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Frascati (Rm) – Da Santiago del Cile con furore. E una feroce determinazione nel voler crescere e migliorare. La fiorettista Alejandra Flores fa parte da tre anni della famiglia sportiva del Frascati Scherma: “Ho scelto di allenarmi qui nel 2017, anche su consiglio del fiorettista brasiliano Guilherme Toldo e dopo essermi innamorata della palestra “Simoncelli” in occasione di un raduno con la nazionale. Avevo già fatto un’esperienza all’estero a New York e ora sono felicissima di aver scoperto l’Italia e in special modo Frascati dove mi trovo benissimo anche a livello ambientale. Tutti mi hanno accolto meravigliosamente e in particolare ho stretto una grande amicizia con Camilla Mancini, Daniele Garozzo e Alice Volpi: tre campioni che sono un costante esempio per me anche dal punto di vista della professionalità e della forza di volontà”. In qualche modo la Flores spiega che aveva Frascati e l’Italia nel destino: “Una delle gare più emozionanti della carriera è stato il mondiale Cadetti che disputai ad Acireale nel 2008: in quell’occasione, tra l’altro, a vincere la prova maschile fu proprio Garozzo. Successivamente mi sono tolta delle belle soddisfazioni ai Giochi panamericani sia l’anno scorso, quando col Cile riuscimmo ad arrivare sul podio nella gara a squadre, che nell’edizione precedente quando sfiorai l’ingresso tra le prime otto che sarebbe stato storico per la mia nazione. D’altronde nel mio Paese non c’è una grande tradizione schermistica e per questo ho deciso di fare delle esperienze all’estero. La famiglia? E’ chiaro che un po’ mi manca, ma quando ti svegli e vivi per fare la cosa che più ti piace la malinconia non è così forte. E poi qui al Frascati Scherma ho trovato davvero una seconda famiglia, grazie anche al grande aiuto che mi ha dato fin da subito il maestro Fabio Galli, tecnico tra i migliori del mondo e al tempo stesso persona di grande umanità che mi ha sempre aiutato”. La Flores si proietta al futuro e apre il suo cassetto dei sogni: “Mi piacerebbe laurearmi al più presto: sto frequentando la facoltà di Medicina all’università di Tor Vergata. Non è semplice conciliare lo studio con lo sport e affrontare anche inevitabili difficoltà linguistiche, ma ce la sto mettendo tutta. A livello sportivo vorrei provare a qualificarmi per le prove pre-olimpiche e magari riuscire a partecipare ai Giochi olimpici, ma anche arrivare sul podio ai Giochi panamericani”.
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