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NEMI ELEZIONI, VERTICI PDL METTONO I PUNTINI SULLE “i” RIBADENDO IL SOSTEGNO A CINZIA COCCHI E PRENDONO LE DISTANZE DA MATTEI

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Tempo di lettura 3 minuti Gasparri, Aracri, Palozzi: “Cinzia Cocchi e la sua squadra sono gli unici rappresentanti del centro destra a Nemi e chi appoggia altri candidati non è del Pdl”

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Palozzi su dichiarazioni di Libanori: “qualcuno si vende impropriamente risoluzioni dei problemi di Cotral di cui io sono il presidente”

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Chiara Rai

Grande rappresentanza del Pdl per Cinzia Cocchi candidato a sindaco con la lista “Insieme per Nemi” sostenuta dal Pdl: il capogruppo dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, Francesco Aracri, membro della direzione nazionale del Pdl e Adriano Palozzi sindaco di Marino e presidente Cotral. Parole senza chiaroscuri quelle di Cocchi che ha precisato: “abbiamo il dovere di ricordare ai cittadini che chi si candida a sindaco deve essere al di sopra di tutto, persona pulita. Chi si è macchiato del grave tradimento firmando la mia sfiducia si è poi giustificato dicendo che Nemi era allo sbando – ha continuato Cocchi – ma da giugno dell’anno scorso molte cose sono peggiorate”. Poi, rivolgendosi al senatore Gasparri e agli altri esponenti politici ha detto. “dovete dare la possibilità a noi cittadini di credere nella buona politica. Voglio, inoltre, ribadire l’appoggio del Pdl alla mia candidatura si perché a volte quando si vedono dei rappresentanti politici che non so per quale motivo appoggiano un candidato rispetto a un altro occorre fare chiarezza: abbiamo un candidato appoggiato dall’Udc che però è appoggiato anche in parte da un esponente del Pdl. E così, dato il “La” di Cocchi, Gasparri, Aracri e Palozzi hanno speso parole dure e inequivocabili proprio nei confronti di quell’esponente del Pdl che anziché appoggiare Cocchi è intervenuto a sostegno di un altro candidato sostenuto dall’Udc. Di fatti nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei ha palesato il suo appoggio ad Alberto Bertucci, ex vicesindaco e tra gli attori principali della caduta della giunta Cocchi. “Il Pdl è tutto con Cinzia Cocchi – ha detto il sindaco Palozzi che ha definito Cocchi persona perbene alla quale è legato da stima e amicizia – quando qualcuno invece decide di sostenere una candidatura diversa, è proprio quel qualcuno che non è più nel Pdl perché il Pdl sta qui”. Palozzi non ha risparmiato parole neppure rispetto a qualcuno che si è venduto le vittorie di Cotral rispetto ai problemi di trasporti che interessano Nemi. Il riferimento è indubbio che si rivolge nei confronti del membro del Cda Cotral, Giovanni Libanori (Udc) che ha attribuito i meriti delle soluzioni prese da Cotral all’avversario di Cocchi (e rispetto a questa vicenda ci sono nutrite dichiarazioni di Libanori rivolte anche a Cocchi tramite Facebook): “qualcuno si vende impropriamente risoluzioni dei problemi di Cotral di cui io sono il presidente – dice Palozzi –  le soluzioni sono frutto di concertazioni destinate e devono essere destinate al bene della comunità e non per favorire singoli personaggi. In tal senso i percorsi intelligenti e positivi per Nemi verranno intrapresi con Cocchi”. Soltanto il 15 aprile, infatti, Libanori (candidato nella lista di Alberto Bertucci) ha scritto: “Risolto il problema delle corse festive Cotral a Nemi. Ecco gli orari: Genzano-Nemi 8,10 11,10 14,40 19,40. Nemi-Genzano 8,20 11,20 14,40 19,40. Capolinea piazza Pietro de Sanctis ( colombe) Fatti non parole…… e sempre dalla parte dei cittadini……. Cara Leonessa (rivolgendosi a Cocchi) come vedi il problema di Nemi lo conoscevo…… Salutiiiiiiii”. E poi ci sono altre innumerevoli affermazioni che spostano sullo stesso Libanori i meriti della soluzione adottata dall’azienda Cotral. Sulla stessa lunghezza d’onda Aracri che spende un commento per Mattei pur senza nominarlo: “Qualcuno ha fatto scelte diverse – ha detto Aracri – scelte di bottega e come dice il detto “Dio li fa e poi li accoppia”. Incisivo il senatore Gasparri: “C’è bisogno del nostro supporto in un momento di confusione, è adesso che bisogna ricordarsi di essere coerenti e con coerenza e nitidezza ribadiamo il nostro appoggio alla Cocchi”.

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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