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Metropoli

Gualtieri “accende” il TMB di Guidonia e infiamma la politica. Lega all’attacco, il PD ci mette una pezza

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GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sciolto la riserva e adottato, nella sua funzione di sindaco della Città Metropolitana (ex Provincia), l’ordinanza che, supportata da mezzo PD romano e regionale, prescrive alla società satellite della COLARI di Manlio Cerroni di “provvedere ad attivare ogni necessaria procedura utile al perfezionamento del collaudo e della messa in esercizio dell’impianto TMB dell’Inviolata”.

È una nuova tegola – inaspettata fino a un certo punto – che si insinua in un quadrante già fortemente critico, sotto il profilo sanitario e ambientale. A pochi chilometri il TMB di Rocca Cencia e un’altra discarica, quella a Castelverde, in attesa di bonifica come l’Inviolata. In mezzo uno stuolo di siti industriali, discariche abusive, ma soprattutto un esercito di cittadini malati, afflitti da patologie tumorali, cardiovascolari e respiratorie. Un caso? Sembrerebbe di no, stando alle testimonianze e agli studi scientifici condotti dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio. Ad aggravare la situazione le risultante delle analisi di ARPA LAZIO sui piezometri intorno all’Inviolata stessa, rese note a giugno, che confermano la persistenza e l’aggravamento dell’inquinamento delle falde acquifere. Dati che dovrebbero inviare alla massima prudenza.

Invece, ecco l’ordinanza, emessa mercoledì 20 luglio in cui Gualtieri sottolinea l’impossibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito territoriale: a causa del devastante incendio del 15 giugno, che ha reso inutilizzabile il TMB Malagrotta 2 – capace di smaltire ogni giorno 900 tonnellate di indifferenziato – e della mancanza di impianti. Altro problema atavico. Una situazione “emergenziale e di pericolo” scrive, in cui ci sono i presupposti per catapultare al TMB di Guidonia Montecelio i rifiuti destinati in precedenza proprio a Malagrotta 2: “Per la quantità massima di 600 tonnellate giornaliere – 3.600 settimanali – e per un periodo non superiore a 180 giorni”, cioè 6 mesi, il tempo necessario, secondo le stime, per ripristinare l’impianto romano.

Furioso il sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo innanzitutto per essere stato avvertito “negli stessi minuti in cui l’ordinanza andava in firma”. Ricorda come il “territorio abbia già pagato un caro prezzo con la discarica” e l’obsolescenza dell’impianto che produce CSS anziché “recupero di materia come, invece la contemporaneità imporrebbe”. Ribadisce “ferma contrarietà a questa decisione” che lascia “irrisolti numerosi problemi di natura ambientale, paesaggistica e urbanistica rilevantissimi. Purtroppo ogni considerazione è stata messa in secondo piano rispetto all’emergenza rifiuti di Roma”.

“Ora, in attesa di mettere in atto tutti gli strumenti ordinari e straordinari possibili per scongiurare che questa apertura emergenziale diventi effettiva, chiederò con forza che si predispongano sempre in via straordinaria ed indifferibile gli adeguati monitoraggi delle soglie di inquinamento, tanto dell’aria quanto dell’acqua e del terreno sotto e intorno l’area dove insiste l’impianto e la stessa discarica. La salute dei cittadini – conclude – non può essere messa a repentaglio per risolvere le emergenze rifiuti di nessuna città, neanche della Capitale”.

Anche l’onnipresente PD guidoniano, chiamato in causa per ovvie ragioni, esprime contrarietà all’apertura dell’impianto. “Lo diciamo da anni – spiega il capogruppo PD in Consiglio comunale Emanuele Di Silvio – lo abbiamo confermato attraverso un comunicato stampa alcuni giorni fa e lo ribadiamo con forza oggi”. Prende le distanze dalle dichiarazioni dell’assessora capitolina all’ambiente Sabrina Alfonsi e impallina Gualtieri: “non può pensare di riversare i problemi di Roma sui comuni limitrofi, in particolar modo su Guidonia Montecelio che per anni ha pagato un prezzo decisamente pesante in termini di smaltimento dei rifiuti con la presenza della discarica dell’Inviolata”.

Massimo sostegno “al sindaco Lombardo e a tutta l’amministrazione, in ogni tipo di azione o provvedimento volto a scongiurare il trasferimento dei rifiuti romani sul nostro territorio, a impedire l’apertura del TMB e ad evitare in futuro il possibile utilizzo del CSS”. Infine la stoccata agli avversari, nella speranza di abbassare i toni: “A chi in questi giorni ci critica ingiustamente potremmo ricordare quale schieramento politico, ormai molti anni fa, ha voluto la realizzazione del TMB sul nostro territorio, ma strumentalizzare politicamente questa vicenda non fa bene a nessuno e lo riteniamo a dir poco inopportuno”.

La presa di posizione dell’azionista di riferimento della rinnovata amministrazione biancoverde, versione rovesciata di “campo allargato” – o “ammucchiata” -, tanto gradito a Letta, convince poco. “Sono lacrime di coccodrillo – tuona il capogruppo della Lega Alessandro Messa – l’arrivo dei rifiuti romani al TMB di Guidonia è un fatto gravissimo, che offende la dignità di una città intera e attenta alla salute di tutti i cittadini. Il PD locale si palesa succube delle logiche romane, e i fatti non smentiscono questa affermazione, mentre il sindaco Lombardo, per sua scelta elettorale, ne esce sconfitto”.

Secondo Messa, primo degli eletti con 896 preferenze, “la monnezza romana in cambio dei voti del PD, un compromesso tutt’altro che equo. In campagna elettorale il PD prometteva che non avremmo mai ricevuto i rifiuti di Roma, e Lombardo li seguiva a ruota. Poi tra loro c’è stato l’accordo grazie al quale hanno vinto insieme le elezioni, e magicamente ecco l’immondizia della capitale. Col PD e il sindaco che continuano a ripetere, per salvare la faccia ed uscirne localmente puliti, la loro contrarietà. Delle due, l’una: o hanno promesso qualcosa che non potevano mantenere – conclude -, oppure hanno mentito. In entrambi i casi, però, a farne le spese sono sempre e solo i cittadini”.

Le dichiarazioni dell’esponente della Lega trovano riscontro nella realtà: è noto che molti eventi a sostegno del candidato “progressista” Alberto Cuccuru, ora assessore al bilancio, finanze e tributi – il più incisivo dell’esecutivo -, hanno visto la presenza di esponenti del PD al governo di Roma Capitale, Città Metropolitana e Regione Lazio; stessi enti che al Prefetto di Roma hanno manifestato l’intenzione di ottenere l’apertura dell’impianto.

Oggi, lunedì 25 luglio, altro tavolo tecnico con le associazioni ambientaliste in sala giunta, voluto da Lombardo, e nuova conferenza dei capigruppo, finalizzata a discutere dell’atto da portare al Consiglio straordinario convocato per domani, martedì 26, alle ore 18. Dalla natura e dal testo si capirà se la maggioranza fa sul serio o la melina, in modo da salvare i cavoli dei democratici e le capre dell’amministrazione.

Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.



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Costume e Società

Pomezia: Camilla Bodesma incoronata Miss Eleganza Lazio 2024

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Nella straordinaria cornice di una piazza Indipendenza, gremitissima per l’occasione, il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, insieme al senatore Marco Silvestroni incoronano Camilla Bodesma, 20 anni di Fondi, studentessa di informatica e che sogna di calcare le passarelle della moda in giro per il mondo, Miss Eleganza Lazio 2024.

da sinistra Margherità Praticò, il senatore Marco Silvestroni, la neo Miss Eleganza Lazio 2024 Camilla Bodesma e la sindaco di Pomezia Veronica Felici

La quinta tappa del tour delle finali regionali di Miss Italia organizzata dalla Delta Events, che da oltre un decennio è agenzia esclusivista del concorso per la Regione Lazio, conferma Pomezia Città dell’eleganza in quanto, per il secondo anno consecutivo, la città pontina ospitata lo storico titolo di Miss Eleganza nato per premiare una delle donne e delle attrici più belle al Mondo, la straordinaria Sofia Loren.

la splendida cornice di piazza Indipendenza a Pomezia con in primo piano la Torre Civica

Una serata in cui le 28 ragazze hanno dapprima sfilato accompagnate dalle note della colonna sonora di Barbie, presentando poi in passerella i capi della collezione della stilista Sabrina Minucci ed una capsule collection del brend “Nero Luce made in Rebibbia“, marchio sartoriale nato nel 2013 all’interno del carcere femminile di Rebibbia a Roma con il progetto “Ricuciamo” un laboratorio sartoriale aperto all’interno della Casa Circondariale.

uno dei quadri dedicati al film “Barbie”

Straordinariamente seguito il momento in cui le ragazze, nei quadri denominati “Flower Power”, hanno indossato abiti ed accessori degli anni ’70 tra gli applausi scroscianti del pubblico per un momento di vera spensieratezza ed allegria.

gli straordinari abiti della collezione di Sabrina Minucci indossati dalle ragazze del concorso

La serata condotta dalla eleganza e dalla maestria di Margherita Praticò, agente del concorso per il Lazio, con la attenta regia di Mario Gori ha presentato all’interno di questo show di eleganza e bellezza l’ esibizione del cantautore Federico Pisano e del suo brano “Candy”, un vero omaggio alla bellezza femminile.

alcuni abiti della collezione Nero Luce made in Rebibbia

La giuria composta dalla sindaco di Pomezia, Veronica Felici, il senatore Marco Silvestroni, la modella Eleonora Mascaro, la stilista Sabrina Minucci, il fotografo di moda Piero Consoli, il coach di body building Tommaso Capezzone, il produttore cinematografico Luca Mastrangelo, l’imprenditore vitivinicolo Lorenzo Ferri, Ettore Costa per Miluna, Sonya Susan di Sarli per il Codacons, Michela Scafati per Training Academy ha completato il podio con il secondo ed il terzo posto, rispettivamente, a Sofia Forchetta, 18 anni di Grottaferrata, studentessa universitaria Economia e Management, amante del pilates e a Lavinia Puggioni, 19 anni di Ardea, receptionist in un hotel e che pratica ginnastica artistica.

le ragazze durante il quadro Flower Power, l’omaggio agli anni ’70

Prossimi appuntamenti: lunedì 5 agosto ore 21,30 a Frosinone, piazza Vittorio Veneto, Miss Sorriso Lazio 2024 e martedì 6 agosto ore 21,30 arena all’aperto del Teatro di Tor Bella Monaca per la serata dove verrà incoronata Miss Roma 2024.

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Cronaca

Castelnuovo di Porto, la collina avvolta dalle fiamme. L’ipotesi della mano di un piromane

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Monte Mario è stato avvolto dalle fiamme qualche giorno fa, trasformandosi in un paesaggio desolato e carbonizzato. Quell’incendio, che ha distrutto vasti ettari di vegetazione, ha lasciato una cicatrice profonda non solo nel territorio ma anche nella comunità che lo abita. Il fumo denso ha oscurato il cielo, mentre le fiamme divoravano alberi secolari e minacciavano le abitazioni vicine, costringendo i residenti a una fuga disperata.

E oggi, un nuovo incubo ha colpito Castelnuovo di Porto. Le fiamme sono divampate nella tarda mattinata su via Montefiore, all’altezza della chiesa di San Sebastiano, e si sono propagate rapidamente, alimentate da un vento implacabile. Il fuoco ha avanzato senza pietà, bruciando centinaia di alberi e avvicinandosi pericolosamente alle case. L’aria è diventata irrespirabile, e il cielo si è tinto di rosso e nero, mentre i residenti guardavano attoniti e spaventati il disastro che si stava consumando davanti ai loro occhi.

«Sembrava Monte Mario», ha esclamato un residente, «le fiamme che dal bosco si avvicinavano alle nostre case, l’aria irrespirabile, tanta paura. Qui sembra che qualcuno abbia voluto tutto questo». Le sue parole riflettono l’angoscia e l’impotenza di fronte a un evento che sembra quasi orchestrato da mani invisibili.

La Polizia Locale ha immediatamente allertato la Sala Operativa della Protezione Civile Regionale e i Vigili del Fuoco. Le squadre di emergenza, con autopompe ed elicotteri, hanno lottato strenuamente per contenere l’incendio, ma il vento ha continuato a giocare contro di loro. Il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Travaglini, ha cercato di rassicurare la popolazione, garantendo che la situazione fosse sotto controllo, ma il fumo e i focolai che si spostavano verso la zona di Monte Funicolo mantenevano alta la tensione.

La preoccupazione che questi incendi possano essere opera di piromani è alta. «Abbiamo le telecamere lungo la strada e controlleremo cosa è accaduto», ha dichiarato il sindaco, confermando che il Comune, insieme alle forze dell’ordine, sta operando un censimento degli inquilini in condizioni più fragili nelle case lambite dalle fiamme.

Strategie per Arginarne le Mani Occulte dei Piromani

Per contrastare l’azione distruttiva dei piromani, è essenziale adottare una strategia multifronte che coinvolga prevenzione, monitoraggio, risposta rapida e sanzioni severe. Ecco alcune misure che possono essere messe in atto:

  1. Sorveglianza Tecnologica: Installare telecamere di sorveglianza ad alta risoluzione in aree strategiche, dotate di sensori di fumo e calore, per individuare tempestivamente i primi segni di incendio.
  2. Droni e Satelliti: Utilizzare droni e immagini satellitari per monitorare le aree boschive e rilevare eventuali attività sospette o incendi nascosti.
  3. Pattugliamenti: Intensificare i pattugliamenti delle forze dell’ordine nelle aree a rischio durante i periodi più caldi e secchi dell’anno.
  4. Campagne di Sensibilizzazione: Educare la popolazione sui rischi degli incendi e sull’importanza di segnalare attività sospette. Coinvolgere le comunità locali in attività di prevenzione e monitoraggio.
  5. Leggi e Pene Severe: Rafforzare le leggi contro i piromani, prevedendo pene severe e dissuasive per chi provoca incendi dolosi.
  6. Collaborazione tra Enti: Facilitare la collaborazione tra diverse agenzie governative, forze dell’ordine e organizzazioni di volontariato per una risposta coordinata ed efficace.
  7. Manutenzione del Territorio: Promuovere la manutenzione regolare delle aree boschive, inclusa la creazione di fasce tagliafuoco e la rimozione della vegetazione secca che potrebbe alimentare gli incendi.

La battaglia contro i piromani richiede l’impegno congiunto di autorità, comunità locali e tecnologia. Solo attraverso un’azione concertata sarà possibile proteggere il nostro patrimonio naturale e garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle aree a rischio.

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