Costume e Società
Firenze, Pitti Uomo 101: Il designer finlandese Ervin Latimer lancia il suo marchio
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3 anni fail
Nonostante le difficoltà legate all’aggravarsi della pandemia, Pitti Immagine ha confermato l’avvio di Pitti Uomo 101 con 600 marchi alla Fortezza da Basso di Firenze dall’11 al 13 gennaio 2022. Nelle stesse date e nella stessa sede, quest’anno, si svolge anche Pitti Immagine Bimbo 94.
Il designer finlandese Ervin Latimer ha scelto Pitti Uomo 101 per il debutto di Latimmier, il nuovo marchio che mira a ridefinire il modo in cui si affronta la mascolinità nella moda e nell’abbigliamento. Il lancio, supportato dall’evento Fashion in Helsinki, è in programma per il 12 gennaio, a Palazzo Pucci a Firenze, dalle 21.00 alle 22.00, e fa parte della rassegna “Palazzo Finlandese”.
Ervin Latimer si è laureato alla Università Aalto University di Helsinki e ha alle spalle una carriera internazionale nella moda, avendo lavorato per marchi come 1017 Alyx 9SM. Le sue creazioni sono state immortalate sulle pagine di testate come Vogue USA e Vogue Italia, e al momento i suoi lavori sono in mostra al Museo del Design di Helsinki. Oltre all’attività di designer, Latimer ha scritto e tenuto conferenze su temi all’intersezione tra cultura dei generi, antirazzismo, mascolinità e moda.
Per lo stilista, “la definizione di maschile è ristretta. La nostra nuova collezione non è unisex, né si definisce ‘menswear’, ma piuttosto si rivolge a chiunque voglia evidenziare o esaminare il maschile dentro di sé. “La moda dovrebbe liberarci, non limitarci. Mettiamo in discussione sia chi possa esprimere il concetto di maschile sia che tipo di abbigliamento può farlo. Inoltre, ampliamo il concetto di moda nordica. La nostra collezione comprende completi e camicie, ma anche abiti e gonne. Il linguaggio del nostro design attinge dalla storia dell’abbigliamento maschile con un approccio contemporaneo e dettagli curati di alta qualità”.
Il nuovo marchio è chiamato Latimmier dal cognome del designer. Latimmier è un termine del francese antico che significa “interprete” o “traduttore”.
Aggiunge Latimer che“oltre ai materiali e al design sostenibili, abbiamo bisogno di uno scopo più profondo per giustificare l’esistenza dell’abbigliamento. Al momento l’industria della moda sembra portarsi avanti con materiali ecologici, diversità o una forte visione del design, ma il nostro obiettivo è combinare tutto questo in modo significativo“. Il marchio vuole farsi promotore del cambiamento nel settore anche in altri modi: dando uno scopo più profondo all’abbigliamento e affrontando diversità, rispetto e sostenibilità in maniera più radicale e sistematica. Tra le iniziative, anche una settimana lavorativa di 4 giorni e un ciclo di collezioni più lento. Infatti, “gli obiettivi della nostra azienda sono ambiziosi. Vogliamo dimostrare che allargare il concetto di maschile con l’abbigliamento non è un affare di nicchia o una semplice moda superficiale. Tutti possono unirsi a noi in questo viaggio verso il cambiamento”.
Il lancio di Latimmier fa parte della serie “Palazzo Finlandese” di SSAW Magazine e Juni Communication che presenta designer finlandesi al mercato internazionale. Nel 2019 l’evento ha lanciato Rolf Ekroth e nel 2020 Fiskars di Maria Korkeila. La Finlandia è stata la guest nation di Pitti Uomo nel 2018. Il lancio è organizzato con il supporto dell’evento Fashion in Helsinki. che è un appuntamento annuale dedicato a giovani designer e nuovi marchi emergenti, e si svolgerà a giugno 2022 a Helsinki.
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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