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Rocca Di Papa e il “caso Di Bella”, una condanna per istigazione alla corruzione e la storia non finisce

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ROCCA DI PAPA (RM) – Tante strane coincidenze in una storia che vede protagonista un Comandante dei Vigili, Gabriele Di Bella, messo intenzionalmente a Rocca di Papa per gestire tutto il post emergenza di una situazione complessa: l’esplosione del palazzo Comunale che ha dilaniato una Comunità che ha perso un sindaco amato, Emanuele Crestini, che aveva iniziato a rivoluzionare vecchie dinamiche politiche.

Non appena ha denunciato un tentativo di corruzione da parte di una impresa edile che collaborava con il Comune, il caso ha voluto (ma “il caso non esiste” diceva Kung fu Panda?) che il Comandante Di Bella sia stato sollevato dal suo incarico dopo che la Procura presso il Tribunale di Velletri aveva convocato i testi per la vicenda di corruzione e comunque poche ore dopo la sfiducia della sindaca Veronica Cimino, “pugnalata” in primis da quattro della maggioranza che hanno preso Di Bella come capro espiatorio parlando di “caso Di Bella” e rimproverando di fatto la sindaca di prendere troppo le parti del vigile anziché quelle della sua squadra.

Perché Di Bella non era voluto? Ma procediamo per gradi

Gabriele Di Bella, inquadrato nell’organico di Roma Capitale, ha rischiato di venire allontanato anche da Nemi, visto l’interim che aveva con il piccolo Comune, a causa della presunta impossibilità per Roma Capitale di chiedere al comandante prestazioni di lavoro straordinario a causa delle già 12 ore fuori servizio fuori sede consentite, invece, per legge. Ma così non è stato. E in più è arrivata l’udienza per il caso di corruzione: condannato a due anni di reclusione per istigazione alla corruzione nei confronti dell’ex comandante della polizia locale di Rocca di Papa Gabriele Di Bella. Così è stato deciso ieri in camera di consiglio da un collegio di giudici al Tribunale di Velletri nei confronti di un responsabile di un’impresa edile che collaborava con il Comune di Rocca di Papa denunciato da Di Bella per aver tentato di pagare una “mazzetta” consegnandogli una busta chiusa con del denaro che il comandante della municipale ha restituito seduta stante.

Una sentenza non appellabile in applicazione del decreto Cartabia con possibilità di convertire in pena alternativa esclusa quella pecuniaria. Dicevamo che il caso ha voluto che dopo aver denunciato la tentata corruzione, il vigile sindacalista sia stato rimosso dal suo incarico. Più precisamente, in concomitanza con la convocazione dei testi in udienza da parte della Procura di Velletri, il 29 novembre dell’anno scorso, la notte seguente, alle 22 e 53 minuti del 30 novembre, dal Comune di Rocca di Papa sia partito il diniego a proseguire l’incarico firmato dal commissario prefettizio, nonostante la legge Brunetta avesse prorogato gli incarichi come quelli di Di Bella al 31 dicembre 2022. E nel caso, una nuova convenzione avrebbe potuto essere stipulata soltanto se fosse passata in Consiglio comunale, quindi con il benestare di tutti e non della sola Giunta. E sempre il 29 novembre mattina l’allora sindaca Veronica Cimino veniva sfiduciata da sei consiglieri della minoranza e quattro di maggioranza. Di Bella nell’organico di Roma Capitale era stato incaricato dall’allora sindaca Virginia Raggi di gestire l’emergenza a seguito dell’esplosione del palazzo comunale nel giugno del 2019 quando persero la vita il sindaco Emanuele Crestini e il suo delegato Vincenzo Eleuteri. Da quel momento la vice Cimino diventata facente funzioni proseguì sostenuta da Di Bella il percorso tracciato da Crestini: «Ci siamo sempre battuti per la legalità – ha detto l’ex sindaca ieri dopo la condanna – il sindaco Crestini da subito mi aveva indicato le situazioni che andavano controllate e così abbiamo fatto». 

Dal 2019 al 2022 con la riconferma della Cimino al governo di Rocca di Papa si sono susseguiti una serie di fatti, dall’avvio delle procedure per la demozione delle antenne a Monte Cavo, ai controlli durante il Covid nelle strutture sanitarie fino alla gestione dei Mondiali.

Di Bella ha iniziato una vera e propria opera di controllo sul territorio aprendo al pubblico il nuovo Comando in centro ribattezzandolo il “Palazzo della Legalità”.

Ora la vicenda per il comandante Di Bella non è conclusa: «Rimango esterrefatto – dice – in udienza è stato confermato tutto l’impianto accusatorio e c’è una condanna per istigazione alla corruzione ma il Comune non si è costituito parte civile. Registro ancora una volta l’assenza di chi all’interno della macchina amministrativa ha il dovere di trasparenza e anticorruzione. Spero che il commissario prefettizio faccia chiarezza su un’episodio così grave». E nelle prossime ore saranno oggetto di una ulteriore segnalazione agli organi competenti da parte di Di Bella proprio le dinamiche e modalità con cui è stata disposta la cessazione dell’incarico da parte del Comune roccheggiano a seguito della missiva. Sembrerebbe che sia stato detto a Di Bella anche in modi discutibili “riconsegni le chiavi del comando” ma questo sarà oggetto con tutta probabilità di ulteriori risvolti giudiziari: E proprio da “quelle strane coincidenze” si riparte a scavare fino a che tutti i nodi non verranno al pettine. Un po’ come quando nel passato il Comune ha accumulato oltre 19 milioni di debiti e non c’è stato alcun colpevole. La musica è cambiata decisamente dopo l’insediamento di Crestini ed è continuata con il pugno duro per la legalità che ha portato avanti Veronica Cimino, eletta sindaco ma non accettata da una parte della maggioranza. Forse proprio per le sue decisioni controcorrente.

Officina Stampa BAR del 2 dicembre 2022 – L’intervista di Chiara Rai alla ex Sindaca Veronica Cimino

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Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
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Frascati, Emanuela Bruni: “Un’estate Tuscolana da dimenticare”

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“La stagione estiva volge al termine ed è tempo di riflessioni sull’estate appena trascorsa, in altri paesi del circondario la stagione turistica e culturale è ancora promettente con un settembre scoppiettante, Frascati invece mostra un andamento in totale regressione. Incapace ancora una volta di un pensiero di ampia visione e proposta”. È molto duro il commento del consigliere comunale Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città di Frascati, sulle dichiarazioni del delegato all’estate Tuscolana, Fabrizio Federici, che ha parlato di “un miracolo” in quanto “abbiamo organizzato l’Estate Tuscolana con un budget di circa 12 mila euro”.
La consigliere Bruni evidenzia subito un dato oggettivo che discosta immediatamente dai numeri forniti da Federici:

la consigliera comunale di Frascati, Emanuela Bruni

“Dopo un avvio di stagione, prosegue nel suo comunicato, con l’ organizzazione della Festa della musica di fine giugno per cui l’ Amministrazione tuscolana ha avuto circa 24 mila euro che non ha dato i frutti, l’estate tuscolana si è svolta presso il cortile delle Scuderie Aldobrandini con il sempre esaurito, delle manifestazioni in gran parte organizzate e sostenute da alcune realtà economiche e dalle Associazioni del territorio.
Il sempre esaurito, che in realtà non è servito neppure a soddisfare la domanda dei residenti, considerando l’esiguità dei posti disponibili, un centinaio o poco più.
Era prevedibile il sold out ma non soddisfacente per una cittadina che in estate la sera diventa meta di svago della Capitale.
Encomiabili le Associazioni che hanno dato il meglio che potevano, ma langue la capacità programmatica dell’ Amministrazione”
.
In effetti se si guarda con attenzione il cartellone dell’Estate Frascatana si ci accorge che sono state le associazioni a tenere banco riuscendo a produrre eventi anche se limitati dal punto di vista delle location e dei posti a disposizione.
La Bruni, che in passato, ha già gestito direttamente da assessore alla Cultura la macchina dell’Estate Tuscolana ribadisce con forza e con senno il fatto che “non è solo una questione di fondi. La Regione Lazio ha sempre stanziato tra i 10 mila e i 14 mila euro annui, come quest’anno, e come alcuni cittadini ben ricordano, i fondi venivano stanziati, negli anni pre-covid, con grandissima difficoltà e con il contagocce rispetto all’attuale erogazione.
Non ci si può sempre far scudo della carenza di risorse economiche e lamentarsi dell’esiguità, raccontando favole a chi non è del mestiere!”

Un attacco nella sostanza delle azioni che, stando alle parole del consigliere Bruni potevano essere diverse e, di sicuro, proficue.
“Frascati, – aggiunge Bruni – ha scarsità di fondi, è noto, ma organizzare eventi estivi coinvolgenti e aperti a tutti (turisti e cittadini) dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni amministratore, eletto o delegato, perché il buon andamento della stagione significa innescare un processo virtuoso di rilancio delle attività commerciali del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e dei visitatori nonché dare slancio al turismo sul territorio che scivola ogni giorno sempre più in basso. Inoltre le estati tuscolane per molto tempo, nei decenni passati, sono state realizzate grazie all’oculata ricerca di sponsor a fronte di cartelloni coinvolgenti su cui investire che hanno spesso portato a fare manifestazioni a costo zero per l’ Amministrazione.
Questa estate invece abbiamo visto una città vuota, in continuo degrado e soprattutto incapace di progettare a breve e medio termine”
.
Un “j’accuse” di tutto rispetto che si completa nella finale del comunicato:
“Per questo non ci si può neppure improvvisare come organizzatori di eventi!”
L’auspicio che Emanuela Bruni fa per la città di Frascati si lega all’imminente inizio del Giubileo 2025 che potrebbe, ci si augura, risollevare le sorti della città tuscolana
“In questi giorni la Regione Lazio, chiude il suo comunicato, sta predisponendo bandi straordinari per gli eventi culturali in visione del Giubileo 2025, l’auspicio è che l’amministrazione ne sappia usufruire per ridare dignità ad una cittadina che ha sempre fatto del turismo culturale un suo fiore all’ occhiello, evitando così a fine anno, di trovare la scusa che è sempre una questione di scarsità di fondi!”
Un auspicio nel quale confidiamo tutti noi che vorremmo ritornare a vedere, ogni giorno, la straordinaria bellezza della città di Frascati.

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Monte Compatri, rapina e picchia la compagna davanti ai figli minori

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati, su incarico della Procura della Repubblica di Velletri, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino nigeriano di 48 anni, gravemente accusato di maltrattamenti in famiglia e rapina.
 
Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Velletri, è stato richiesto dalla Procura a seguito delle indagini avviate dai Carabinieri dopo un intervento presso un’abitazione di Monte Compatri lo scorso 21 giugno. In quell’occasione, i militari erano stati chiamati per sedare una lite tra l’uomo e la sua compagna.
 
La donna, durante l’intervento, ha denunciato di essere stata vittima di ripetute violenze fisiche da parte del convivente, spesso perpetrate davanti ai loro figli minori. Ha inoltre riferito che l’uomo le avrebbe sottratto il telefono cellulare durante una delle aggressioni. Gli accertamenti immediati condotti dai Carabinieri hanno permesso di raccogliere prove significative contro l’indiziato, che in passato era già stato denunciato dalla stessa donna e condannato in primo grado per episodi simili.
 
Rintracciato presso il suo domicilio, l’uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di Velletri, dove rimarrà in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
Privo di virus.www.avast.com



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