L’ANBI si mette a disposizione delle Regioni per coadiuvare le indispensabili manutenzioni fluviali
“La recente Legge di Bilancio approvata dal Parlamento ed il contestuale obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro gli eventi naturali certificano una verità evidente: le risorse pubbliche sono limitate; già da anni, i ristori statali non superavano il 10% dei danni miliardari, subiti dai territori. Così, forti della piena coerenza dimostrata dai Consorzi di bonifica con i cronoprogrammi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo deciso, confortati anche da una sentenza del Consiglio di Stato, di metterci a disposizione delle Regioni per coadiuvare le indispensabili manutenzioni fluviali. Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo assumerci delle responsabilità verso la sicurezza dei territori con la stipula di convenzioni, per le quali presenteremo a breve una proposta di normativa”: ad annunciarlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto alla cerimonia di avvio dei lavori per il nuovo impianto idrovoro Cavaliera a Stellata di Bondeno, nel Ferrarese.
“E’ il valore dell’autogoverno e le positive esperienze di manutenzione dei fiumi in ambito urbano a Firenze, Milano e Pisa, che ci convincono di candidarci ad ulteriori responsabilità nell’interesse collettivo, consci dell’impegno, che ci assumiamo come sistema. Di fronte alla crisi climatica è necessario cambiare paradigma, valorizzando la prevenzione e snellendo gli iter procedurali. Non è normale che per arrivare all’apertura del cantiere per la realizzazione della centrale idraulica Cavaliera siano stati necessari 27 anni!” chiosa Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI e del Consorzio della bonifica Burana.
L’impianto garantirà maggiore sicurezza idrogeologica ad un’area di 324.000 ettari, in cui vivono 335.000 abitanti tra le province di Modena, Ferrara e Mantova; a curarne la costruzione sarà il Consorzio della bonifica Burana, grazie ad un finanziamento di € 68.182.614,83, cui concorrono P.N.R.R., Italia Domani Piano di Ripresa e Resilienza, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna. Sul territorio interessato insistono quasi 113.000 imprese con circa 477.000 addetti; si tratta di uno dei “cuori” agroalimentari del Paese con decine di produzioni a denominazione d’origine. Al termine dei lavori, previsti per il 30 Marzo 2026, sarà più che raddoppiata, raggiungendo i 100 metri cubi al secondo, la capacità di scolo delle acque dal bacino Burana Volano nel fiume Po, oggi garantita solo dai mc/s 40 di portata dell’impianto Pilastresi.
Al “kick off” verso il nuovo impianto Cavaliera erano presenti, tra gli altri, il ViceMinistro ad Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami ed il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
“Ciò che non si rigenera… degenera: rifacendoci a questo aforisma del filosofo Edgar Morin, quantomai vero per la gestione del territorio, ci mettiamo ancora una volta a disposizione del Paese e delle sue comunità” conclude Gargano.