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Bracciano, demolizione abusi a Montebello. Commissario ad Acta, Regione e Prefettura in linea con l’amministrazione comunale: Aspettare la pronuncia del Tar

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La Prefettura è stata chiara: nessuna inadempienza è stata contestata al Comune che ha sempre agito da “buon padre di famiglia”

BRACCIANO (RM) – Inequivocabile l’esito del tavolo di oggi: la Prefettura, sollecitata dalla Regione a pronunciarsi a causa di scalpiti politici strumentali, non ha inteso contestare la linea dell’Amministrazione Comunale.

Il Comune era accusato di “inerzia” e invece hanno tutti condiviso l’opportunità di aspettare la pronuncia del Tar prima di demolire gli abusi a Montebello. Una questione annosa che dura da almeno dieci anni ma che adesso sta giungendo a conclusione.

Tutti hanno deciso di adottare una linea di prudenza: un sentiero già indicato diversi mesi fa dall’Amministrazione Comunale guidata da Armando Tondinelli che intende demolire ma con la certezza del diritto dalla propria parte senza rischiare di anteporre la fretta al naturale iter giuridico.

“Tanto clamore da parte dei Cinque Stelle – ha detto il Sindaco Tondinelli – che hanno scomodato gli Enti sovracomunali, facendo perdere tempo a tutti e distogliendo energie e attenzione anche in piena emergenza sanitaria, per poi giungere alle risposte già date da questa Amministrazione in merito agli abusi edilizi nel villaggio di Montebello: bisogna aspettare che il Tar si pronunci”.

“Il ciclone mediatico, politico e strumentale messo in piedi dal Comitato di Montebello e da Marco Tellaroli – ha proseguito Tondinelli – che ha fatto presentare una interrogazione dal Consigliere regionale Cacciatore che ha mosso l’Assessore Valeriani che a sua volta ha nominato un commissario ad Acta per presunta inerzia da parte del Comune ha portato all’ammissione che il Comune di Bracciano ha operato per il bene della collettività. Il Prefetto, di concerto con la Regione, come già osservato dall’amministrazione nei mesi passati, ha ritenuto per ragioni di opportunità di attendere le pronunce del Tar, a seguito delle quali si prenderanno le opportune e doverose determinazioni per dar seguito alle ordinanze di demolizione. Questo avevo detto mesi fa e questo mi è stato risposto oggi, determinando non solo un buco nell’acqua da parte di un gruppetto ormai chiaramente politicizzato ma anche di coloro che presi da un abbaglio hanno cavalcato una corsa verso una lotta contro i mulini a vento che si è rivelata un boomerang politico senza precedenti. Lo ribadisco ancora una volta, dopo la sentenza del 20 aprile, con gli atti alla mano daremo mandato al genio civile di effettuare la demolizione, manlevando una superflua azione della Prefettura e del Commissario ad Acta che in tutti questi mesi è rimasto legittimamente fermo come fermo è stato il Comune e non per inerzia ma per “opportunità” e corretta gestione della cosa pubblica”.

La Prefettura è stata chiara: nessuna inadempienza è stata contestata al Comune che ha sempre agito da “buon padre di famiglia”.

Infatti l’Amministrazione ha perseguito sempre l’interesse ad ottemperare alle ordinanze da lui emanate, con l’attenta gestione del bilancio e la valutazione di evitare eventuali debiti fuori bilancio, o danni erariali.

La Prefettura ha inoltre ricordato che il Comune non solo ha emesso le ordinanze di demolizione ma ha dato il diniego di sanatoria per gli edifici abusivi.

“La Regione nella persona dell’assessore Valeriani – ha proseguito Tondinelli – promotrice del commissariamento ad acta poteva ascoltare e leggere la relazione del Comune, le istanze, la volontà di dialogo, l’opportunità di evitare passaggi come il commissariamento: perché si è preferito agire in questo modo? Alla fine si è arrivati al punto di partenza, questo è lo stato della situazione di Montebello che nessun intervento sovracomunale ha potuto mutare!”

In mancanza di una sentenza da parte del Tar, l’Ente rischierebbe un danno erariale ed è per questo che il Sindaco Tondinelli ha sempre detto di dover agire con cautela nell’interesse della tutela delle tasche dei cittadini e quindi attendere la sentenza di aprile per poter procedere alla demolizione degli abusi edilizi con la piena legittimità del tribunale amministrativo e senza rischiare azioni legali derivate da un “fretta politica” piuttosto che da una ponderata oculatezza dei soldi pubblici.

Oggi, dunque, il commissario ha rimesso la decisione nelle mani del Prefetto. L’Esercito ha effettuato la verifica di fattibilità: “Credo che due mesi – ha detto la Prefettura durante l’incontro online – non facciano questa grande differenza rispetto a un contenzioso che dura da oltre 10 anni. È una questione di pragmatismo e di opportunità”.

Anche per il Commissario e per la Regione, dunque, si può e si deve aspettare. Poi la chiosa: “Da parte della Prefettura non c’è nessuna ansia di primazia o protagonismo qualora il Comune decidesse di procedere, l’importante è cogliere il risultato e farlo velocemente subito dopo il pronunciamento del Tar”.

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.



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Costume e Società

Pomezia: Camilla Bodesma incoronata Miss Eleganza Lazio 2024

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Nella straordinaria cornice di una piazza Indipendenza, gremitissima per l’occasione, il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, insieme al senatore Marco Silvestroni incoronano Camilla Bodesma, 20 anni di Fondi, studentessa di informatica e che sogna di calcare le passarelle della moda in giro per il mondo, Miss Eleganza Lazio 2024.

da sinistra Margherità Praticò, il senatore Marco Silvestroni, la neo Miss Eleganza Lazio 2024 Camilla Bodesma e la sindaco di Pomezia Veronica Felici

La quinta tappa del tour delle finali regionali di Miss Italia organizzata dalla Delta Events, che da oltre un decennio è agenzia esclusivista del concorso per la Regione Lazio, conferma Pomezia Città dell’eleganza in quanto, per il secondo anno consecutivo, la città pontina ospitata lo storico titolo di Miss Eleganza nato per premiare una delle donne e delle attrici più belle al Mondo, la straordinaria Sofia Loren.

la splendida cornice di piazza Indipendenza a Pomezia con in primo piano la Torre Civica

Una serata in cui le 28 ragazze hanno dapprima sfilato accompagnate dalle note della colonna sonora di Barbie, presentando poi in passerella i capi della collezione della stilista Sabrina Minucci ed una capsule collection del brend “Nero Luce made in Rebibbia“, marchio sartoriale nato nel 2013 all’interno del carcere femminile di Rebibbia a Roma con il progetto “Ricuciamo” un laboratorio sartoriale aperto all’interno della Casa Circondariale.

uno dei quadri dedicati al film “Barbie”

Straordinariamente seguito il momento in cui le ragazze, nei quadri denominati “Flower Power”, hanno indossato abiti ed accessori degli anni ’70 tra gli applausi scroscianti del pubblico per un momento di vera spensieratezza ed allegria.

gli straordinari abiti della collezione di Sabrina Minucci indossati dalle ragazze del concorso

La serata condotta dalla eleganza e dalla maestria di Margherita Praticò, agente del concorso per il Lazio, con la attenta regia di Mario Gori ha presentato all’interno di questo show di eleganza e bellezza l’ esibizione del cantautore Federico Pisano e del suo brano “Candy”, un vero omaggio alla bellezza femminile.

alcuni abiti della collezione Nero Luce made in Rebibbia

La giuria composta dalla sindaco di Pomezia, Veronica Felici, il senatore Marco Silvestroni, la modella Eleonora Mascaro, la stilista Sabrina Minucci, il fotografo di moda Piero Consoli, il coach di body building Tommaso Capezzone, il produttore cinematografico Luca Mastrangelo, l’imprenditore vitivinicolo Lorenzo Ferri, Ettore Costa per Miluna, Sonya Susan di Sarli per il Codacons, Michela Scafati per Training Academy ha completato il podio con il secondo ed il terzo posto, rispettivamente, a Sofia Forchetta, 18 anni di Grottaferrata, studentessa universitaria Economia e Management, amante del pilates e a Lavinia Puggioni, 19 anni di Ardea, receptionist in un hotel e che pratica ginnastica artistica.

le ragazze durante il quadro Flower Power, l’omaggio agli anni ’70

Prossimi appuntamenti: lunedì 5 agosto ore 21,30 a Frosinone, piazza Vittorio Veneto, Miss Sorriso Lazio 2024 e martedì 6 agosto ore 21,30 arena all’aperto del Teatro di Tor Bella Monaca per la serata dove verrà incoronata Miss Roma 2024.

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Cronaca

Castelnuovo di Porto, la collina avvolta dalle fiamme. L’ipotesi della mano di un piromane

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Monte Mario è stato avvolto dalle fiamme qualche giorno fa, trasformandosi in un paesaggio desolato e carbonizzato. Quell’incendio, che ha distrutto vasti ettari di vegetazione, ha lasciato una cicatrice profonda non solo nel territorio ma anche nella comunità che lo abita. Il fumo denso ha oscurato il cielo, mentre le fiamme divoravano alberi secolari e minacciavano le abitazioni vicine, costringendo i residenti a una fuga disperata.

E oggi, un nuovo incubo ha colpito Castelnuovo di Porto. Le fiamme sono divampate nella tarda mattinata su via Montefiore, all’altezza della chiesa di San Sebastiano, e si sono propagate rapidamente, alimentate da un vento implacabile. Il fuoco ha avanzato senza pietà, bruciando centinaia di alberi e avvicinandosi pericolosamente alle case. L’aria è diventata irrespirabile, e il cielo si è tinto di rosso e nero, mentre i residenti guardavano attoniti e spaventati il disastro che si stava consumando davanti ai loro occhi.

«Sembrava Monte Mario», ha esclamato un residente, «le fiamme che dal bosco si avvicinavano alle nostre case, l’aria irrespirabile, tanta paura. Qui sembra che qualcuno abbia voluto tutto questo». Le sue parole riflettono l’angoscia e l’impotenza di fronte a un evento che sembra quasi orchestrato da mani invisibili.

La Polizia Locale ha immediatamente allertato la Sala Operativa della Protezione Civile Regionale e i Vigili del Fuoco. Le squadre di emergenza, con autopompe ed elicotteri, hanno lottato strenuamente per contenere l’incendio, ma il vento ha continuato a giocare contro di loro. Il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Travaglini, ha cercato di rassicurare la popolazione, garantendo che la situazione fosse sotto controllo, ma il fumo e i focolai che si spostavano verso la zona di Monte Funicolo mantenevano alta la tensione.

La preoccupazione che questi incendi possano essere opera di piromani è alta. «Abbiamo le telecamere lungo la strada e controlleremo cosa è accaduto», ha dichiarato il sindaco, confermando che il Comune, insieme alle forze dell’ordine, sta operando un censimento degli inquilini in condizioni più fragili nelle case lambite dalle fiamme.

Strategie per Arginarne le Mani Occulte dei Piromani

Per contrastare l’azione distruttiva dei piromani, è essenziale adottare una strategia multifronte che coinvolga prevenzione, monitoraggio, risposta rapida e sanzioni severe. Ecco alcune misure che possono essere messe in atto:

  1. Sorveglianza Tecnologica: Installare telecamere di sorveglianza ad alta risoluzione in aree strategiche, dotate di sensori di fumo e calore, per individuare tempestivamente i primi segni di incendio.
  2. Droni e Satelliti: Utilizzare droni e immagini satellitari per monitorare le aree boschive e rilevare eventuali attività sospette o incendi nascosti.
  3. Pattugliamenti: Intensificare i pattugliamenti delle forze dell’ordine nelle aree a rischio durante i periodi più caldi e secchi dell’anno.
  4. Campagne di Sensibilizzazione: Educare la popolazione sui rischi degli incendi e sull’importanza di segnalare attività sospette. Coinvolgere le comunità locali in attività di prevenzione e monitoraggio.
  5. Leggi e Pene Severe: Rafforzare le leggi contro i piromani, prevedendo pene severe e dissuasive per chi provoca incendi dolosi.
  6. Collaborazione tra Enti: Facilitare la collaborazione tra diverse agenzie governative, forze dell’ordine e organizzazioni di volontariato per una risposta coordinata ed efficace.
  7. Manutenzione del Territorio: Promuovere la manutenzione regolare delle aree boschive, inclusa la creazione di fasce tagliafuoco e la rimozione della vegetazione secca che potrebbe alimentare gli incendi.

La battaglia contro i piromani richiede l’impegno congiunto di autorità, comunità locali e tecnologia. Solo attraverso un’azione concertata sarà possibile proteggere il nostro patrimonio naturale e garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle aree a rischio.

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