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Angelo Parca
Sulla vicenda dell’ospedale Padre Pio di Bracciano interviene Giuliano Sdanghi componente del direttivo di Rifondazione Comunista di Bracciano.
Ecco la nota:
"Bracciano e tutto il territorio coperto dalla struttura ospedaliera Padre Pio di Bracciano aspetta ancora la sentenza del Consiglio di Stato. Probabilmente qualcuno dall’ alto, però, ha fretta. Ha fretta di chiudere nel peggiore dei modi: chiudendo poco alla volta, come se si volesse isolare chi, in questa vertenza, è riuscito a far riconoscere alcune deduzioni campate in aria dei tecnici regionali che hanno curato il decreto regionale 80.
Di seguito elencherò quello che la ASL RM/F ha ordinato ed eseguito:
Sospensione dei ricoveri in Ortopedia;
Trasferimento del corpo infermieristico di Ortopedia da Bracciano a Civitavecchia;
Trasferimento dei pazienti ( compresi quelli del Pronto Soccorso) da Bracciano a Civitavecchia e, dulcis in fundo, la completa chiusura del reparto di Ortopedia.
Come tanti cittadini, io sono stato al fianco dei lavoratori e dei pazienti del nostro Ospedale. Se chi gestisce la ASL RM/F pensa di fare un favore a qualcuno per avere in cambio altro, sappia che la cittadinanza è pronta a fare nuovamente battaglia. Se invece, come spero, non c’è dietro nessuna malafede, ricordo ai dirigenti che c’è in corso una sospensiva del decreto in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e, quindi, non stanno rispettando una decisione giudiziaria.
Concludo dicendo che, ovviamente, in caso di sentenza a favore dei cittadini, il nostro compito come cittadini è vigilare affinchè non ci siano, come in questi giorni, forzature di ogni genere, perché come il comitato ha scritto sulle sue magliette distribuite nei vari presidi e cortei fatti nelle strade di Bracciano “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
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