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Roma

ANGUILLARA, UNA GIUNTA CHE ARRANCA

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Tempo di lettura 3 minuti Non è la prima volta che questa giunta, nata promettendo trasparenza e partecipazione, ha dovuto nascondersi dietro un tombale silenzio per non manifestare il suo imbarazzo

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Emanuel Galea

Ad Anguillara non è la prima volta che la giunta, nata promettendo trasparenza e partecipazione, si  nasconde dietro un tombale silenzio per non manifestare il suo imbarazzo. In questo ultimo periodo  la squadra del sindaco Pizzorno si trova sotto assedio a causa delle recenti accuse di Stefano Paolessi, capogruppo Pdl della cittadina lacustre. In sintesi la vicenda contestata riguarda il fatto che il consigliere con delega ai servizi sociali Pierluigi Mochi, dovendo presiedere ad una riunione istituzionale del comitato della Provincia di Roma per gli “Stati Generali del Welfare” si è portato appresso Rita Camilli segretario del Pd locale. La Camilli, che senza alcun dubbio è sicuramente un’autorità nella materia del welfare in quella riunione è stata una outsider e per questa ragione, sia il capogruppo consiliare del Pdl Stefano Paolessi che il portavoce dell'Udc Antonio Flenghi, stanno chiedendo a gran voce le dimissioni del consigliere Mochi. La vicenda avrà senza meno il seguito che merita. E il fatto testimonia un gestione improvvisata della cosa pubblica che necessiterebbe invece di una pianificazione programmatica. E questi comportamenti non portano certo l’attuale amministrazione a rendersi credibile agli occhi della cittadinanza. La classe politica locale si sta avvitando intorno a questi episodi, mentre occorrerebbe affrontare bel altre problematiche di interesse collettivo. La cittadinanza ancora aspetta che si metta mano a degli  interventi come quelli evidenziati nel precedente articolo del 24 febbraio (ANGUILLARA: COME GUARDARE CON SERENITA’ AL FUTURO? ) dove avevamo raccolto le testimonianze di alcuni cittadini che facevano riferimento ad una impellente necessità di una struttura di pronto soccorso degna di questo nome, riportando fatti di  cronaca relativi a degli episodi a dir poco vergognosi avvenuti in questi ultimi giorni, episodi che non dovrebbero mai accadere in quella che definiamo società civile. A dare riscontro all’articolo in questione non è stato certo il comune che non concede risposte ai suoi cittadini. Ma il consigliere provinciale ed ex primo cittadino di Anguillara Emiliano Minnucci, che sulla sua pagina Facebook    ha dichiarato: "condivido le preoccupazioni, come ho già denunciato da tanto tempo. Tuttavia vorrei fare alcune puntualizzazioni. Oggi non è tempo di chiedere ulteriori servizi, ma di pretendere la difesa ed il rafforzamento dell'ospedale Padre Pio. – Il consigliere ha inoltre dichiarato – "in secondo luogo, mi sembra doveroso ricordare, non per mia personale vanagloria, ma per onor di verità, che durante la mia amministrazione: 1) abbiamo aperto un vero ambulatorio pubblico, comprensivo dei prelievi del sangue; 2) abbiamo avviato la cittadella del sociale, oggi funzionante a servizio di decine di ragazze e ragazzi disagiati; 3) abbiamo dato una nuova sede al 118, portando la copertura h24."  E’ molto triste, specialmente per i cittadini, ricevere delle precisazioni in dialetto politichese, soprattutto quando si parla di salute. “Nessuno ha messo in discussione l’ambulatorio pubblico che non ha nulla a che fare con un pronto soccorso. – Dice Massimo un residente del luogo che prosegue –  Così come è vero che il 118 ha la copertura  h24.. Occore però precisare che il percorso dell’ambulanza è obbligatoriamente: da Anguillara a Bracciano Padre Pio”. Conclude il cittadino.  Sembrerebbe quindi che contrariamente a quanto voluto precisare da Minnucci "oggi non è tempo di chiedere ulteriori servizi" molti residenti ritengono che proprio ora è il momento di chiedere non “ulteriori” ma “un servizio di pronto soccorso” perché ad Anguillara questo servizio è inesistente, almeno fino a che non si ristrutturerà nel vero senso del termine il presidio di Bracciano. “La Cittadella Socio Sanitaria? Il consigliere sa benissimo che ad oggi non esiste e più che cittadella è una porzione di manufatto piazzato nel bel mezzo di un prato incolto che ospita una 20ina di persone diversamente abili – afferma la residente M.P.  – la struttura è incompleta e priva delle attrezzature di cui al progetto originale. E comunque a prescindere da tutto, allo stato attuale la Cittadella Socio Sanitaria con il servizio di “pronto soccorso” non ha niente a che spartire”.
I cittadini quindi rinnovano l’appello agli amministratori responsabili perché nelle loro mani è stata affidata Anguillara. Anche se gli stessi nutrono scarsa fiducia in una risposta. Infatti ancora si aspetta di conoscere dove sono finiti i 350mila euro, contributo della Provincia di Roma per la via Anguillarese che da anni attende interventi di messa in sicurezza. (VIA ANGUILLARESE, ZINGARETTI PAGA E IL COMUNE ANCORA NON FA I LAVORI articolo del 30 Gennaio)
L’amministrazione non risponde e la gran vetrata comunale della trasparenza si è completamente opacizzata.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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