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Negli Usa alcuni esponenti repubblicani hanno invocato, per rimuovere Joe Biden, il 25° emendamento della Costituzione, introdotto dopo l’assassinio di John F.
Kennedy per sostituire il presidente Usa in caso di morte, destituzione, dimissioni o incapacità. È lo stesso emendamento ipotizzato più volte per rimuovere Donald Trump durante il suo mandato. Il procuratore speciale Robert Hur ha scagionato Biden dalle accuse di divulgazione di documenti segreti, definendolo però “un uomo anziano con problemi di memoria”.
I senatori repubblicani Rick Scott, Mike Lee e Josh Hawley hanno invocato il 25.mo emendamento. La richiesta è stata controfirmata dai deputati Mary Miller, Marjorie Taylor Greene e Mike Collins. Claudia Tenney ha scritto anche una lettera al ministro della giustizia criticando le conclusioni del procuratore speciale Robert Hur, che non ha raccomandato accuse al presidente per la gestione incauta di documenti classificati: “Biden deve essere incriminato, oppure deve essere rimosso. Non c’è via di mezzo”.
Anche numerose altre figure di destra di alto profilo, come il fondatore di Turning Point Usa Charlie Kirk, il conduttore di un programma radiofonico Mark Levin e l’ex governatore del Wisconsin Scott Walker hanno suggerito di applicare il 25.mo emendamento. Più cauti per ora i vertici del Grand Old Party, anche se lo speaker della Camera Mike Johnson ha definito Biden “inadatto allo Studio Ovale”.
Il 25.mo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America è una norma che regola la successione presidenziale in caso di morte, dimissioni, destituzione o incapacità del presidente in carica. Fu ratificato nel 1967, dopo l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità del suo successore Lyndon B. Johnson.
L’emendamento stabilisce che il vicepresidente diventa presidente se il presidente muore, si dimette o viene rimosso dal Congresso. Inoltre, prevede che il presidente possa nominare un nuovo vicepresidente con l’approvazione della maggioranza di entrambe le camere del Congresso, se il vicepresidente muore, si dimette o diventa presidente. Infine, consente al vicepresidente e alla maggioranza dei membri del gabinetto di dichiarare il presidente incapace di esercitare i suoi poteri e i suoi doveri, trasferendo temporaneamente la carica al vicepresidente. Il presidente può contestare questa dichiarazione e riprendere i suoi poteri se il Congresso non conferma l’incapacità entro 21 giorni.
Il 25.mo emendamento è stato invocato quattro volte nella storia degli Stati Uniti. La prima volta fu nel 1973, quando il presidente Richard Nixon nominò Gerald Ford come vicepresidente dopo le dimissioni di Spiro Agnew per corruzione. La seconda volta fu nel 1974, quando Ford divenne presidente dopo le dimissioni di Nixon per lo scandalo del Watergate. La terza volta fu nel 1974, quando Ford nominò Nelson Rockefeller come vicepresidente dopo essere diventato presidente. La quarta volta fu nel 1985, quando il presidente Ronald Reagan trasferì temporaneamente i suoi poteri al vicepresidente George H.W. Bush durante un intervento chirurgico per rimuovere un polipo dal colon.
Attualmente, alcuni esponenti repubblicani hanno chiesto di esplorare la possibilità di rimuovere il presidente Joe Biden in base al 25.mo emendamento, accusandolo di incapacità e deficit di memoria. Tuttavia, questa procedura richiederebbe il consenso del vicepresidente Kamala Harris e della maggioranza dei membri del gabinetto, oltre che del Congresso, dove i democratici hanno la maggioranza in entrambe le camere.
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