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Cronaca

Milano, raffiche di denunce e sanzioni per il mancato rispetto della normativa anti Covid

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MILANO – Numerosi servizi ed interventi dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano finalizzati al rispetto della normativa anti Covid. Alle 1:30 circa i militari sono intervenuti in via Walter Tobagi, ove era stata segnalata una festa privata in abitazione ed hanno accertato la presenza, all’interno di un appartamento, di 9 persone che stavano ascoltando musica ad alto volume. Dei partecipanti alla festa, tutti studenti universitari di età compresa tra i 19 ed i 21 anni, solo un giovane 19enne, il figlio dei proprietari di casa, è risultato residente nell’appartamento, mentre i restanti 8 domiciliati altrove. Tutti i giovani sono quindi stati identificati e sanzionati per la violazione delle norme di contenimento del covid-19.

Alla medesima ora alla fermata dell’autobus ATM sita in piazza Napoli, i Carabinieri in transito hanno notato 5 ragazzi che si intrattenevano in strada in violazione al divieto di circolazione in orario notturno. Nel corso delle procedure di identificazione uno dei giovani, un 29enne italiano residente a Legnano, in evidente stato di ubriachezza, ha apostrofato con insulti gli operanti ed ha scagliato loro contro il proprio telefono cellulare, senza colpirli. A seguito di perquisizione personale, è stato poi trovato in possesso di un cacciavite di 13cm che è stato sottoposto a sequestro.

Il giovane è quindi stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere mentre tutti e 5 sono stati sanzionati per la violazione delle normative previste per il contenimento del covid-19.

Nelle notti del 27 e del 28 marzo in via Monreale, in viale Fulvio Testi, in via Cartesio ed in via De Gasperi, nel corso di mirati posti di controllo finalizzati alla verifica del rispetto delle normative emanate in merito all’emergenza sanitaria ed inoltre alla prevenzione del fenomeno delle c.d. “stragi del sabato sera”, i Carabinieri dello stesso Nucleo Radiomobile hanno sanzionato per la violazione delle citate normative di contenimento della pandemia da covid-19 ed altresì denunciato in stato di libertà per guida sotto l’influenza dell’alcool, numerosi automobilisti a cui è stato accertato un tasso alcolemico superiore ai limiti previsti.

In particolare gli operanti hanno fermato un 32enne, di origini straniere ma nato in Italia, residente a Milano, con tasso alcolemico pari a 1,74 g/l; un 50enne italiano, residente a Desenzano del Garda (BS), controllato con tasso alcolemico di 1,84 g/l; un italiano 25enne residente a Milano con 1,86 g/l ed infine un 24enne, di origini straniere ma nato in Italia e residente a Milano, con tasso alcolemico pari a 2,15 g/l.

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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