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Chiara Rai
Dopo cinque anni di disordine, sequestri e incuria gli operatori balneari di Castel Gandolfo potrebbero riaprire presto la stagione nella legalità. Le controversie giuridiche, causate anche dalla mancata regolarità, negli anni, dei versamenti dei canoni delle concessioni alla Regione da parte degli ex gestori balneari, stanno per essere risolte. E’, infatti, in fase di chiusura il lungo iter di affidamento degli arenili del lago Albano, rimasto congelato dopo i ben noti sequestri della procura di Velletri, dei circa 15 stabilimenti balneari, avvenuti nel 2007. E’ da quella data che il lago ha iniziato a morire: uno specchio d’acqua divorato dal degrado sul quale si affaccia la sede estiva del Papa. Cinque anni fa, gli esercenti furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. Queste strutture furono in seguito demolite. E’ chiaro oggi quelle opere non potranno più tornare a occupare quello che è insindacabilmente un sito naturale protetto, la cui competenza ricade sulla Regione e interessa, tra l’altro, il Parco Regionale dei Castelli Romani. Ora si paventa la possibilità di riaffidare circa 20 lotti e di poter quindi tornare a passeggiare su un lungolago pulito e ben tenuto e dotato di lettini e ombrelloni ben schierati e non piantati alla meglio da ambulanti di passaggio. Il Comune di Castel Gandolfo ha già da un anno depositato in Regione il parere favorevole alla possibilità di poter dare in concessione gli arenili agli operatori balneari. “Stiamo in stretto contatto con l’assessorato all’Ambiente della Regione – ha detto il commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli – e stiamo spingendo sull’acceleratore per poter permettere la conclusione dell’iter di affidamento degli arenili entro 10 giorni. C’è già stato un sopralluogo e intorno a martedì prossimo dovrebbe tenersi una riunione per sondare la concreta possibilità di risolvere i problemi di carattere giuridico e i contenziosi in piedi, perché nel corso del tempo si sono verificati sequestri e si sono trascinate questioni di contenziosi con gli operatori. Siamo nei tempi per cercare di permettere ai gestori di aprire la stagione certi dell’affidamento”. Il sindaco gandolfino Maurizio Colacchi ribadisce l’interesse del Comune affinché la questione venga risolta il più presto possibile : “E’ la Regione adesso deve decidere come procedere con l’affidamento – dice Colacchi – se partire con un bando regionale o procedere in altra maniera. E’ interesse di tutti tenere gli arenili puliti e ordinati e questo può avvenire soltanto se si sblocca l’affidamento. Intanto mi preoccupa il fatto che ancora non sono stati erogati i fondi per la messa in sicurezza dei costoni del lago, sebbene i soldi ci sono. Si tratta di circa 4 milioni stanziati dal ministero dell’Ambiente, eppure la situazione è ferma in Regione. E noi come amministrazione abbiamo l’appalto bloccato e non possiamo procedere con l’affidamento nonostante la situazione stia diventando sempre più drammatica perché ad ogni pioggia si verificano delle microfrane pericolose”.
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