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Costume e Società

Festival di Sanremo, Amadeus strizza l’occhio alle radio

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Tra temi sociali e d’attualità più o meno accennati, fragilità personali, rivalsa in chiave femminile e i soliti amori più o meno travagliati, il festival di Sanremo quest’anno con le trenta canzoni in gara strizza l’occhio come non mai alle radio e all’effetto tormentone.

Addio o quasi, dunque, alle ballate e ai pezzoni cheek to cheek, vai di cassa dritta e uptempo per rimanere svegli nelle lunghe nottate della manifestazione.

“Ho sempre detto che le radio per me sono importanti, il successo di un brano si misura nel fatto di sentirlo trasmesso anche dopo tanto tempo.

Sono il polso che una canzone funziona – spiega Amadeus, dopo il pre-ascolto dei brani in gara riservato agli addetti ai lavori -. Quest’anno la percentuale di uptempo è maggiore di quella delle ballate, ma non è un pensiero a tavolino. Vero è che io cerco di prediligere i cosiddetti tormentoni”. E di tormentoni, a un primo ascolto, ce n’è sicuramente più di uno, a partire dai Kolors (che tenteranno di replicare il successo di Italodisco), e poi Annalisa, Angelina Mango, Alfa ma anche a sorpresa i Ricchi e Poveri.

Molti come di consueto si affidano a cuore e amore (connubio irrinunciabile, soprattutto all’Ariston), ma qualcuno quello stesso cuore lo spinge oltre l’ostacolo per affrontare temi sociali e d’attualità. Lo fa Ghali con il suo elettropop ipnotico, che prende posizione contro la guerra (“per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale”), e lo fa Dargen D’Amico con riferimenti ai migranti (“siamo più dei salvagenti sulla barca”), alla guerra dei bambini, al governo in carica (“Abbiamo cambiato leader ma la madre e le altre donne non hanno niente da ridere”).

La questione femminile, e femminista, è affidata alla sensibilità di Fiorella Mannoia (“per sempre sarò libera e orgogliosa”) che nel testo fa riferimento a Una nessuna centomila, l’evento di cui è portavoce contro la violenza di genere. Le risponde BigMama con un grido contro il bullismo e l’emarginazione (“è facile distruggere i più fragili, colpire e poi affondare chi è solo”). Offese razziste per Mahmood (“quando fuori dalla medie le ho prese e ho pianto, dicevi ritornatene al tuo paese”), mentre Loredana Bertè rivendica l’essere se stessa (“prima ti dicono basta sei pazza e poi, poi ti fanno santa”). Mr.Rain ritorna sulle fragilità personali come anche Il Tre (“odio convivere con i demoni fissi nella mia testa”).

“Poca politica nei brani? Non è stata una mia scelta – spiega Amadeus, commentando lo scarso slancio sociale presente nei 30 brani -. Qualche canzone a sfondo sociale è arrivata, ma a volte penso sia una scorciatoia. A me il tema sociale interessa se abbinato a una canzone forte. E non faccio quote di nessun tipo, né di generi, né di temi. Vado dove mi guidano la mia testa e il mio cuore, cercando di intercettare i gusti dei più giovani, ma non solo”. Tanti invece i riferimenti ad altri brani o artisti.

Alessandra Amoroso cita Sally di Vasco Rossi, i Negramaro inseriscono Lucio Battisti. I BNKR44 riprendono l’anno che verrà di Lucio Dalla (e mettono dentro anche i Queen) e i Ricchi e Poveri si autocitano attaccando con “Che confusione”.

Tanta musica urban, ma stavolta senza eccedere nell’autotune (Ghali e Mr.Rain), sdoganato all’Ariston già da qualche anno, considerato al pari di uno strumento musicale. Esclusa Loredana Bertè, assente invece il rock. Nessun effetto Maneskin. “Pensavo che dopo la loro vittoria saremmo stati invasi dalle rockband e invece no, non si presentano né tra i Big né tra i giovani.

Forse non è nella nostra cultura, oppure chi suona rock non si presenta a Sanremo”. Poche anche le parolacce (Sangiovanni, Emma, Dargen D’Amico, Il Tre colorano con qualche tinta più forte i loro brani), mentre per la prima volta in gara c’è un testo completamente in napoletano: è di Geolier, il re delle classifiche 2023, dato già per vincitore dai bookmakers. “Non è più solo musica partenopea, ma nazionale. Non ho avuto il minimo dubbio a sceglierlo”, rivendica Amadeus, che ha invitato a presentarsi una decina dei 30 artisti in gara. “Fa parte del mio ruolo di direttore artistico. Qualcuno lo avevo addirittura dall’anno scorso, come Maninni”.

Con l’occasione, Amadeus – che accoglierà all’Ariston anche Russell Crowe – ha poi annunciato che ci sarà un omaggio a Toto Cutugno e a tre brani simbolo della canzone italiana con gli interpreti originali (Giorgia – già co-conduttrice – per i 30 anni di E poi, Eros Ramazzotti per i 40 anni di Terra promessa e Gigliola Cinquetti per i 60 anni di Non ho l’età); ha poi lanciato l’invito ufficiale ad Adriano Celentano: “sarebbe un sogno averlo al festival”.

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San Felice Circeo, ai Giardini di Vigna la Corte si accendono i riflettori su “Lazio, la Bellezza del Talento”

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Due serate di arte, moda e musica

San Felice Circeo si prepara ad accogliere un evento che unisce arte, moda e cultura nella suggestiva cornice dei Giardini di Vigna la Corte.

Il 1° e 2 settembre, la località laziale sarà il palcoscenico delle due serate finali della kermesse “Lazio, la Bellezza del Talento”, un’iniziativa voluta dalla Regione Lazio per valorizzare le meraviglie paesaggistiche e i giovani talenti locali.

L’evento, organizzato in collaborazione con il concorso Miss Italia Lazio e alcune delle più prestigiose scuole di alta formazione della regione, come l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini e la Maiani Accademia Moda, mira a celebrare il connubio tra bellezza naturale e capacità artistiche.

La prima serata vedrà l’esibizione di artisti emergenti, tra cui Giulia Guastella e Alessandro Ragazzo, mentre verrà assegnato il premio “Lazio, la Bellezza del Talento 2024”. Il giorno seguente, sarà il turno delle creazioni sartoriali degli studenti della Maiani Accademia Moda, accompagnate dalle performance teatrali e musicali di altri giovani talenti.

A chiudere la kermesse, l’elezione di Miss Lazio 2024, con la partecipazione delle ultime vincitrici del titolo nazionale. Un’occasione unica per ammirare il talento e la bellezza in una cornice d’eccezione.

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Grottaferrata: Arianna Sabatini incoronata Miss Eleganza Roma 2024

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È Arianna Sabatini la nuova Miss Eleganza Roma 2024.
Nella suggestiva cornice del Park Hotel Villa Ferrata a Grottaferrata, la ventenne romana si aggiudica la 12 tappa del Tour delle Finali Regionali di Miss Lazio 2024 organizzato dalla Delta Events agenzia esclusivista dal 2011 del Concorso per la Regione Lazio.

nella foto, da sx, il sindaco di Rocca di Papa, Massimiliano Calcagni, Giulia Gerardi, la neo Miss Eleganza Roma 2024, Arianna Sabatini, ed il sindaco di Grottaferrata Mirko di Bernardo

A consegnarle fascia e corona i sindaci di Grottaferrata, Mirko di Bernardo, e di Rocca Di Papa, Massimiliano Calcagni, insieme alla modella Giulia Gerardi.

alcune Miss durante la sfilata degli abiti di Barbara Basciano

Le 40 ragazze che hanno preso parte allo show si sono esibite in diversi outfit ispirati allo stile Hippie tipico degli anni ’70 ed al film “Barbie” presentando, poi, in passerella i capi della collezione di Alta Moda della stilista Barbara Basciano che ha presentato una collezione dedicata alle donne che hanno subito violenze sia fisiche che psicologiche realizzata con l’Associazione “Donna Autonoma” di cui la stilista è anche il presidente.

Arianna Sabatini con Margherita Praticò

La serata è stata presentata da Margherita Praticò con la regia di Mario Gori, entrambi anima pulsante del concorso nel Lazio, protagonisti dei recenti successi della nostra regione con i titoli nazionali vinti da Alice Sabatini (2015), Martina Sambucini (2020) e Lavinia Abate (2022).

nella foto da sx, Giulia Gerardi, il sindaco di Grottaferrata, Mirko di Bernardo, ed il sindaco di Rocca di Papa, Massimiliano Calcagni

La giuria composta dal sindaco di Grottaferrata Mirko Di Bernardo, il sindaco di Rocca di Papa Massimiliano Calcagni, l’assessore al Bilancio del comune di Grottaferrata Alberto Rossotti, il fotografo di moda Piero Consoli, la modella Giulia Gerardi, il produttore cinematografico Luca Mastrangelo ed il preparatore atletico Tommaso Capezzone ha poi assegnato il secondo ed il terzo posto, rispettivamente a Ludovica Tofani, 18 anni di Roma e a Sara Tancredi, 19 anni di Roma.

Le finaliste al Concorso Miss Lazio 2024

Nel corso della serata sono state anche scelte le 27 concorrenti che parteciperanno alla finalissima regionale per l’assegnazione del prestigioso e storico titolo assoluto di Miss Lazio 2024 che verrà assegnato a San Felice Circeo (LT), domenica 1 e lunedì 2 settembre presso la suggestiva location dei Giardini di Vigna la Corte, nell’ambito della kermesse “Lazio, la bellezza del Talento – 2024” promossa dalla Regione Lazio e curata da Lazio Innova in collaborazione con il Concorso Nazionale Miss Italia, Regione Lazio e con alcune delle più prestigiose scuole di alta formazione tecnologica della Regione Lazio: Maiani Accademia Moda, ITS Academy Sistema Moda, Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè, ITS Academy Lazio Digital, ITS Turismo Academy Roma. Ecco i loro nomi con le città di residenza : Alisea Sdrubolini (Roma), Arianna Ciamei (Roma), Arianna Sabatini (Roma), Beatrice Scintu (Roma), Camilla Bodesmo (Fondi), Clarissa Asesse (Leonessa), Claudia Raimondi (Viterbo), Cristina Josan (Riano Flaminio), Cristina Onica (Roma), Delia Valentini (Civitavecchia), Elena di Palma (Roma), Eleonora Stanghellini (Tolfa), Francesca Risi (Roma), Giorgia Casadei (Ardea), Giulia Ursini (Roma), Greta Caretta (Roma), Lavinia Abeloos (Roma), Lavinia Puggioni (Roma), Linda Ferraro (Alatri), Maria Sofia Conte (Roma), Martina di Trento (Sperlonga), Melody Bernabiti (Ladispoli), Noemi Agus (Fiumicino), Sara Bumbaca (Roma), Sara Tancredi (Roma), Soraya Galuppi (Latina), Victoria Masprone (Roma).

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Ardea, dopo 60 anni storico ritorno per il “Pomodoro Pantano”

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Quello che veniva chiamato “Lo Stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole

Era ormai un prodotto finito nelle memorie di quei pochi che lo avevano coltivato subito dopo la guerra. Con una ricerca attenta unita alla voglia di riscoprire vecchi sapore e vecchie tradizioni, il Comune di Ardea, nel cuore di quell’agro pontino, figlio di una delle più importanti bonifiche della Storia, e cuore nevralgico dell’agricoltura laziale, ha recuperato uno dei prodotti autoctoni più importanti della zona: il Pomodoro Pantano di Ardea.
È stato per decenni una delle fonti di ricchezza dei coltivatori ardeatini e pometini, con quella doppia valenza, “pomodoro da insalata” e nel contempo “da passata”.
Il pomodoro pantano scomparso da oltre sessant’anni torna alla ribalta ed il comune di Ardea lo celebra con la “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” che si terrà dal 30 agosto al 1 settembre in via Laurentina al km. 32,500.

“Abbiamo voluto, ci spiega l’assessore Fulvio Bardi, delegato alla Attività Produttive, riportare in auge uno dei simboli della nostra agricoltura ricostruendo una filiera capace di donare ricchezza e prestigio ad uno dei simboli del nostro territorio”.
“Una scelta, aggiunge il sindaco Maurizio Cremonini, che punta al rilancio di uno dei settori che è stato per decenni il volano della nostra economia”.


Grazie all’associazione Cercatori di Semi di Ardea – Pomezia in due anni, con la collaborazione di coltivatori locali, questo prodotto è stato reintrodotto nei luoghi che l’hanno visto protagonista per decenni.
Una notizia che non può che rendere felici tutti colori che puntano ad un rilancio delle biodiversità di cui sono ricchi la nostra regione ed il nostro paese.
“Con orgoglio le dico, ci spiega con gioia l’assessore Bardi, che con delibera di Giunta abbiamo creato il primo marchio D.O.CO., denominazione d’origine comunale, proprio a sancire l’unione del Pomodoro Pantano con la nostra città e con la sua Storia”.


Grazie ad Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, e quei pochissimi appassionati e coltivatori locali si è riusciti a recuperare questi preziosissimi semi, prima tra tutti Elisa Chinellato che ha regalato i semi conservati da suo zio.


E venerdì il taglio del nastro della “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” riuscirà a farci riscoprire questo antico sapore figlio di un Agro Pontino ricco ancora oggi di centinaia di biodiversità agricole.

“Pensi, ci dice sorridente l’assessore Bardi, ne sentivo parlare da bambino ed oggi riuscire a riportarlo sulle tavole dei miei concittadini mi riempie di una gioia immensa e mi offre davvero la possibilità di far comprendere, anche alle nuove generazioni, quali risorse di ricchezza offre ancora il comparto agricolo che troppo spesso viene messo all’angolo sulle scelte di prospettiva lavorativa”

Quindi quello che veniva chiamato “lo stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole di tutti noi magari, aggiunge, sempre il sorridente assessore Fulvio Bardi, “con un pezzo di palontella (altro prodotto tipico della città di Ardea n.d.s.) per riscoprire in pieno tutte le delizie della nostra cucina”.
Quindi ricordate l’appuntamento venerdì 30 agosto a partire dalle ore 18,00 ad Ardea per la prima Sagra del Pomodoro Pantano che accompagnerà per tutto il week end la ricca estate Ardeatina.

“Dimenticavo, ci dice alla fine della chiacchierata l’assessore Bardi, ci saranno degustazioni di piatti tipici a base di pomodoro curati da chef stellati ma un regalo per tutti: la distribuzione gratuita di sementi antiche da parte dell’Azienda Agricola Santa Teresa che ci ha aiutato proprio al rilancio di questo antico prodotto”.

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