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Economia e Finanza

Parcheggiare all’aeroporto di Malpensa spendendo la metà? Oggi è possibile con ParkingMyCar

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Nel 2019 un giovane Perugino ventisettenne si rende conto, partendo dall’aeroporto di Pisa, che nel mercato c’è un buco che complica la vita ai viaggiatori di tutta Italia.

Tutti sanno che è possibile raggiungere l’aeroporto in auto, e molti pensano che sia un affare estremamente costoso. In realtà esiste un modo semplice di risparmiare viaggiando comodi: affidare la propria auto ad un parcheggio nelle vicinanze dell’aeroporto.  

Ma come fare a trovare quello giusto ed essere certi della qualità del servizio?

ParkingMyCar nasce per rispondere a questa esigenza.

ParkingMycar è un comparatore: il “Booking” dei parcheggi. Aiuta a confrontare in tempo reale tutti i parcheggi disponibili nella zona di interesse, leggere le recensioni degli utenti, prenotare al miglior prezzo sul mercato.

La Startup è attiva dal 2019. Ha gestito in 3 anni più di 15.000 prenotazioni classificandosi

al primo posto nella startup challenge “ReloadUmbria” e conta un team tutto under 36 con una partecipazione femminile al 50%.

<< Quello del parcheggio è un problema reale che genera uno spreco enorme di energia, tempo, risorse e ha dei costi giganteschi per l’uomo e per l’ambiente.

ParkingMyCar nasce per dare la possibilità agli automobilisti di trovare il parcheggio più vicino in tempo reale, eliminando la congestione del traffico, e di conseguenza l’inquinamento causato dai mille giri prima di trovare un posto libero. Questo è il problema che abbiamo scelto di risolvere, e stiamo lavorando duramente per dare soluzioni all’avanguardia che migliorino la vita delle persone e l’impatto dell’uomo sull’ambiente.»

Così Mattia El Aouak, CEO della startup, racconta la mission dell’azienda.

Il 30% del traffico cittadino è causato da automobilisti in cerca di parcheggio e l’ambizione di ParkingMyCar è quella di rivoluzionare il mondo della mobilità cambiando il modo in cui viviamo l’esperienza del parcheggio nelle nostre città.

Sul sito sono attualmente disponibili 17 Location in Italia, fra cui i maggiori aeroporti e porti come Malpensa, Linate e Bergamo.

Il prossimo passo? Un app per tutti gli smartphone che dia la possibilità di gestire completamente dal palmo della propria mano la sosta nei parcheggi pubblici e privati.

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Economia e Finanza

Manovra sugli extraprofitti: si apre la frattura nella maggioranza

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Fratelli d’Italia aperta al dialogo, ma Tajani avverte: “Nessuna tassa imposta dall’alto”

Il Ministero dell’Economia sta valutando l’ipotesi di introdurre un prelievo “solidale” una tantum, applicabile sugli extraprofitti realizzati negli ultimi 12-24 mesi da banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. La misura, che prevede un contributo dell’1% o del 2%, potrebbe servire a reperire le risorse necessarie per la prossima manovra economica del governo. Tuttavia, la proposta ha già scatenato un acceso dibattito all’interno della maggioranza, con Forza Italia che si oppone fermamente a qualsiasi forma di tassazione aggiuntiva.

La proposta del prelievo solidale

L’idea di un prelievo solidale nasce dalla necessità di trovare fondi per sostenere le famiglie e le imprese italiane in un contesto economico incerto. Il contributo, calcolato sui profitti generati negli ultimi due anni da banche e aziende energetiche, verrebbe realizzato in un’ottica di cooperazione e confronto tra il governo e i settori interessati.

Nonostante la misura sia ancora in fase di valutazione, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fratelli d’Italia), ha dichiarato che non si tratta di un intervento punitivo. Al contrario, Osnato ha sottolineato come molte banche si siano già dimostrate disponibili a collaborare. “Se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, ci sarebbe anche questa possibilità”, ha spiegato Osnato, aggiungendo che la misura potrebbe essere vantaggiosa anche per gli istituti bancari, poiché contribuirebbe a rafforzare il potere d’acquisto delle persone.

La posizione di Forza Italia

Tuttavia, Forza Italia si è schierata contro l’idea di una nuova tassa sugli extraprofitti. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha ribadito la linea del partito, spiegando che la formazione azzurra non voterà alcuna tassazione imposta dall’alto. “Abbiamo sempre detto no alle tasse sugli extraprofitti delle banche,” ha dichiarato Tajani, specificando che un prelievo del genere danneggerebbe la credibilità del Paese e le piccole realtà locali, come le banche cooperative.

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha espresso ulteriori preoccupazioni per le reazioni dei mercati finanziari, sostenendo che una tassa retroattiva sui profitti potrebbe creare instabilità economica. Barelli ha sottolineato che Forza Italia preferisce misure concertate con il sistema bancario, che già contribuisce alla stabilità economica del Paese.

Le tensioni nella maggioranza

La proposta del prelievo solidale sta generando una spaccatura all’interno della coalizione di governo. Mentre Fratelli d’Italia vede la misura come una possibile soluzione per reperire fondi necessari, Forza Italia si oppone categoricamente, mettendo in discussione l’efficacia e l’opportunità di un simile intervento. Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, ha definito l’idea di una tassa sugli extraprofitti come una distorsione del mercato, ribadendo che il suo partito è contrario a qualunque tipo di intervento statale in questa direzione.

Nonostante le divergenze, all’interno della maggioranza si respira ancora un certo ottimismo. Secondo Marco Osnato, la decisione definitiva sarà presa solo una volta chiarite le necessità finanziarie del governo. Per ora, la discussione è aperta, ma resta da vedere se sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse forze politiche.

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Economia e Finanza

Italia regina dei Superyacht: la leadership globale tra produzione e formazione

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l Belpaese domina il settore della cantieristica nautica e diventa punto di riferimento per la formazione di professionisti specializzati. Nicola Carbonara: “Innovazione, lusso e design sono il futuro.”
 
L’Italia si conferma leader mondiale nella produzione di superyacht, con una quota di mercato che sfiora il 54%. Durante il Cannes Yachting Festival, in corso dal 10 al 15 settembre, i riflettori sono puntati sui grandi cantieri italiani, che rappresentano il cuore dell’industria nautica di lusso. Con un fatturato di 4,4 miliardi di euro, la cantieristica italiana continua a crescere, dimostrando la sua eccellenza sia nel design che nella qualità.
 
Nicola Carbonara, imprenditore e fondatore dell’IET – Istituto Europeo del Turismo e di altri enti formativi, ha partecipato al festival, sottolineando l’importanza di una formazione di alto livello per mantenere questo primato. “La richiesta di personale qualificato come hostess, steward e marinai è altissima e ancora insoddisfatta”, ha affermato Carbonara. I suoi istituti sono ormai un punto di riferimento internazionale per chi desidera una carriera nel settore della nautica di lusso.
 
Secondo l’imprenditore, la ripresa post-Covid del settore è evidente: “Il mercato ha finalmente superato lo stallo e vediamo un ritorno alla produzione a pieno ritmo, sia per le nuove imbarcazioni che per l’usato”. Il focus oggi è su yacht sempre più grandi, dotati delle più avanzate tecnologie, in cui il design si spinge verso l’idea di vere e proprie ville galleggianti.
 
L’Italia non è solo una potenza produttiva, ma anche un faro per la formazione dei professionisti che lavorano a bordo di queste imbarcazioni. Con la crescita continua del settore, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze rimane fondamentale per consolidare la leadership mondiale.
Privo di virus.www.avast.com



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Economia e Finanza

Occupazione in crescita nel secondo trimestre: ISTAT registra numeri record, ma emergono sfide nel mercato del lavoro

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Il tasso di occupazione raggiunge livelli storici, ma si osserva una flessione nel lavoro a termine e un aumento dei costi del lavoro

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, il mercato del lavoro italiano ha registrato segnali di crescita significativi nel secondo trimestre del 2024. Gli occupati sono aumentati di 124mila unità (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, trainati dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,9%) e dei lavoratori indipendenti (+0,7%). Tuttavia, è emerso un calo dei dipendenti a termine, scesi del -1,9%.

Il tasso di occupazione ha raggiunto un record storico del 62,2% (+0,2 punti), il più alto mai registrato nelle serie storiche trimestrali dell’ISTAT. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,8%, il livello più basso mai raggiunto dopo il terzo trimestre del 2008, quando si attestò al 6,7%. Anche i dati provvisori di luglio 2024 confermano questo trend positivo, con un tasso di occupazione del 62,3% e una disoccupazione ulteriormente ridotta al 6,5%, il livello più basso dal marzo 2008.

La crescita dell’occupazione è stata sostenuta anche su base annua, con un incremento di 329mila unità (+1,4%), spinto soprattutto dai dipendenti stabili (+3,3%) e dai lavoratori autonomi (+0,6%). Al contrario, i lavoratori a termine hanno continuato a diminuire su base annua, segnando un calo del -6,7%.

Il costo del lavoro e le sfide del mercato

Nonostante la crescita occupazionale, il costo del lavoro ha subito un “consistente” aumento. Nel secondo trimestre del 2024, il costo del lavoro per Unità di Lavoro a tempo pieno (Ula) è aumentato dell’1,9% su base congiunturale e del 4,5% su base annua. Questo incremento è attribuito sia alla crescita delle retribuzioni (+1,7% trimestrale e +4,7% annuale) che dei contributi sociali (+2,4% trimestrale e +4,4% annuale). L’aumento delle retribuzioni è in gran parte legato ai rinnovi contrattuali, che hanno previsto consistenti erogazioni economiche per i lavoratori.

In parallelo, l’input di lavoro, misurato attraverso le ore lavorate, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, nonostante un aumento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato riflette la crescita del PIL, che nel secondo trimestre ha registrato un +0,2% congiunturale e un +0,9% tendenziale.

Reazioni politiche: maggioranza e opposizione si confrontano

Il governo ha accolto con favore i dati diffusi dall’ISTAT, sottolineando la solidità della ripresa economica e l’efficacia delle politiche occupazionali messe in atto. Il Ministro del Lavoro ha dichiarato: “I dati confermano che siamo sulla strada giusta. La crescita del lavoro stabile, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato, dimostra che le nostre misure a sostegno dell’occupazione e della stabilizzazione stanno dando i risultati sperati”. Il governo ha poi evidenziato come la riduzione del tasso di disoccupazione al 6,8% sia un segnale di fiducia nel sistema produttivo e una conferma del miglioramento delle condizioni economiche generali del Paese.

Tuttavia, l’opposizione ha espresso preoccupazioni sulla qualità del lavoro e sull’aumento del costo del lavoro. “Sebbene i numeri mostrino una crescita occupazionale, il problema resta la precarietà diffusa”, ha commentato un esponente dell’opposizione. “Il calo dei contratti a termine e l’aumento dei costi per le imprese sono segnali che non possiamo ignorare. Il governo dovrebbe affrontare seriamente il tema della sostenibilità del mercato del lavoro, evitando che il costo del lavoro diventi insostenibile per le piccole e medie imprese”.

Inoltre, alcuni esponenti di minoranza hanno sollevato dubbi sull’efficacia dei rinnovi contrattuali, sottolineando come l’aumento delle retribuzioni, pur positivo per i lavoratori, possa mettere sotto pressione le aziende, soprattutto in un contesto economico ancora incerto.

Un futuro da monitorare

La crescita dell’occupazione e la riduzione della disoccupazione rappresentano indubbiamente una buona notizia per l’economia italiana, ma le sfide restano. Il mercato del lavoro si trova di fronte alla necessità di stabilizzare ulteriormente i lavoratori precari e di affrontare l’aumento dei costi per le imprese. Le politiche economiche dei prossimi mesi dovranno bilanciare l’aumento della produttività con la sostenibilità del costo del lavoro, garantendo al contempo stabilità e sicurezza per i lavoratori.

Il dialogo tra governo, opposizione e parti sociali sarà cruciale per mantenere il mercato del lavoro italiano su una traiettoria di crescita stabile e inclusiva.

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