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Anche la Finlandia sospende gli aiuti umanitari ONU in Gaza

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Il Ministero degli Esteri finlandese ha dichiarato che le accuse di coinvolgimento di 12 dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente ( UNRWA ) nell’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre sono gravi, per chiede un’indagine indipendente e approfondita sulla questione.
 
L’UNRWA è un’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite che fornisce servizi pubblici di base, come istruzione, assistenza sanitaria e servizi sociali, ai rifugiati palestinesi ed impiega circa 28.000 palestinesi.
 
La Finlandia ha un accordo quadriennale (2023-2026) con l’UNRWA per fornire assistenza umanitaria, per un importo di 5 milioni di euro all’anno. Il ministro per il commercio estero e lo sviluppo Ville Tavio ha deciso che i pagamenti della Finlandia all’UNRWA saranno sospesi a causa di queste accuse.
 
“Dobbiamo assicurarci che nemmeno un euro del denaro finlandese vada a Hamas o ad altri terroristi. Il sospetto che i dipendenti di un’organizzazione che riceve assistenza umanitaria siano coinvolti in un attacco terroristico è il motivo per sospendere i pagamenti. Il caso va indagato a fondo”, ha dichiarato Tavio.
 
La Finlandia è un importante donatore di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Nel 2023, la Finlandia ha fornito aiuti per un valore di 23 milioni di euro alla Striscia di Gaza, attraverso le Nazioni Unite, le organizzazioni non governative e le istituzioni locali.
 
Gli aiuti umanitari finlandesi a Gaza sono destinati a soddisfare le esigenze immediate delle persone colpite dal conflitto, tra cui cibo, acqua potabile, cure mediche, alloggio e riparo. Gli aiuti sono inoltre destinati a promuovere lo sviluppo sostenibile e la resilienza della comunità palestinese.
 
Nel 2023, la Finlandia ha fornito aiuti umanitari a Gaza per contribuire alle seguenti attività:
 
fornitura di cibo e acqua potabile a circa 500.000 persone
 
fornitura di cure mediche a circa 200.000 persone
 
fornitura di alloggio e riparo a circa 100.000 persone
 
sostegno alle attività di sviluppo sostenibile
 
La spesa totale dell’UNRWA nella Striscia di Gaza nel 2023 è stata di circa 344,9 milioni di dollari statunitensi. Questo include il finanziamento dei servizi di base dell’Agenzia, come sanità, istruzione, assistenza umanitaria e sociale e protezione, nonché per le attività di risposta alle emergenze a seguito dell’escalation della violenza di ottobre.
 
Ecco una ripartizione della spesa dell’UNRWA nella Striscia di Gaza nel 2023:
 
Servizi di base: 208,3 milioni di dollari
 
Risposta alle emergenze: 136,6 milioni di dollari
 
I servizi di base dell’UNRWA sono essenziali per la vita dei rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza. Questi servizi includono:
 
Sanità: l’UNRWA fornisce assistenza sanitaria primaria, assistenza sanitaria materno-infantile e cure mediche specialistiche a oltre 1 milione di rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza.
 
Istruzione: l’UNRWA gestisce oltre 250 scuole nella Striscia di Gaza, fornendo istruzione a oltre 500.000 bambini rifugiati palestinesi.
 
Assistenza umanitaria e sociale: l’UNRWA fornisce assistenza alimentare, assistenza in contanti e servizi sociali ai rifugiati palestinesi vulnerabili nella Striscia di Gaza.
 
Protezione: l’UNRWA protegge i bambini e le donne rifugiate palestinesi dalla violenza e dall’abuso.
 
Le attività di risposta alle emergenze dell’UNRWA nella Striscia di Gaza sono focalizzate sulla fornitura di assistenza a coloro che sono stati colpiti dall’escalation della violenza di ottobre. Queste attività includono:
 
Riqualificazione delle infrastrutture danneggiate: l’UNRWA sta lavorando per riqualificare scuole, centri sanitari e altre infrastrutture danneggiate nella Striscia di Gaza.
 
Fornitura di assistenza alimentare e in contanti: l’UNRWA fornisce assistenza alimentare e in contanti a oltre 100.000 rifugiati palestinesi sfollati nella Striscia di Gaza.
 
Supporto psicosociale: l’UNRWA fornisce supporto psicosociale a coloro che sono stati colpiti dalla violenza.
 
Il Ministero degli Affari Esteri della Finlandia aveva annunciato il 20 dicembre 2023 l’invio di un nuovo contributo di 10 milioni di euro per gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.
 
Gli Stati Uniti, il principale finanziatore dell’UNRWA, avevano annunciato la sospensione dei loro aiuti all’agenzia il 31 dicembre 2023, decisione che ha avuto un impatto significativo sugli aiuti umanitari a Gaza, poiché l’UNRWA fornisce servizi essenziali a circa 2,2 milioni di rifugiati palestinesi nella Striscia. Anche Canada e Gran Bretagna hanno sospeso gli aiuti.
 
Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha reso noto che l’Italia aveva invece già sospeso i finanziamenti all’UNRWA subito dopo l’attacco del 7 ottobre, che ha dato inizio alla guerra in corso.
Privo di virus.www.avast.com

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Francia, nuovo Governo: Macron bloccato tra i partiti

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La Francia è intrappolata in un’impasse senza precedenti, con il presidente Emmanuel Macron bloccato in un labirinto politico che sembra non avere via d’uscita. La scelta del nuovo premier, incaricato di formare un governo che possa gestire efficacemente il Paese, si sta rivelando una sfida insormontabile. Le consultazioni con i partiti politici, iniziate la scorsa settimana, non hanno portato ad alcun risultato concreto, lasciando il Paese in uno stallo politico che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile da risolvere.

Dopo aver incontrato il Nuovo Fronte Popolare, Macron ha ricevuto i rappresentanti della destra, nella speranza di trovare un consenso per il nuovo esecutivo. Tuttavia, il clima politico è rimasto teso e privo di progressi significativi. La presidente dell’Assemblea Nazionale, Yael Braun-Pivet, è stata la prima ad arrivare all’Eliseo, ma ha lasciato l’incontro senza rilasciare dichiarazioni, segno del profondo disaccordo che persiste.

Diverso l’approccio dei leader del Rassemblement National, Marine Le Pen e Jordan Bardella, che non hanno esitato a manifestare la loro opposizione a un eventuale governo del Nuovo Fronte Popolare, anche in assenza di ministri dell’ala sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Le Pen ha chiaramente espresso l’intenzione di chiedere una sessione straordinaria del Parlamento a settembre per valutare la possibilità di censurare il governo non appena verrà formato. “Non cambia assolutamente nulla”, ha dichiarato, evidenziando come la sfiducia nei confronti di qualsiasi esecutivo proposto sia totale.

A peggiorare ulteriormente la situazione, si è aggiunto il leader dell’ex Republicain, Eric Ciotti, che ha dichiarato la sua ferma opposizione a un primo ministro scelto dal Nuovo Fronte Popolare, preannunciando un voto di censura immediato da parte del suo gruppo. La possibilità di una seconda ondata di consultazioni non è più solo un’ipotesi remota, ma un’opzione sempre più concreta, mentre il tempo stringe.

L’attuale stallo non è solo una questione politica, ma rappresenta anche una crisi istituzionale. Gabriel Attal, il premier dimissionario, è ormai da 41 giorni alla guida del governo per gli affari correnti, una situazione senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale. Questo prolungato periodo di incertezza sta sollevando preoccupazioni non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini francesi, sempre più disillusi e preoccupati per la mancanza di una leadership stabile.

Nel frattempo, la tensione tra i partiti continua a crescere. Il Nuovo Fronte Popolare, ansioso di imporre la candidatura di Lucie Castets, non sembra disposto a scendere a compromessi. Il socialista Olivier Faure ha già messo in guardia contro una “messa in scena” orchestrata da Macron, mentre l’Insoumis Manuel Bompard ha parlato di “manovre” presidenziali per impedire alla sinistra di governare. Bompard ha avvertito che qualsiasi nomina diversa da quella di Castets potrebbe portare a un’escalation di tensioni, con proteste di piazza e, in ultima istanza, alla destituzione dello stesso Macron.

In questo contesto di crescente frustrazione e incertezza, il presidente Macron ha ancora pochi giorni per trovare una soluzione, prima di partire per la Serbia per una visita ufficiale. Con la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici all’orizzonte, sembra sempre più probabile che la nomina del nuovo premier debba ancora attendere, prolungando ulteriormente l’impasse politica che sta paralizzando la Francia.

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Israele e Hamas: accordo rischia di fallire

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L’accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è sull’orlo del fallimento e non esiste uno schema alternativo che possa essere presentato al suo posto.

Lo hanno riferito a Politico due alti funzionari Usa e due israeliani. “Non sappiamo se Sinwar vuole l’accordo”, ha detto una fonte, “se non lo vuole, c’è la possibilità che l’Iran attacchi e la situazione degeneri”. Mentre gli Usa spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano ha affermato: “Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione”. 

In un attacco con un drone israeliano a Sidone è stato ucciso Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah palestinese, secondo quanto scrive il quotidiano L’Orient le Jour online citando un annuncio fatto nel campo palestinese di Ain el-Héloué, nei pressi di Sidone. Suo fratello Mounir è uno dei leader palestinesi di Fatah in Libano. È stato ripetutamente accusato da Israele di contrabbando di armi alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nella Cisgiordania occupata.

“Hezbollah ha lanciato questa mattina 50 razzi nel centro della città di Katzrin. Hezbollah spara indiscriminatamente contro i civili israeliani. Come ogni Paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza”, ha dichiarato su X il portavoce dell’esercito Daniel Hagari.

Intanto i media libanesi riferiscono di un attacco di un drone israeliano a un veicolo nel campo profughi palestinese di Mieh Mieh, vicino alla città costiera di Sidone. L’Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni.

L’ esercito israeliano continua a operare nell’area di Rafah, nel sud della striscia di Gaza, e nelle ultime 24 ore ha eliminato decine di terroristi, distruggendo infrastrutture e individuando numerosi armamenti. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf aggiungendo che l’aeronautica israeliana ha colpito circa 30 obiettivi terroristici nella Striscia, incluse postazioni di lancio e di osservazione.

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Vaiolo delle scimmie: l’Argentina blocca una nave in porto

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Tutto l’equipaggio è in quarantena, nessuno può sbarcare

Restano in quarantena gli oltre venti membri dell’equipaggio della nave per il trasporto di cereali Ina Lotte, battente bandiera liberiana, bloccata dalle autorità sanitarie argentine nel Rio del Paranà, nei pressi di Puerto San Lorenzo, nella provincia di Santa Fe, per un caso sospetto di vaiolo delle scimmie.

L’imbarcazione aveva lasciato l’Atlantico del nord il 12 luglio dopo essere entrata in un porto russo e olandese e due settimane dopo era arrivata in Brasile, dove è rimasta oltre una settimana nello scalo di Santos, prima di riprendere il largo verso l’Argentina.

Secondo quanto riportano le tv locali, il personale medico salito a bordo ieri sera ha sottoposto ad un test almeno un membro dell’equipaggio che presentava sintomi compatibili col virus.

Nessuno potrà sbarcare dalla nave fino a quando non si conosceranno gli esiti degli esami.

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