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Cultura e Spettacoli

Taranto, mercato musicale italiano: torna il Medimex con un’edizione ibrida

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Per la prima volta il Medimex entrerà nelle sale del percorso permanente del MArTA

È in programma da mercoledì 15 a domenica 19 settembre a Taranto il Medimex 2021, International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato dal Teatro Pubblico Pugliese, con un fitto programma di showcase, incontri d’autore, mostre, attività professionali, scuole di musica, film e presentazioni.

Un’edizione ibrida, con appuntamenti in presenza e in streaming, che ha come tema centrale il cambiamento e conferma il Medimex  appuntamento di riferimento per il mercato musicale italiano e il grande pubblico di appassionati. 

 “Credo che questo festival rappresenti la perfetta sintesi dell’impegno sostenuto dalla Regione Puglia in materia di sviluppo del sistema musicale territoriale e nazionale. – ha commentato l’Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Puglia, Massimo Bray – Tengo a sottolineare quanto il progetto Puglia Sounds, la cui attuazione fa capo al Teatro Pubblico Pugliese, non abbia eguali fra le amministrazioni italiane per innovatività e sperimentazione messa in campo in favore di artisti, operatori di settore e appassionati di musica. Sono convinto inoltre che Puglia Sounds, oltre a condurre con successo l’organizzazione del Medimex risulti essere il miglior strumento per la promozione della cultura musicale pugliese oltre i suoi confini, senza dimenticare la capacità di valorizzare i nostri giovani talenti”.  «Dopo il Sail Gp e le tante manifestazioni di spettacolo quest’estate, il Medimex è la ciliegina sulla torta di una stagione che sta celebrando Taranto città dei festival, ma anche città proiettata verso l’organizzazione della Biennale di architettura del Mediterraneo, progetto sul quale stiamo lavorando con grande sintonia con l’assessore Massimo Bray – ha dichiarato il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci -Il Medimex ritorna a Taranto grazie all’impegno di una grande squadra che ha lavorato per essere più prossima al settore della musica pugliese, fortemente penalizzato dalla pandemia, e a diverse zone della città, con l’obiettivo di favorire una più larga ricaduta economica».  

Per la prima volta, però, l’edizione 2021 del Medimex entrerà nelle sale del percorso permanente del MArTA. Creando un dialogo rispettoso tra l’antico e il contemporaneo, le foto di Kevin Cummins parleranno dei Joy Division, ma anche di tutto quel movimento musicale che si sviluppò nella cittadina di Manchester fino a decretarne la sua rinascita. E’ il segno di come la cultura può contribuire in modo determinante al processo di rinnovamento socio-culturale dei territori, come la scuola pitagorica tarantina di Archita d’altronde molto prima di noi”. Rilevante il programma di incontri d’Autore, tra gli appuntamenti più seguiti del Medimex, che anche in questa edizione ospita – tra Teatro Fusco, MarTa, Università degli Studi di Taranto e streaming – alcuni dei protagonisti della scena musicale italiana ed internazionale: il duo  Psicologi (15 settembre), il fotografo Kevin Cummins, Speranza (16 settembre), il produttore, chitarrista e fondatore dei Subsonica Max Casacci, il cantautore Aiello e Ligabue (17 settembre), il rapper Gemello e ancora Willie Peyote e Fast Animals & Slow Kids, il duo Coma_Cose, Malika Ayane (18 settembre) e infine Gaia e Negramaro (19 settembre).  Come di consueto il Medimex è una importante vetrina per la musica pugliese. Dal 16 al 18 settembre sono in programma allo Spazio Porto, e in streaming, tre giorni dedicati alla musica pugliese con gli showcase di una selezione, in aggiornamento, di vincitori dell’avviso pubblico Puglia Sounds Record. Il 16 settembre spazio alla scena indie pop con Carolina Bubbico, Erica Mou, Gaia Gentile, Underworld Vampires, Muriki, Marmo, Stain, Ninfea e Chromophobia. Il 17 settembre in programma showcase dedicati alla musica world con Radicanto, Tarantula Garganica, Mascarimirì, Terraross, Mimmo Epifani & Josè Barros. Infine il 18 settembre in scena la musica jazz con Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo & Boom Collective, Michele Fazio, Guido Di Leone e Francesca Leone feat Trio Corrente, Armstrong and the Moonwalkers, Kekko Fornarelli, Soul Hunters.

Anche questa edizione ospiterà mostre e video installazioni originali e in esclusiva nazionale dedicate ai pilastri della musica mondiale. Il Museo MarTa ospita, dal 16 settembre al 23 gennaio 2022, la mostra Joy Division: an ideal for living di Kevin Cummins, oltre 50 fotografie ai sali d’argento per ripercorre la straordinaria avventura dei Joy Division e la storia musicale e culturale della città di Manchester con scatti che ritraggono New Order, Smiths, Stone Roses, Happy Mondays fino ad arrivare agli Oasis. Ma anche immagini di paesaggio urbano per raccontare quella che è la storia della rinascita, partita dal basso, di una interna comunità. Al Castello Aragonese, dal 15 settembre al 3 ottobre,  invece protagonista la stagione dei concerti internazionali degli ’80 in Puglia con la mostra originale Pictures of you, che raccoglie foto di Marcello Nitti, Franzi Baroni, Arturo Rossi e Roberto Pastore scattate ad alcuni dei protagonisti della scena new wave come New Order, Peter Murphy dei Bauhaus, Jim Kerr dei Simple Minds, Nina Hagen, Paul Weller degli The Style Council e molti altri (inaugurazione con un incontro con gli autori delle foto e Gianluigi Trevisi moderato da Francesco Costantini). E gli storici concerti che in quegli anni si svolsero a Taranto in quel periodo sono al centro anche del video mapping dell’artista Hermes Mangialardo, a cura di Contempo, sulla facciata del Castello Aragonese di Taranto. Infine nell’ex chiesetta Università degli Studi per la durata del Medimex è in programma Musica di Carta: 60 anni di giornali musicali, la mostra di riviste musicali italiane ed internazionali, collezionate da Ernesto Assante che il 18 settembre al Teatro Fusco con Gino Castaldo tiene una Lezione di Rock su Franco Battiato, che raccoglie numeri leggendari di New Musical Express, Mersey Beat, Berkeley Barb, Rolling Stone, Melody Maker, The Oracle, Record Mirror, Musica Rock e Altro, Il Musichiere, Frigidaire, Muzak, Il Mucchio Selvaggio, Laboratorio Musica, Fare Musica, Rockerilla, Rockstar, Rumore, Tutti Frutti e molte altre.

E ancora in programma tre imperdibili film musicali presentati dai protagonisti. Al Teatro Fusco, e in streaming, mercoledì 15 settembre alle ore 20.30 il documentario Sisters with Transistors (2020, Lisa Rovner, 90’) presentato in diretta streaming da Laurie Anderson. Giovedì 16 settembre alle ore 20.30 Don’t Go Gentle: A film about Idles(2020, Mark Archer, 75’) presentato in diretta streaming da Joe Talbot, frontman degli Idles e venerdì 17 settembre alle ore 21.00 anteprima nazionale del biopic Creation Stories (2021, Nick Moran, 105’) presentato in diretta streaming dal leggendario produttore discografico Alan McGee, che sarà protagonista anche di un workshop sul management.

 Importante, qualificata e internazionale la sezione professionale che si sviluppa tra incontri, seminari, workshop, letture e presentazioni con i protagonisti dell’industia musicale tra i quali Amazon Europe, TikTok Italia, SIAE, Arts Infopoint UK, iMusician e numerosi artisti come Mahmood, Random, Alfa, Mokadelic, Garbo e Niccolò Agliardi. Quest’anno le attività si svolgeranno in presenza e online sulla piattaforma WYTH™ (iscrizioni a partire dal 23 agosto su medimex.it) che progetta e produce prodotti innovativi per far convergere in modalità ibrida esperienze fisiche e digitali.  Molto ricco il calendario  dei Talk che  tra venerdì 17 e sabato 18 settembre propone Sicurezza sul lavoro in tempo di pandemia, in collaborazione con Distretto Puglia Creativa, AFO6 e INAIL,  con Massimo Bray ( Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica Regione Puglia), Pier Luigi Lopalco (Assessore Sanità Regione Puglia), Giuseppe Gigante (INAIL Puglia), Lorenzo Cipriani (INAIL), Gianni Raimondi (AFO6), Federico Rasetti (Keep, on Live), Vincenzo Bellini (Distretto Puglia Creativa); Digitalizzazione e innovazione: TikTok, l’evoluzione del mezzo e la sua trasformazione con Giulia Lizzoli (TikTok Italia) e Alfa modera Ernesto Assante; Diritti d’autore: blockchain e Siae. Il futuro del diritto d’autore, rivoluzione del digitale con Matteo Fedeli (SIAE), Mario Cianchi (Sugarmusic) modera Giampiero Di Carlo; Il mercato della musica e lo streaming con Jillian Gerngross (Amazon Europe). Modera Ernesto Assante; Evoluzione della stampa musicale dagli anni 80 ad oggi con Riccardo Bertoncelli (giornalista), Giampiero Vigorito (giornalista), Giampiero Di Carlo (Rockol), modera Gino Castaldo; La New Wave in Italia con Oderso Rubini (Italian Records), Ciro Pagano (Gaznevada), Fabio Luzietti (Sky Arte), Garbo (cantautore), Enzo Mansueto (autore), Stefano Senardi (produttore discografico), Random. Modera Carlo Massarini; L’esperienza di un manager di artisti mainstream con Brian Message (ATC) in diretta streaming, modera Ernesto Assante; Musica e Cinema con Mokadelic,  modera Gino Castaldo e Musica e Fumetto con Mahmood (in streaming) e Lucio Staiano (Shockdom). Modera Ernesto Assante. Cinque i workshop in programma: venerdì 17 settembre  Come monetizzare la tua musica online, in collaborazione con iMusician, con Annamaria Dirella (iMusician) e Alice Bertolio (iMusician Italy) e Brexit: what’s the deal for musicians?, in collaborazione con Art Infopoint UK, con Zelie Flach and Katie James (Arts Infopoint UK) e Marie Fol mentre sabato 18 settembre in calendario Voglio andare a suonare in Cina, cosa devo fare? con Alessandro Pavanello (Kanjian Music) e Scrittura testi con Niccolò Agliardi (Autore, cantautore, conduttore radio-TV, scrittore). Due le presentazioni in programma venerdì 17 Presentazione di Wyth, in collaborazione con Wyth, con Samuele Franzini e Giuseppe Marmina (Wyth) e Non chiamateli concerti in streaming – La Nuova Era della musica Phygital, in collaborazione con A-Live, con Alex Braga (A-Live) e due i key note, in lingua inglese, in programma sabato 18 settembre How AI is shaping the future of the music business con Bas Grasmeyer (Music x) e What’s Next con Mark Mulligan (MIDiA). E ancora in programma Sync Lab@Medimex (iscrizioni a partire dal 1 aqosto sul sito web medimex.it) a cura di Node che prevede il 16 settembre il workshop Raccontare i Brand attraverso la musica con Chiara Luzzana (Sound of City) e il 16 e 18 settembre il workshop Narrativa nella musica per videogiochi a cura di AIV – Accademia Italiana Videogiochi con Andrea

Federici(AIV – Accademia Italiana Videogiochi),  il 17 settembre Musica, Disabilità e tecnologia in partnership con Future Music Forum con  Rich Legate (Attitude is everything), Rachel Wolffsohn (Charity OHMI), Louis Gilbert (Drake Music) + guest e poi le listening sessione con Ciara Elwis (Air Edel), Silvia Siano (Gruppo editoriale Bixio – Cinevox Record) , Milena Fessman (Cine Song). 

 Tornano le scuole di musica con Puglia Sounds Musicarium e Medimex Music Factory, in collaborazione con Sugar Music, che anche quest’anno sono rivolti ad artisti ed operatori musicali e offrono formazione secondo vari livelli di competenza e argomenti. Puglia Sounds Musicarium, dal 16 al 18 settembre in presenza all’Università degli Studi di Taranto e in streaming sulla piattaforma With, per la versione base propone lezioni sulla discografia con Marco Valente e Emiliano Colasanti, sulla fotografia con Fabrizio Pastore, Cosimo Calabrese e Maurizio Greco, sulla produzione con Populous, sulla promozione con Giovanni Bordieri & Gian Marco Bachetti, Carla Armogida (Spotify Italia) e con Giulia Lizzoli e Alfa  un approfondimento su TikTok e infine sulla contrattualistica con Nico Regina. La versione advanced, rivolta a professionisti, propone lezioni sull’ingegneria del suono con Marc Urselli e John Ryan, fotografia con Gianni Canitano, comunicazione e promozione con Cristiano Maggi e Jessica Gaibotti e un appuntamento sulla content strategy nell’era della musica liquida con Helio Di Nardo.  Medimex Music Factory, realizzato in collaborazione con Sugar Music, che offre la possibilità a musicisti di lavorare fianco a fianco con i tutor Stabber (Stefano Tartaglini), Federico Secondomè, Piero Romitelli, Silvia Tofani, Alessandra Flora, Valeria Palmitessa, Vincenzo Colella, Gianni Pollex e Leo Pari e lezionicon Motta, Speranza e Willie peyote (iscrizioni a partire dal 26 luglio sul medimex.it).

Infine è in programma Medimex Book Stories 2021 The sound of crashing waves, una serie di incontri al Caffè Letterario di Taranto per raccontare, attraverso i libri,  il fenomeno new wave che ha segnato in maniera prorompente un determinato periodo storico. Il 15 settembre New wave. La scena post-punk inglese 1978-1982 di  Pierfrancesco Pacoda, il 16 settembre Shock antistatico. Il post-punk italiano 1979-1985 di Stefano Gilardino, il 17 settembre BOLOGNA 1980, Il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nell’anno che cambiò l’Italia di Ferruccio Quercetti e Oderso Rubini e il 18 settembre  Segnali di vita – La biografia de La Voce del Padrone di Fabio Zuffanti.

Tutti gli appuntamenti di Medimex 2021 si svolgeranno nel rispetto delle norme anti COVID, dettagli e modalità di partecipazione sul sito web medimex.it. Le iscrizioni al Medimex Music Factory iscrizioni aperte dal 26 luglio, Sync iscrizioni aperte dal 1 mentre sarà possibile iscriversi alle attività professionali e Puglia Sounds Musicarium a partire dal 23 agosto.

Medimex è un progetto  Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese,  realizzato nell’ambito del protocollo d’intesa 2021 con Puglia Promozione, operazione finanziata a valere su PO FESR PUGLIA 2014/2020 — POC PUGLIA 2014/2020 Azione 6.8 “Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: Angelo Polimeno Bottai presenta il libro “Mussolini io ti fermo”

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“O lo battezzate o ve lo riprendete. Io una bestia non l’allatto!”
Sono queste le parole che la balia frascatana Teresa rivolge ai genitori del piccolo Giuseppe Bottai contenute nel libro “Mussolini io ti fermo” che il nipote, Angelo Polimeno Bottai, presenta oggi nel salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria.
Sono l’incipit a questa serata che racconta, attraverso le pagine del libro, la storia e la vita di una delle figure che hanno rappresentato il ventennio fascista.

Emanuela Bruni ed Angelo Polimeno Bottai

C’è un profondo legame tra Frascati e l’autore del libro in quanto la città tuscolana, dice, “è parte stessa della nostra vita, infatti mio nonno venne battezzato nella Cattedrale di San Pietro ed io, molti anni dopo, ricevetti nella stessa Chiesa la Prima Comunione”.
Figura molto controversa, Giuseppe Bottai, viene “raccontato” attraverso una attenta analisi storica proprio per evitare, come dice lo stesso Angelo Polimeno Bottai, che “gli affetti prendessero il sopravvento sulla verità storica … è stata davvero una grossa responsabilità”.
Il quadro che emerge dalle pagine del libro narra un giovane Bottai lontano, nei primi anni della giovinezza, dalla politica ma che poi, vivendo, con la sua famiglia, nello storico quartiere romano Macao, resta colpito dalla presenza e dalla prestanza dei militari.
Siamo a ridosso della Grande Guerra alla quale Giuseppe Bottai prende parte come volontario negli Arditi riuscendo a mettersi in luce per il suo ardimento che lo porterà a ricevere una medaglia d’argento ed una di bronzo al valor militare.
Alla fine della guerra conosce e frequenta Benito Mussolini “rimandone folgorato” – dice l’autore – legandosi a quello che diverrà il “duce” attraverso un “rapporto travagliato con quest’uomo non altissimo di statura ma imponente nel carattere e nel modo di essere”
Un legame che può essere racchiuso nel titolo della rivista che Giuseppe Bottai fonda nel 1922, Critica Fascista, (da ricordare che tra gli abbonati di tale rivista figura Antonio Gramsci) proprio a sancire un atteggiamento molte volte contrario dello stesso Bottai ad alcune scelte che condurranno quella che originariamente vuole essere una rivoluzione che vuole riportare ordine e legalità in un paese, l’Italia, attraversato da molteplici attività anarchico socialiste che portano a terre occupate e centinaia di scioperi, ad una vera e propria dittatura.
“Ci sono due anime nel fascismo: quella che incarna mio nonno, i revisionisti, e quella che fa capo a Roberto Farinacci, gli irriducibili” spiega con estrema chiarezza Angelo Polimeno Bottai precisando che l’intento della “fazione” a cui fa capo il nonno cerca di convincere il Duce a mettere le mani nelle riforme necessarie allo sviluppo del paese per farlo risorgere da quella vittoria dimezzata che è stata la fine del Primo Conflitto Mondiale.
Ed una profonda frattura, spiega ancora, avviene immediatamente dopo la notizia del rapimento del deputato socialista, Giacomo Matteotti, definito da Giuseppe Bottai il “più efferato, inumano e stupido delitto che si potesse commettere verso un uomo di parte avversa e contro l’idea che anima la nostra parte”; una vera e propria condanna che culmina nella frase “bisogna trovare i responsabile anche se fossero nelle alte sfere”.
Questo, ovviamente, come riportano le pagine del libro, pone lo stesso Giuseppe Bottai ai margini del regime che sta nascendo che non è “inviso alle grandi potenze”, spiega Angelo Polimeno Bottai, ma che non pensa minimamente ad una alleanza con la Germania che sta divenendo hitleriana.
Addirittura, spiega, “ci sono liti profonde tra la stampa italiana e quella tedesca” fino al punto che alla cacciata degli ebrei dalla Germania molti di questi addirittura arrivano nel nostro Paese ed è la guerra d’Etiopia, nella quale Giuseppe Bottai si arruola, diventa il “punto di non ritorno” che segna in modo inesorabile l’alleanza italo/tedesca.
Le sanzioni permettono ad Hitler di legare con un patto economico e sodale l’Italia di Mussolini determinando il fatto che, spiega l’autore, “l’innamoramento di Giuseppe Bottai verso il duce si incrina ma rimane una lealtà critica che non determina affatto la rottura del rapporto”.
Ed è in questo momento che la frattura con l’area degli irriducibili di Farinacci raggiunge punti davvero enormi arrivando all’approvazione delle Leggi Razziali.
Lo stesso Roberto Farinacci fa girare la voce che Bottai sia d’origine ebraica per estrometterlo ed il risalto che questa notizia ha a livello internazionale diventa sempre più grande (addirittura si trova in molti giornali francesi e tedeschi).
La scelta di Giuseppe Bottai, divenuto Ministro dell’Educazione, di applicarla in maniera dura diventa, al tempo stesso, “un’angoscia” ed una “responsabilità” necessaria.
La prova di questo suo momento difficile si ritrova nella corrispondenza riportata tra le pagine del libro ove un carteggio con l’allora vicepresidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche d’Italia, l’avvocato Aldo R. Ascoli mostra l’apertura di Bottai verso gli ebrei italiani valuta la possibilità concreta di “concedere particolari benemerenze a famiglie di ebrei in cui qualcuno abbia acquisito meriti particolari, militari o civili”.
“Due parti in commedia” spiega Angelo Polimeno Bottai dimostrando, ancora una volta, il forte attaccamento di Giuseppe Bottai all’origine rivoluzionaria del fascismo di cui resta innamorato.
Le contrapposizioni con Farinacci aumentano esponenzialmente: Bottai redige, durante il mandato che lo vedo governatore della Capitale, i piani per la creazione di EUR 42, l’Esposizione Universale di Roma che si sarebbe tenuta nel 1942 (a ragione si crede che nessuno nei primi anni del ’30 pensasse ad una Guerra Mondiale), ed in antitesi al premio Cremona, Bottai da vita dapprima al premio Bergamo e successivamente manda in stampa la rivista Primato che diviene uno dei capisaldi della cultura italiana del momento.
Sulle pagine del “Primato. Lettere e arti d’Italia” scrivono le firme italiane più eccellenti, da Nicola Abbagnano a Galvano della Volpe, da Walter Binni a Mario Praz, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, passando per Quasimodo, Montale, Ungaretti, Guttuso ed un giovanissimo Eugenio Scalfari ebbe a dire “su il Primato potevo scrivere liberamente mettendo alle corde Farinacci”.
Un’oasi culturale che dimostra la libertà di pensiero di Giuseppe Bottai ed il suo vano tentativo di riportare il fascismo a quegli albori che erano rimasti nel suo animo rivoluzionario.
Oasi che, attraverso poi l’emanazione di quella che divenne la legislazione per la difesa delle opere d’arte italiane fino alla creazione dell’Istituto Centrale del Restauro, porta alla salvezza di un enorme patrimonio artistico del nostro paese grazie anche alla collaborazione di personalità del calibro di Giulio Caio Argan, in chiave e funzione antinazista concretizzandosi anche sul piano prettamente pratico.

Il libro si conclude con i tragici momenti che portarono al famoso 25 luglio 1943 dove una “dittatura” decreta una successione, una piena antitesi al concetto stesso di dittatura.
Giuseppe Bottai è uno di quelli che votarono a favore dell’Ordine del giorno Grandi e per questo, condannato in contumacia, dai tribunali della Repubblica Sociale, dapprima si rifugia in Vaticano fino a giungere poi sotto il falso nome di Andrea Battaglia a combattere vestendo la divisa della Legione Straniera per la liberazione della Provenza dalle truppe naziste.

Due momenti importanti da sottolineare orchestrati da due ex sindaci della città di Frascati: Roberto Eroli e Stefano Di Tommaso.
Quest’ultimo, attento ricercatore, legge una lettera scritta dal Ministro della Cultura Popolare, Alessandro Paolini, ed indirizzato al ministro dell’Educazione Giuseppe Bottai.

Stefano Di Tommaso con in mano la lettera indirizzata da Alessandro Paolini a Giuseppe Bottai

Roberto Eroli invece esorta Angelo Polimeno Bottai a ricercare, tra i diari del nonno Giuseppe, informazioni che possano fare ulteriore luce sul tragico bombardamento effettuato dagli alleati l’8 settembre 1943 della città di Frascati.

nella foto, da sx, Angelo Polimeno Bottai, Roberto Eroli ed Emanuela Bruni

Una serata che ha riportato i tantissimi presenti nei giorni ancora vivi di quel Ventennio Fascista.

Colpisce, e non poco, la frase dell’ultima di copertina del libro nella quale, Angelo Polimeno Bottai, scrive “Nato pochi mesi dopo la sua morte, Giuseppe Bottai purtroppo non l’ho mai incontrato. Un doppio dispetto del destino: come nipote e come giornalista. In questa seconda veste, tuttavia, posso raccontare chi è stato l’uomo che più di tutti ha rappresentato ragione e coscienza del 25 luglio 1943”.

il direttore de “Il Tuscolo” ed amico Fabio Polli con Angelo Polimeno Bottai

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