Connect with us

Roma

ROMA, CADONO FRAMMENTI DAL COLOSSEO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Il sindaco di Roma al sopralluogo: "E' inaccettabile, c'è bisogno di un'opera di moral suasion".

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Chiara Rai

Questa mattina sono caduti altri due frammenti del Colosseo, il più famoso anfiteatro romano del mondo che nel 2007 fu inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC). La situazione è allarmante perché quando succede qualcosa scatta l’allarme e invece quando tutto tace si lavora a ritmi lumaca per cercare di far partire i lavori di restauro. Già a fine dicembre caddero altri frammenti di tufo, proprio nella parte antistante l'Arco di Costantino. In queste ore è in corso un sopralluogo dei tecnici per stabilire l'entità del danno.  Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è andato all'Anfiteatro Flavio e nel corso del sopralluogo ha detto: “'Questa situazione di crolli nell'area del Colosseo sta diventando quotidiana, ed e' insostenibile e inaccettabile che il monumento più famoso del mondo sia in una situazione di rischio e danneggiamento''. Il primo cittadino capitolino ha, inoltre aggiunto: ''Non si può più rinviare il restauro dell'Anfiteatro. Ci sono 25 milioni di cui già 10 consegnati al Mibac che sono fermi. Tutto e' fermo per colpa di un'associazione e di un sindacato che hanno cominciato a bombardare di esposti questo restauro, obbligando la magistratura a degli atti dovuti, ad aprire fascicoli e a causare i rinvii. Grazie al ministro Ornaghi  abbiamo mantenuto la disponibilità di Della Valle per questo finanziamento. Come sindaco di Roma mi appello, nonostante non sia competenza nostra, a rompere gli indugi e a fare un'opera di 'moral suasion''. Già a dicembre la direttrice del Colosseo, Rossella Rea, rassicurò dicendo che a causare il distacco fu un piccione: "E' stata la caduta di un piccolo frammento di tufo dal prospetto esterno del monumento sul quale a marzo saranno posti i ponteggi per i restauri finanziati da Diego Della Valle".  Intanto il sovrintendente dei Beni culturali di Roma, Umberto Broccoli interviene: "Per ora so soltanto che non è grave e che è in corso il sopralluogo. Ma anche se non è grave – aggiunge Broccoli – ciò dimostra che i lavori sono indifferibili, se vogliamo ancora continuare a parlare…". Replica in maniera critica la Uil Beni e attivtà culturali: ''E' scontato che rispetto a quanto avviene al Colosseo la prima reazione e' quella di dire andiamo subito al restauro  – afferma in una nota il ccordinamento – Questo lo diciamo anche noi della Uil Beni e Attività Culturali, tuttavia ci sorge un dubbio viste le dichiarazioni che vengono rese in maniera contraddittoria dal direttore dell'Anfiteatro Rossella Rea nonché della totale mancanza del ruolo di un Soprintendente che ad oggi addirittura non c'e' visto che la dott.ssa Moretti e' in quiescenza dal giorno 9 gennaio. La Rea nei precedenti casi di crollo di frammenti ha minimizzato -afferma la Uilbac- ora invece lancia allarmi. Allora la domanda che la Segreteria Nazionale della UilBac rivolge al Ministro Ornaghi , al Sottosegretario, fino a qualche giorno fa Commissario per gli interventi sul Colosseo e': perché non si utilizzano le risorse di cui la stessa Soprintendenza archeologica dispone visto che ad oggi risulta avere il 76,72% di risorse non spese pari a 82.340.910,08 milioni di euro nelle proprie casse?''. 'Questi -prosegue la nota- non sono dati della UilBac ma sono dati del Mibac e per questo diciamo basta con i tentativi di criminalizzare chi come la Uilbac ha chiesto chiarezza rispetto ad operazioni che la Magistratura sta accertando. Piuttosto, visto che il restauro del Colosseo lo vogliamo tutti, iniziamo a dire che le risorse per iniziare ci sono ma accertiamo anche -conclude la Uilbac- le responsabilità di chi pur disponendo di ingenti risorse non le spende''. A catena scoppiano altre reazioni: Bisogna ''discutere rapidamente di una nuova norma per le sponsorizzazioni che chiarisca modalità, limiti e garanzie per il patrimonio, ma anche per imprenditori e privati che mostrano attenzione e sensibilità apprezzabili''. Lo scrive il responsabile cultura del Pd, Matteo Orfini, oggi sull''Unita'', rivolgendosi al ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi e al sottosegretario Roberto Cecchi. ''Non possiamo accettare -aggiunge Orfini- che chi come Della Valle vuole dare una mano si ritrovi in questo tritacarne per mancanza di una normativa efficace''.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti