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Angelo Parca
Indagato per concorso nel sequestro di Emanuela Orlandi Monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare. La decisione sarebbe nata ripercorrendo i rapporti che legavano il boss della banda della Magliana al Monsignore. Infatti proprio De Pedis fu tra i maggiori benefattori di don Vergari e dopo la sua morte l’ex rettore ottenne dal Vicariato il permesso per far tumulare Renatino all’interno della basilica. Sarebbe stato il Papa in persona a dare l’ordine di fornire la massima collaborazione al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al capo della Mobile Vittorio Rizzi, al fine di fare definitivamente chiarezza sulla questione della tomba e porre quindi fine al danno di immagine che ne sta ricavando l'intera Chiesa. Al vaglio degli inquirenti anche l’autorizzazione da parte del cardinale Poletti alla sepoltura del boss all’interno di Sant’Apollinare. “Mio marito era un uomo generoso nell’aiutare i poveri, nonché i sacerdoti e i seminaristi” affermò nel 2005 alla Dia la moglie di Renatino, la quale fu mandata da Monsignor Vergari a parlare direttamente col Vescovo vicario di Roma, cardinale Poletti. Si presuppone che il colloquio tra la vedova di De Pedis e il Cardinale Poletti si incentrò sopratutto sulle notevoli offerte fatte dal boss, quantificabili in ben 500 milioni circa delle vecchie lire. Ma il Cardinale Poletti qualcosa di strano dovette intuirlo tanté che dopo l'incontro con la vedova e dopo aver parlato con l’ex rettore Vergari autorizzò solo la sepoltura e non il funerale. “È una notizia importante che conferma la volontà di capire e di accertare i fatti”, dichiara Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Intanto il medico legale, Cristina Cattaneo insieme alla squadra di esperti che stanno esaminando le ossa prelevate dalla cripta della basilica, ne hanno identificate alcune al fine di sottoporle ad esami più specifici.
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