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Frosinone

L’ASSESSORE PROVINCIALE ALL’AMBIENTE MASSIMO RUSPANDINI CONTESTA IL PIANO RIFIUTI REGIONALE

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Tempo di lettura 2 minuti"E’ confuso, contraddittorio e ci penalizza: siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi e a tutti i livelli"

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Redazione

Non si placa la protesta contro il Piano Rifiuti regionale. Così come non accenna a diminuire il timore che in Ciociaria possa arrivare immondizia proveniente da Roma e dal Sud Pontino. A finire nel mirino, in uno schieramento una volta tanto trasversale, è stato in particolare lo “spacchettamento” dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) provinciale di Frosinone, con Anagni e Paliano inseriti nel comprensorio di Roma e cinque comuni pontini in quello ciociaro. Una scelta che espone la provincia a seri rischi e che è stata aspramente contestata. Tra i primi a farlo è stato il presidente della Provincia Iannarilli, seguito poi da numerosi altri amministratori a vario livello.
A far sentire la sua voce è stato oggi l’assessore provinciale all’Ambiente Massimo Ruspandini: "Sono molto perplesso e preoccupato – ha dichiarato Ruspandini – per le decisioni adottate dalla Pisana. Così il nostro territorio rischia davvero di diventare la pattumiera di Roma: un’eventualità che noi non possiamo assolutamente avallare e contro la quale ci batteremo con tutte le nostre forze, così come hanno già annunciato il Presidente Iannarilli e molti sindaci del territorio, di tutti gli schieramenti, che si sono detti pronti anche a ricorrere al Tar. Il Piano, tra l’altro, presenta elementi di confusione e contraddizione rispetto ad altri provvedimenti adottati. Di fatto, non localizza nulla, non opera scelte concrete e il sistema degli impianti che dovrebbero sorgere non è menzionato. Ma ciò che più di ogni altro aspetto appare grave è che risulta privo di impegni finanziari e di priorità stabilite. Inoltre – ha aggiunto Ruspandini – tra le tante contraddizioni ce n’è una che più delle altre fa riflettere e che appare come un vero paradosso: si è messa in atto una vera corsa contro il tempo per realizzare impianti che consentano di chiudere la discarica di Malagrotta mentre a fine 2011 il prefetto Pecoraro ha firmato una proroga di sei mesi. Considerando poi che il territorio prescelto (sia Anagni sia Paliano, ndr) risulta fortemente compromesso e inquinato nell’atmosfera, nelle acque e nei terreni, le scelte compiute appaiono assolutamente irresponsabili ed irrealizzabili. Da parte nostra abbiamo già manifestato tutta la nostra contrarietà al Piano rifiuti così com’è stato elaborato, un Piano che ci penalizza e contro il quale, se necessario, come ha annunciato il Presidente Iannarilli, siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi e a tutti i livelli".