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Il 28 aprile del 2003, 20 anni fa, Apple lanciava l’iTunes Music Store, il grande negozio online di vendita di musica che ha dato un colpo definitivo alla pirateria, ha aiutato la discografia e ha fatto da apripista ai servizi in streaming. Uno dei fattori di traino è stato anche l’iPod, il lettore della Mela lanciato il 23 ottobre 2001. L’iTunes Music Store si è chiamato così fino al 12 settembre 2006, poi è diventato iTunes Store allargandosi alla vendita di video musicali, film, app e giochi. Steve Jobs ebbe il merito di aver trovato un accordo con le case discografiche – ci lavorò un anno intero – e di aver incanalato gli utenti verso prodotti digitali a pagamento. Per questo l’iTunes Music Store di Apple fu denominato dal Time del 2003 l’invenzione “più cool dell’anno”. Esso è parte della rivoluzione digitale di Apple sui contenuti insieme all’iPod e ad iTunes, lanciato tre anni prima ma solo per i computer. L’idea di metter in vendita le canzoni a 99 centesimi e di portarle in tasca con l’iPod (e dal 2007 con l’iPhone) si rivela vincente: in poco più di quattro mesi dal lancio del negozio digitale i brani venduti negli Stati Uniti raggiungono i 10 milioni e le case discografiche iniziano a dar credito alla piattaforma, in un momento in cui lo scambio illegale di musica su Internet sta intaccando notevolmente le vendite tradizionali. Le canzoni in formato digitale e la possibilità di creare una libreria musicale decretano la fine dei Cd, a sua volta iTunes inizia a diventare obsoleto con l’arrivo dei servizi di ascolto in streaming come Spotify e in seguito anche Apple Music.
F.P.L.
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