire il vero un po’ appannati, di tutti.

Un po’ di storia.
Il P.R.G. degli anni settanta (Democristiano)  prevedeva  previsioni ciclopiche di costruzioni entro tutto il bacino del lago; dalle Piagge a Pontecchio, da Montecanino all’Appia, da Caiano alla via dei Laghi, lungo tutta la Nemorense, ogni angolo del territorio libero di Nemi, era gra-vato da piani di lottizzazione ed espansione edilizia. Una catastrofe visibile oggi nei comuni limitrofi che hanno sciaguratamente urbanizzato gran parte del loro territorio e si stanno accorgendo solo ora del patrimonio dilapidato. Canterani e la sua squadra ricorsero ad una Variante di Salvaguardia per fermare le ruspe dei costruttori già accese.  “Garantire e tutelare le risorse territoriali per dare un futuro alle nuove generazioni” era in estrema sintesi il programma politico di allora. Ne parlarono tutti i giornali anche di livello nazionale, arrivarono prestigiosi riconoscimenti ed attestati di stima da fondazioni culturali ed associazioni ambientaliste anche fuori d’Italia. Il gesto di Canterani non è stato ancora compreso. Chi osserva dalla piazza il verde dei boschi, il lago risanato dai liquami, il paesaggio ancora intatto pensa forse ad un miracolo della provvidenza? C’è qualcuno dietro questo miracolo. Qualcuno a cui  oggi viene detto: “hai danneggiato Nemi”.

La vicenda ILCESA
Iniziò dopo il fermo delle ruspe, negli anni ottanta del secolo passato, una cruenta battaglia legale da parte di una sola impresa che aveva comprato dei terreni agricoli a pochi spiccioli, trasformati dal vecchio PRG in appetitosi piani di lottizzazione, ma azzerati dalla Variante di Canterani.
Troppo in avanti era il pensiero della “crescita zero” di cui si inizia a parlare solo oggi in altre parti d’Italia (Comune di Cassinetta di Lugagnano) di fronte ai disastri  di certa pianificazione convenzionale concordata, con le  deroghe, con i patti territoriali, con gli accordi di program-ma, con i condoni, e mille altre fantasie cementizie che hanno devastato l’ Italia. Troppo in avanti rispetto all’arretrata legislazione urbanistica Italiana ed alla cultura del “bene comune” che si affaccia solo da pochi anni nel nostro paese sospinta però dai movimenti dei cittadini e non dalla politica. L’ILCESA, forse ben guidata da qualcuno, ha vinto ed ottenuto il riconoscimento di un danno perché non ha potuto costruire in aree archeologiche e dentro il Parco dei Castelli Romani: il Comune di Nemi di quegli anni glielo ha impedito. Ora quei boschi, quelle aree archeologiche, quei prati, sono liberi, quanto valgono? Quale sarebbe stato il danno per la collettività? Il peso dei servizi?
Nessuno ha fatto mai il conto. Azzardo una relazione: se il danno al privato fosse 100 il beneficio pubblico per la mancata lottizzazione (voluta fortemante da Canterani) di quei terreni e di tutti gli altri entro il bacino del lago di Nemi è un milione di volte superiore, o forse molto, molto di più. La somma algebrica è nettamente e spropositatamente a vantaggio della collettività. Dove sono i danni?


Se quindi il sindaco Bertucci si riferisce a quel tipo di disastri (cioè aver fermato lo scempio del paese e impedito il controllo del territorio ai costruttori) , sono orgoglioso di aver partecipato  e lo considero un vanto.
Per il resto basta guardare negli archivi comunali di quegli anni per trovare richieste esaudite di cospicui finanziamenti per opere pubbliche che le successive amministrazioni di centrodestra non hanno mai concluso né valorizzato (si vedano la scuola e i sentieri).
Per saperne di più sul nuovo sindaco  non mi sono basato sulle “chiacchiere di paese” ho digitato su Google, Alberto Bertucci, ed ho appreso due cose: la prima riguarda il prestigioso incarico di primo cittadino di Nemi con un programma che se portato a termine, è ambizioso e qualificante, la seconda è una imbarazzante posizione giuridica per la quale auguro la migliore delle conclusioni. Faccia altrettanto con me, il neo sindaco, si documenti sulla rete; non ascolti le litanie di Biaggi, che gli sono costate il tracollo politico. Digitando il mio nome troverà molte notizie, condivisibili o meno sul piano culturale e professionale, ma nessuna posizione imbarazzante che possa creare danni.
Architetto Carlo Testana.

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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