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A.P.
Il Consigliere regionale Pd Marco Di Stefano sul fenomeno della criminalità capitolina ha dichiarato quanto segue:
"Bollettino di guerra del 21 febbraio 2012: oggi il morto c’è scappato a Montespaccato. Le vie della Roma di Alemanno cominciano sempre più a ricordare quelle delle periferie degradate di Rio de Janeiro o le strade di Tijuana.
Non dico ogni giorno ma quasi, ormai infatti, anche nella nostra città scorre il sangue. Possono cambiare i motivi – scontri tra bande rivali, regolamenti di conti di chiaro stampo malavitoso, faide familiari, rapine, borseggi e quant’altro – ma la realtà resta impietosa: la sicurezza nella nostra città è andata a farsi benedire, con buona pace del sindaco che nel 2008 si era fatto eleggere con un programma fiammeggiante di lotta alla criminalità e ripristino della sicurezza con mano di ferro.
Cosa rimane a quasi quattro anni da quelle affermazioni da Rodomonte? Niente, anzi il rimpianto di Roma com’era allora, solo 4 anni fa, ossia una città forse con qualche problema di sicurezza ma che almeno non era l’anticamera della Beirut degli anni Ottanta in cui si è trasformata oggi…
E in tutto ciò, cosa fa il sindaco? O tace o chiama in causa il Governo, il prefetto e chissà chi altro; tra un po’ ci dirà che è colpa dell’Onu…
Resta che siamo tornati quasi al livello degli anni della Banda della Magliana. Quando comincerà questa amministrazione comunale a smetterla con gli spot e a tentare di iniziare a fare qualcosa?"
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