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Cronaca

Infermiera condannata per l’omicidio di 7 neonati: “Li ha uccisi per attirare l’attenzione del medico che amava”

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In Inghilterra l’infermiera Lucy Letby, di 33 anni, è stata giudicata colpevole di avere ucciso sette neonati e tentato di assassinarne altri sei mentre lavorava nell’unità neonatale del Countess of Chester Hospital, tra il giugno 2015 e il giugno 2016. Il verdetto è arrivato al termine del processo alla Manchester Crown Court. La donna avrebbe agito per attirare l’attenzione di un medico sposato del quale era innamorata.

La donna ha sempre respinto le accuse. La decisione è stata presa da una giuria composta da sette donne e quattro uomini che hanno impiegato 22 giorni per arrivare a un verdetto.

L’aumento di morti Durante il lungo processo, iniziato a ottobre, i pubblici ministeri hanno affermato che l’ospedale nel 2015 aveva registrato un aumento significativo del numero di bambini che morivano o soffrivano di improvvisi deterioramenti della loro salute senza una ragione apparente. Alcuni hanno subito “gravi crolli” ma sono sopravvissuti grazie all’aiuto del personale medico. Hanno sostenuto che Letby fosse presente in ciascuno dei casi, definendola come una “presenza malevola costante” nell’unità neonatale nel momento in cui i bimbi si sono sentiti male o sono morti. Hanno aggiunto che Letby avrebbe recato danni ai neonati in modi che quasi non lasciavano tracce, convincendo i suoi colleghi che il crollo del loro quadro clinico e le morti fossero una cosa normale.

Iniettava insulina o latte Secondo quanto accertato, l’infermiera ha avvelenato alcuni bambini con insulina e altri iniettando nelle loro vene, o attraverso un tubo nello stomaco, aria o latte. In alcuni casi, Letby avrebbe impiegato fino a tre tentativi prima di riuscire a uccidere alcune delle sue vittime.

I legali dell’infermiera Gli avvocati di Letby hanno affermato che l’infermiera “lavorava sodo ed era premurosa”, amava il suo lavoro e che non c’erano prove sufficienti per dimostrare che avesse compiuto i delitti. Secondo il legale il peggioramento del quadro clinico e le morti dei neonati erano probabilmente dovuti a fattori naturali o in combinazione con altri attori come carenza di personale nell’ospedale o l’incapacità di altri di fornire cure adeguate. Ha anche affermato che quattro medici anziani hanno attribuito la colpa a Letby per coprire i fallimenti nell’unità neonatale. “Ho sempre e solo fatto del mio meglio per prendermi cura di loro”, ha detto la donna.

Frasi inquietanti Secondo quanto riportano i tabloid inglesi, l’infermiera, 33 anni, aveva sviluppato un’ossessione per un dottore che lavorava nell’ospedale e avrebbe ucciso alcuni bambini per attirare la sua attenzione. Quando i poliziotti l’hanno arrestata per la prima volta, nel luglio 2018, hanno trovato messaggi sparsi per casa sua e nel suo diario rivolti al medico. Letby, che viveva da sola con i suoi gatti, aveva scritto frasi come: “Per favore aiutami, per favore aiutami. Mi sono fidata di te per tutto. Ti amavo”. In un altro messaggio, accanto al nome del dottore aveva scarabocchiato: “Non ce la faccio più”. L’infermiera aveva anche scritto frasi inquietanti come: “Sono malvagia, ho fatto questo. Non merito di vivere. Li ho uccisi apposta perché non sono abbastanza brava per prendermi cura di loro. Sono una persona orribile”

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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