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Politica

Caso Cesa: al Quirinale salgono Lega, FdI e Fi senza i piccoli

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L’inchiesta di Catanzaro lascia senza guida l’Udc e spiazza i negoziatori di Conte. Il leader del partito centrista Lorenzo Cesa è indagato per associazione a delinquere aggravata da metodo mafioso e la sua casa romana viene perquisita di buon mattino: la notizia piomba nei palazzi della politica dove si sta trattando per evitare che la crisi deflagri aumentando i timori di chi vede davanti a sé una partita sempre più difficile da vincere.

Allargare al centro è un’operazione fallita già in partenza secondo il centrodestra, che sale al Colle a metà pomeriggio per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Con questo Parlamento è impossibile lavorare, la maggioranza è inconsistente”, hanno scritto in una nota congiunta al termine sottolineando di confidare nella “saggezza” del Capo dello Stato.

L’ambasciatore Piero Benassi, attuale consigliere diplomatico del premier Giuseppe Conte, è stato nominato sottosegretario con Delega ai Servizi. Lo si apprende da fonti di governo.

A dire il vero, al Quirinale si presentano solo Lega, FdI e Fi senza i ‘piccoli’. Un segnale di crepe anche all’interno delle opposizioni, dunque non così compatte sulla richiesta di andare al voto. Il lavorio per far salire i senatori a sostegno della maggioranza oltre quota 161 e dare una nuova chance al governo Conte non si ferma. “Se volete confrontarvi nelle sedi istituzionali, noi ci siamo”, dice ancora una volta Matteo Renzi. Ma al momento il leader Iv viene considerato fuori dai giochi: si guarda invece ai suoi, convinti che qualche senatore di Italia Viva possa tornare nell’alveo della maggioranza. Per allargare ai ‘volenterosi’ si deve puntare sul centro e la dote di Bruno Tabacci, che alla Camera lavora alla formazione di un gruppo, non basta. E’ al Senato che occorre rafforzare le truppe ed è lì che si guarda ai tre senatori Udc: Paola Binetti, Antonio Saccone e Antonio De Poli. E c’è chi non esclude che proprio la tegola caduta sulla testa di Cesa, il meno favorevole a lasciare la casa del centrodestra, possa rappresentare anche un insperato aiuto. Anche se è vero che bisogna fare i conti con l’imbarazzo del M5S.

Il primo a parlare è Alessandro Di Battista, segue poi Luigi Di Maio: “mai il M5S potrà aprire un dialogo con soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi”. Tra l’altro ufficialmente il partito dello scudo crociato si schiera a fianco del suo capo: Saccone, De Poli e Binetti dichiarano infatti piena solidarietà con una nota non appena la notizia diventa pubblica. Lui, a sua volta, si dichiara “estraneo ai fatti” e poi fa sapere però che “data la particolare fase in cui vive il nostro Paese” rassegna le dimissioni da segretario nazionale. Fatto sta che il tempo a disposizione è poco: il primo appuntamento a cui occorre presentarsi ben armati è per mercoledì 27 gennaio quando nelle aule parlamentari si discuterà la relazione sullo stato della giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Italia Viva (che stasera torna a riunirsi) ha già detto che non la voterà ed è difficile al momento immaginare una maggioranza in grado di reggere alla prova a Palazzo Madama. La linea del Guardasigilli è infatti tra le più criticate fuori dal perimetro dell’attuale maggioranza. I giorni a disposizione per dare corpo all’appello ai volenterosi sono davvero pochi: “se riusciamo a consolidare e allargare i numeri avremo maggiore agio nella vita parlamentare e allora bene”; l’alternativa resta il “voto”, dice il dem Goffredo Bettini che vede comunque nel primo caso un Conte ter all’orizzonte. Una via diversa dunque da un rimpasto contenuto, che pure resta ancora un’opzione sul tavolo del presidente del Consiglio.

Il premier intanto fa una prima mossa e convoca il Consiglio dei ministri per cedere, come promesso, la delega sui servizi segreti. Conte fa anche mostra di non voler lasciare a metà il lavoro intrapreso: convoca a Palazzo Chigi domani i sindacati, imprese e Regioni a inizio della prossima settimana per discutere del Recovery plan. Il grande progetto da oltre 200 miliardi ha bisogno di “essere dettagliato”, mette intanto sull’avviso il commissario europeo Paolo Gentiloni. Ora la parola è alle Camere, dove peraltro in assenza di nuovi equilibri, la maggioranza è in difficoltà in molte commissioni parlamentari a causa dell’uscita dei deputati e dei senatori guidati da Matteo Renzi.

In evidenza

Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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Cronaca

Finlandia, un posto di riguardo per l’Italia nelle parole del presidente Stubb

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica di Finlandia, Alexander Stubb, intrattenendolo successivamente a colazione. Stubb era accompagnato da una delegazione del suo paese, con l’ambasciatore in Italia, Matti Lassila.
Era presente all’incontro il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri – Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.
Si tratta della prima visita ufficiale di Stubb in Italia nel suo ruolo di Presidente della Repubblica finlandese ma lo stesso Stubb, negli indirizzi di saluto a Mattarella ha ricordato la sua familiarità con l’Italia, ed in particolare Firenze, ove aveva un prestigioso incarico nell’ambito dell’Istituto Europeo. Come ha ricordato arche Mattarella, citando la partecipazione di Stubb, lo scorso febbraio, and un convegno a Firenze in onore dello scomparso Premio Nobel per la pace, Martti Ahtisaari.
Nel pomeriggio, il Presidente Stubb è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.  Nel corso dei colloqui è stata sottolineata la situazione della sicurezza in Europa e l’imminente vertice della NATO.
“L’Italia è per molti versi un fattore chiave nella sicurezza e nella politica europea”, ha dichiarato, tra l’altro, Stubb. I colloqui hanno permesso di confermare le profonde sinergie tra Italia e Finlandia nel comune quadro UE e NATO. Sono state ripercorse le opportunità di rafforzamento delle relazioni economiche e della cooperazione in ambito sicurezza e difesa, ma anche sui principali temi dell’agenda internazionale ed europea, inclusa la gestione della migrazione irregolare. L’incontro ha costituito, inoltre, un’occasione di confronto in vista del Vertice NATO di Washington, confermando l’importanza di proseguire nel sostegno all’Ucraina e di perseguire un approccio a tutto campo in relazione alla sicurezza euro-atlantica.
Al centro dei colloqui anche uno scambio sulle principali dinamiche politiche e strategiche in corso, e sull’importanza di promuovere un modello di sviluppo e cooperazione da pari a pari verso il continente africano, nello spirito del Piano Mattei.
Il programma della visita del 3 e 4 luglio ha incluso, inoltre, un incontro con il mondo imprenditoriale ed una discussione in una tavola rotonda sulla politica estera e di sicurezza presso l’Istituto Affari Internazionali, con la partecipazione. della direttrice, Nathalie Tocci e del Presidente Ferdinando Nelli Feroci, alla presenza di alcuni esperti, ricercatori e soci collettivi dell’Istituto. Al centro del dibattito alcuni importanti temi di attualità per l’Europa, come la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza nel nostro continente. “L’Ucraina sta combattendo anche la nostra guerra e alla fine diventerà un membro dell’Ue e della Nato”, ha affermato Stubb. “La posizione della Cina in Russia è così forte che basterebbe una telefonata di Xi Jinping per fermare la guerra”, ha aggiunto.
Nelle parole di Stubb “l’Italia ha un posto speciale nel mio cuore. Gli anni a Firenze mi hanno insegnato a conoscere la cultura e le persone italiane. Ecco perché è stato particolarmente bello tornare qui per rappresentare la Finlandia come Presidente della Repubblica. Grazie Italia! “
https://youtu.be/JMw8Qg4gGBk?feature=shared
https://youtu.be/t2E38qhViqI?si=UZWOS1-FRqYy-QFw&sfnsn=scwspwa
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Castelli Romani

Rocca Priora, ufficializzata la giunta a guida Claudio Fatelli

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Nasce la giunta di Claudio Fatelli ma nello stesso tempo divampano dalla piazza e dai social numerosi polemiche.
L’ anomalia, a leggere i commenti, risiederebbe nel vicesindaco che, seppure non eletto in Consiglio Comunale, riceve una carica di prestigio negli stessi giorni in cui il Senato approva, in prima lettura, la cosiddetta legge sul Premierato commentata dalla stessa premier, Giorgia Meloni, con le seguenti parole: “… un primo passo per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati …”.

Nel dettaglio le deleghe attribuite con decreto del Sindaco n. 2 del 19 giugno 2024;
Giuseppe Mariani vicesindaco con deleghe ai lavori pubblici e infrastrutture, mobilità e viabilità; politiche Sanitarie e casa della salute;
Federica Lavalle assessore alle politiche sociosanitarie, welfare, politiche culturali e scolastiche, marketing territoriale e turismo, politiche per la terza età, politiche giovanili , politiche di partecipazione cittadina, sport;
Flavia Testa assessore al bilancio e programmazione, personale e formazione interna, sviluppo economico, attività produttive, commerciali e mercati, informatizzazione e digitalizzazione dell’ente, rapporti internazionali scambi e gemellaggi;
Flavio Pucci assessore all’urbanistica e territorio, manutenzione del patrimonio comunale, manutenzione stradale e decoro, valorizzazione centro storico, sicurezza e protezione civile;
Daniele Pacini assessore alle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti, patrimonio mobiliare e immobiliare comunale, valorizzazione dei beni confiscati, politiche di decentramento dei servizi, parchi e giardini.

Lo stesso sindaco, in un comunicato diffuso dalle pagine dell’ufficio stampa, dichiara inoltre che “… giovedì celebreremo il primo Consiglio Comunale nel quale eleggeremo anche il presidente del Consiglio Comunale che, per investitura unanime, sarà il consigliere Franco Spoto …”.

Alla nuova giunta di Rocca Priora giunga l’augurio di un buon lavoro

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