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Cronaca

ASL Latina, Concorsopoli: Simeone chiede Commissione interna per capire chi sono i politici di “riferimento”

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Nota del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone

“Un’interrogazione urgente al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e all’assessore regionale alla sanità, D’Amato. E’ quella che ho presentato sullo scandalo che ha travolto la Asl di Latina e i concorsi indetti, tra il 2019 e il 2020, e svolti in forma aggregata tra le aziende sanitarie locali di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl di Latina nel ruolo di capofila e rispettivamente riservati alla selezione di 23 posti da collaboratore amministrativo Cat. D e 70 posti di assistente amministrativo Cat. C. In particolare ho chiesto se a fronte di  quanto accaduto non intendano, a tutela anche della Regione che rappresentano, avviare con urgenza  un’accurata indagine interna al fine di comprendere quali siano le “pressioni politiche”, e da chi siano state esercitate, sulla Asl di Latina a cui ripetutamente fa riferimento l’ex direttore generale della stessa azienda, Giorgio Casati. E’ indispensabile fare piena luce ed andare in fondo ad una vicenda che, oltre a far emergere un sistema consolidato di malaffare, sta ricadendo, ingiustamente, sulle spalle di tutti coloro che hanno studiato ed hanno investito le proprie competenze per affrontare concorsi oggi sotto la lente dei magistrati. Dalle dichiarazioni rese dal Dott. Casati emerge, in modo inequivocabile, la consapevolezza della pressante presenza di una certa politica nella gestione della Asl di Latina di cui lo scandalo dei concorsi sembra essere solo uno degli epiloghi. Casati parla, appellandoli quali “bastardi politici”, di persone che avrebbero esercitato il proprio potere sia per “agevolare” la carriera di Claudio Rainone quale premio per le proprie prestazioni illegali, sia quali “manipolari” della figura di Giuseppe Visconti, direttore sanitario e a sua volta direttore generale facente funzioni della Asl di Latina. Credo sia legittimo domandarsi le ragioni per cui l’allora direttore generale della Asl di Latina si sia limitato a sfoghi e improperi verbali, contenenti accuse pesantissime, nei confronti del non ben identificato “Bruno” e non abbia mai, stando anche la sicurezza con cui ne parla che presuppone la conoscenza di fatti e persone interessate dalla vicenda e autori delle “pressioni” citate, denunciato nulla pubblicamente e non abbia presentato, come il ruolo che ricopriva chiedeva a tutela di tutti, esposti per quanto messo in atto da quelli che definisce “ladroni”. E’ lecito chiedersi perché se definisce Rainone quale “la persona più ladrona ce l’hanno messa lì” e Visconti, incapace di assolvere le proprie mansioni perché in balia dei “poteri forti”, anziché fare chiarezza su quanto stava accadendo, abbia a sua firma provveduto a dargli incarichi dirigenziali e, nel caso di Visconti, ad anticipare di oltre un anno rispetto alla naturale scadenza, il rinnovo del suo contratto da direttore sanitario dell’azienda. Le conversazioni riportate sulla stampa e nell’ordinanza dimostrano come il Dott. Casati fosse a conoscenza di quanto stava accadendo nella Asl di Latina di cui lui era il direttore generale dal momento dell’indizione dei concorsi a giugno 2019 sino allo svolgimento delle ultime prove a dicembre 2020. Sulle sue affermazioni non è possibile soprassedere nell’interesse di tutti i cittadini. Per farlo l’unico modo è non voltarsi dall’altra parte ma comprendere i nomi di coloro che il Dott. Casati afferma abbiano fatto pressioni sulla Asl di Latina e sulle persone che, a diverso titolo, sono interessate dalle indagini in corso”.

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