Connect with us

Cronaca

Flop dei “No Green Pass” nelle stazioni d’Italia

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 7 minuti
image_pdfimage_print

Allerta nelle stazioni per il rischio di proteste annunciate dai No Green Pass ma l’appuntamento diventa un flop. Poche persone, al massimo qualche decina, stanno partecipando alle manifestazioni di protesta contro il Green pass nelle stazioni ferroviarie di varie città italiane, nel giorno in cui il certificato vaccinale diventa obbligatorio per viaggiare sui treni a lunga percorrenza. Un’iniziativa No Vax che si sta rivelando un flop, anche secondo numerosi commenti pubblicati in queste ore su ‘Basta dittatura!’, il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è rimbalzata la chiamata alla mobilitazione.

“Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio”, scrive Ghosst, e dello stesso tenore sono molti interventi nella chat, in cui si alternano commenti sgrammaticati e scambi di insulti fra chi si ribella alla “dittatura sanitaria” e chi invece deride il rifiuto di vaccinarsi contro il Covid. “Io sono a Brescia non c’è nessuno”, dice Billy, mentre Lisa A. è “pronta qua a Firenze: tutti poliziotti pronti chi altro c”è?”. Esprime delusione l’emoticon con cui Marco B constata lo stesso scenario a Bergamo, e commenti praticamente identici arrivano da Riccione, Termoli, Trento. “Io sono in centrale a Milano non c’è nessuno – interviene Pino – a parole tutti leoni poi nessuno fa nulla”.

TORINO – Un attivista ‘No Vax’ e ‘No Green Pass’ è stato bloccato dalla polizia davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino durante la manifestazione che si sta svolgendo. L’uomo prima si è rifiutato di mostrare i documenti agli agenti e poi ha scalciato colpendo i poliziotti, che l’hanno portato in Questura. La protesta si sta svolgendo, al momento, senza altri episodi di tensione: decine di No Green Pass hanno trasformato in un sit in la manifestazione che originalmente prevedeva, nelle intenzioni annunciate dai promotori, il blocco dei treni. E’ da poco iniziata la manifestazione di protesta, organizzata dai no vax in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per i trasporti a lunga percorrenza, davanti alla stazione Santa Maria Novella di Firenze, ‘blindata’ dalle forze dell’ordine. Al momento solo un gruppetto di manifestanti, in gran parte senza mascherina, si è radunato davanti a uno degli ingressi dello scalo, ed è stato improvvisato un comizio contro il Green pass, i vaccini, “la dittatura sanitaria” e anche contro i giornalisti. Le forze dell’ordine, anche in assetto antisommossa, filtrano gli ingressi all’interno della stazione e al momento non si registrano tensioni. Presidi delle forze dell’ordine sono stati organizzati anche nelle altre stazioni ferroviarie cittadine.

NAPOLI – I No vax napoletani disertano la manifestazione che era stata organizzata, come in altre città italiane, dinanzi alla stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, a Napoli. All’appuntamento si è presentato solo Raffaele Bruno, segretario del Movimento idea sociale, in compagnia di un’altra persona. Bruno ha spiegato perché è contrario al vaccino ed anche al green pass. “Siamo contro ogni forma di violenza, e sono qua non per bloccare treni o fare altro – ha detto ai giornalisti mentre sventolava una bandiera italiana – ma poiché siamo in uno Stato libero e democratico il vaccino non può essere obbligatorio”. Dunque no al vaccino perché, a suo dire, avrebbe necessità di un maggior tempo di sperimentazione ma anche no al green pass che limiterebbe la libertà di movimento dei cittadini. “Abbiamo deciso insieme di rinunciare alla manifestazione – ha detto Bruno – perché il ministro dell’Interno ha mobilitato un esercito di agenti. Io ho detto che sarei venuto comunque per spiegare comunque le nostre ragioni”. Dopo dieci minuti sia Bruno che l’altro manifestante hanno lasciato l’area antistante la stazione ferroviaria che sin dalle prime ore del mattino è stata presidiata da decine di uomini delle forze dell’ordine schierate sotto gli sguardi incuriositi dei passeggeri che da oggi devono mostrare il green pass per accedere ai treni a lunga percorrenza.Nella Stazione centrale di Napoli diversi viaggiatori si presentano ai varchi che danno accesso ai binari mostrando agli addetti alla sicurezza oltre al biglietto anche il green pass, nonostante il controllo di questo documento sia previsto solo a bordo treno o per accedervi. I viaggiatori dimostrano di essere informati sulla novità introdotta a partire da oggi. La situazione è tranquilla e qualche fila si vede solo per salire sui treni. Al centro della stazione una mamma e due figli guardano il tabellone delle partenze: hanno tutti in mano il green pass. Chi arriva a Napoli da altre stazioni spiega di essere stato controllato. C’è qualcuno che invece riferisce di non aver avuto la richiesta di esibire il green pass ma aggiunge subito che probabilmente ciò è stato dovuto al fatto che siamo al primo giorno e che il sistema va rodato.

FIRENZE – Iniziata la manifestazione di protesta, organizzata dai No vax in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per i trasporti a lunga percorrenza, davanti alla stazione Santa Maria Novella di Firenze, ‘blindata’ dalle forze dell’ordine. Al momento solo un gruppetto di manifestanti, in gran parte senza mascherina, si è radunato davanti a uno degli ingressi dello scalo, ed è stato improvvisato un comizio contro il Green pass, i vaccini, “la dittatura sanitaria” e anche contro i giornalisti. Le forze dell’ordine, anche in assetto antisommossa, filtrano gli ingressi all’interno della stazione e al momento non si registrano tensioni. Presidi delle forze dell’ordine sono stati organizzati anche nelle altre stazioni ferroviarie cittadine.

GENOVA – Neppure una decina a Genova i manifestanti che hanno accolto l’appello dei ‘no pass’ a manifestare alla stazione di Piazza Principe contro l’obbligo di certificazione vaccinale sui treni a lunga percorrenza, entrato in vigore oggi. Imponente lo spiegamento dei poliziotti, che in alcuni casi hanno identificato i presenti. Una manifestante che ha affermato di non avere i documenti è stata anche accompagnata in questura per accertamenti. Mentre un’altra ha dato in escandescenze insultando gli agenti ed è stata denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale e per rifiuto a fornire le generalità. Nessuno degli intervenuti sembra appartenere al nucleo di quanti hanno convocato la manifestazione in teoria per bloccare la viabilità ferroviaria. Va detto che il gruppo su telegram dei ‘No pass’ liguri si è dissociato dal gruppo nazionale. Una partecipante, Anna Massone afferma di essere venuta “a difesa della libertà di tutti”. Intanto tutto sembra tranquillo ai controlli in stazione, con personale extra che ferma quanti accedono ai binari dove ci sono treni intercity in partenza. “Non abbiamo avuto alcun problema, tutti erano informati e dotati di Green pass”, ha spiegato un addetto.

TRIESTE –  Flop in Friuli Venezia Giulia per le programmata protesta contro l’obbligo del Green pass sui trasporti. Complessivamente, meno di cinquanta persone si sono radunate, senza striscioni o bandiere, davanti agli ingressi delle stazioni ferroviarie dei capoluoghi. Una trentina di partecipanti in tutto a Trieste, mentre erano meno di dieci sia a Udine che a Pordenone. Per l’occasione, le forze dell’ordine hanno dispiegato diverse unità per presidiare gli accessi principali e i binari dei treni. In un volantino distribuito a Trieste dai manifestanti e firmato da Alister (associazione per la libertà di scelta delle terapie mediche), si legge che “il Green pass è inapplicabile secondo i regolamenti Ue e del Parlamento europeo e del Consiglio Ue, giuridicamente superiori a una legge italiana”. Inoltre, il vaccino viene definito “genico, sperimentale, coperto da segreto nei contenuti e nei contratti di acquisto”, mentre il Covid sarebbe “una guerra economica contro i piccoli imprenditori e un colpo di stato globale”. Tra i passeggeri in transito, quasi tutti hanno espresso contrarietà nei confronti delle proteste. In questo momento, non transitano treni sulla tratta Udine-Venezia per un guasto tecnico non legato alle proteste.

ROMA – Stazioni di Roma sorvegliate speciali oggi per il rischio proteste annunciate nei giorni scorsi sui canali social contro l’obbligo di esibire il Green pass per viaggiare su treni a lunga percorrenza. Monitorate, in particolare, Termini, Tiburtina e Ostiense dove transitano i treni dell’Alta velocità. “Italiani contro il Green pass”. E’ il testo di uno striscione affisso da un gruppo di militanti di Forza Nuova a una ringhiera nei pressi dell’ingresso della stazione Tiburtina a Roma. In piazza anche il leader romano Giuliano Castellino. L’area della stazione è presidiata dalle forze dell’ordine. 

MILANO – Più giornalisti, curiosi e forze dell’ordine che manifestanti contro il Green pass, questo pomeriggio fuori dalla stazione di Porta Garibaldi a Milano, dove era prevista una protesta contro il certificato verde. Scarsa la partecipazione dei ‘no green pass’ intervenuti, interessati più ad intercettare microfoni e telecamere, che a mettere in pratica, come avevano annunciato fino a ieri nelle chat su Telegram, la minaccia di non far partire i treni nel giorno della in cui scattava l’obbligo della certificazione verde anche nel trasporto ferroviario. Tra i manifestanti, anche un professore universitario di filosofia teoretica di un ateneo del Sud Italia e qualcuno più esagitato degli altri, come l’uomo che, indossando una maglietta con la scritta ‘marcia su Roma’, ha tra l’altro offeso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pochi anche i cartelli di protesta, tra i qual uno raffigurante una lapide che recita le parole ‘Rip Democrazia’ e un altro con la scritta ‘sulla salute decido io’. Attorno alle 16 solo un manipolo di manifestanti è ancora presente fuori alla centralissima stazione milanese e, al momento, nessuno si mai è avvicinato ai binari.Una ventina di manifestanti No Green pass hanno tentato di varcare l’ingresso della stazione di Porta Garibaldi a Milano, ma sono stati bloccati dagli agenti delle forze dell’ordine che presidiavano gli accesi. Esibendo regolare biglietto e con un documento d’identità in mano, un paio di manifestanti chiedevano di poter entrare in stazione, ma il permesso non gli è stato concesso. Subito dopo, si è creato un capannello con i manifestanti che hanno urlato ‘no green pass, no green pass’. La protesta si è quindi spostata nel mezzanino del Passante Ferroviario, ma anche in questo caso i tornelli sono rimasti chiusi per i manifestanti. 

BARI -Flop della manifestazione no-pass a Bari, dove la protesta ha visto la partecipazione di non più di una decina di cittadini, radunati in piazza Aldo Moro, davanti alla stazione centrale del capoluogo, in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per viaggiare. “Non siamo qui per bloccare treni o creare problemi – hanno detto – ma per proporre la nostra versione dei fatti sui diritti costituzionali ormai calpestati e cancellati in questo Paese”. I pochi manifestanti si sono scagliati contro i green pass, contro i vaccini obbligatori e, soprattutto, contro i giornalisti, insultati come “schifo, al soldo di un regime che ci sta distruggendo”. Un docente precario di filosofia, un artigiano, un pensionato, una casalinga, sono questi i no-pass baresi, che annunciano che torneranno presto in piazza.

PERUGIA – Tutti a bordo mostrando il Green pass e nessun problema particolare alla stazione di Perugia alla partenza dei primi treni a lunga percorrenza sui quali è necessaria da oggi la certificazione verde nell’ambito delle misure contro la diffusione del Covid. I primi convogli messi alla prova sono stati il Frecciarossa in partenza dal capoluogo umbro intorno alle 5.20 per Milano e quindi Torino e l’Intercity per Roma. A bordo di entrambi i convogli – come verificato anche dall’ANSA – il personale delle Ferrovie ha controllato il possesso del Green pass da parte dei passeggeri. Tutto si è svolto nella massima calma mentre anche la polizia ferroviaria sorvegliava come sempre lo scalo. Entrambi i treni sono partiti in orario.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Macabro ritrovamento a Vignale: Il mistero dei resti di neonati in una villetta di Parma

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

A Vignale di Traversetolo, Parma, la scoperta dei resti di un neonato e forse di un altro bambino ha sconvolto la tranquilla comunità. I corpi, rinvenuti in un giardino di una villetta abbandonata, hanno portato all’accusa di omicidio e occultamento di cadavere per una ragazza di 22 anni. L’autopsia sul primo neonato ha confermato che il piccolo era nato vivo, ma le cause del decesso restano ignote. Le indagini proseguono sotto il massimo riserbo, con i RIS sul posto e la villetta sotto sequestro.

A dare l’allarme è stato un vicino, e i resti sono stati ritrovati a distanza di un mese l’uno dall’altro. La comunità di Traversetolo, circa 10mila abitanti, è sotto shock, e i dettagli emersi non fanno che aumentare l’angoscia. Il sindaco Simone Dall’Orto ha descritto il quartiere come un’area benestante e tranquilla, dove nessuno si sarebbe aspettato una tragedia del genere.

Gli inquirenti stanno interrogando la giovane e il suo fidanzato, cercando di capire se la ragazza abbia agito da sola o se ci siano stati complici. Il fidanzato, che ha dichiarato di non sapere nulla della gravidanza, ha affermato che la loro relazione si era raffreddata negli ultimi tempi. Un dettaglio significativo è che la giovane era appena tornata da un viaggio in America, postando foto sui social mentre emergevano le notizie sul ritrovamento del cadavere.

La vicenda è ancora avvolta nel mistero, e si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini, che potrebbero portare alla scoperta di altri corpi e chiarire le dinamiche di questo oscuro dramma.

Continua a leggere

Cronaca

Germania, stretta sui controlli ai confini: un esempio per l’Italia?

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il governo tedesco introduce controlli rigorosi. Italia pronta a valutare la stessa via per la sicurezza nazionale

Il governo tedesco ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere per sei mesi, sospendendo temporaneamente l’accordo di Schengen. L’iniziativa, annunciata dal cancelliere Olaf Scholz e dal ministro dell’Interno Nancy Faeser, mira a combattere l’immigrazione clandestina e identificare potenziali estremisti islamici. Faeser ha dichiarato: “I controlli ci permetteranno di fermare i criminali e proteggere la sicurezza nazionale”.

In Italia, il governo osserva con attenzione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato l’approccio tedesco, affermando che “l’Italia dovrebbe considerare misure simili per garantire il controllo dei flussi migratori e migliorare la sicurezza”.

Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne dell’UE.

Dall’opposizione italiana, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la misura, sostenendo che “questo approccio può danneggiare la solidarietà europea”. Schlein ha insistito sulla necessità di politiche migratorie basate sulla condivisione delle responsabilità tra i paesi membri.

Sul fronte tedesco, i Verdi hanno espresso perplessità, ribadendo che i controlli non devono compromettere i diritti umani e chiedendo una maggiore attenzione agli aspetti umanitari della migrazione. Il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), invece, ha applaudito la decisione, richiedendo controlli ancora più severi.

Queste misure giungono in un momento in cui l’Europa è di fronte a una crescente pressione migratoria, e la cooperazione tra gli Stati membri appare cruciale. L’approccio della Germania, sebbene temporaneo, potrebbe fornire spunti per l’Italia, che sta cercando soluzioni a lungo termine per affrontare la gestione dei flussi migratori.

Meloni: Lavoriamo a soluzioni innovative sui migranti, occhi puntati sul modello Albania

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, ha ribadito la volontà di esplorare nuove strategie per la gestione dei migranti, con particolare attenzione al protocollo Italia-Albania. Meloni ha dichiarato che il progetto richiede ulteriore lavoro, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo in Europa per processare le richieste d’asilo. Sottolineata anche la necessità di intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo forze di sicurezza e intelligence.

Continua a leggere

Cronaca

Tentato assassinio a Donald Trump: Fermato un 58enne armato di AK47 in Florida

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Un nuovo attentato contro Donald Trump è stato sventato mentre l’ex presidente giocava a golf nel suo club di West Palm Beach, Florida. Ryan Wesley Routh, 58 anni, proveniente dalle Hawaii, ha puntato un fucile contro Trump. Un agente del Secret Service ha individuato l’arma e aperto il fuoco, mettendo in fuga Routh, poi arrestato senza opporre resistenza. Il sospettato è ora sotto custodia della polizia.

L’FBI ha avviato un’indagine sul tentato omicidio, mentre il movente di Routh rimane oscuro. Tra i suoi post sui social, si evidenzia un forte interesse per la guerra in Ucraina, dove ha tentato di reclutare persone per la causa di Kiev.

L’ex presidente Trump, rassicurando i suoi sostenitori, ha dichiarato: “Sto bene, non mi arrenderò mai”. Questo è il secondo attentato nei suoi confronti in due mesi, aumentando le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati tempestivamente informati dell’episodio. Harris ha espresso sollievo dichiarando: “Sono felice che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Anche Biden ha condannato l’episodio, sottolineando l’importanza della pace e della sicurezza nel paese.

Le misure di sicurezza attorno a Trump sono state intensificate, con la presenza di cecchini a protezione immediata durante l’evacuazione. Le indagini proseguono, mentre l’episodio aumenta la tensione in vista delle prossime elezioni, a soli 51 giorni dall’apertura dei seggi.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti