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Cronaca

Milano, lancia una bomba carta nell’abitazione della ex: arrestato 22enne

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SETTIMO MILANESE (MI) – Arrestato un 22enne di origine albanese, residente a Cornaredo in provincia di Milano, nullafacente, censurato, ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori e danneggiamento aggravato, commessi nei mesi di novembre e dicembre 2020 nel Comune di Settimo Milanese, nei confronti della ex fidanzata, un’italiana classe 2001.

A mettere le manette ai polsi dell’uomo i Carabinieri della locale stazione, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa lo scorso 2 gennaio dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Milano.

In particolare dalle attività investigative condotte è emerso che l’uomo, a causa della gelosia ossessiva che provava nei confronti dell’ ex fidanzata, l’aveva minacciata e molestata ripetutamente, costringendola di fatto a cambiare le proprie abitudini di vita.

La sua ossessione era tale che durante un precedente periodo di convivenza, durato meno di un anno, oltre a costringere la donna ad interrompere qualsiasi rapporto con gli amici ed a cancellare i propri profili social personali, le aveva imposto un vero e proprio “dress code”, permettendole di usare solo abiti coprenti. Conclusosi il periodo di convivenza, aveva inviato diversi messaggi sul telefono cellulare della ragazza, minacciandola anche di morte qualora avesse intrapreso una nuova relazione sentimentale.

Si era inoltre reso responsabile del danneggiamento dell’autovettura della nonna materna della vittima, dell’imbrattamento, con scritte ingiuriose ed offensive, della porta di un appartamento di proprietà dei nonni paterni della ragazza e del danneggiamento del portone del condominio dove lei abita insieme alla madre ed alla nonna.

Infine, all’apice dell’escalation di atti persecutori da lui messi in atto, la notte del 23 dicembre 2020, con l’aiuto di un complice non ancora identificato, aveva lanciato una bomba carta sul balcone dell’abitazione della giovane, provocando danni alla struttura e soprattutto creando panico tra i condomini.

Circostanza, quest’ultima, che ha ulteriormente confermato la pericolosità del soggetto che in maniera progressiva ha posto in essere comportamenti di volta in volta più pericolosi per l’incolumità fisica dell’ex fidanzata e dei suoi familiari.

L’uomo, espletate le formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Milano “San Vittore”

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
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Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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