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Editoriali

Ricordate quando nel 2020…

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Ricordate quando nel lontano 2020, scoppiò la pandemia del Covid 19? Furono momenti drammatici e di grande confusione generale, generati da un nemico sconosciuto ed invisibile, e per questa ragione, ancor più pericoloso.

Analizzando quel periodo con il senno di poi, la riflessione più ovvia è, che ci fu tanta leggerezza, confusione e tanta incapacità nel gestire quella nuova situazione. Gli interessi economici, prevalsero sulla salute e la vita stessa della gente, generando un peggioramento del pur grave andamento epidemico e gli interessi politici furono complici del caos generale che si creò, avvalendosi delle incertezze di cui comprensibilmente gli scienziati furono vittime.

Sottovalutando la gravità del virus in Cina, prevalse il detto “tanto capita agli altri”, e così si prese tutto alla leggera, ritardando i provvedimenti severi da prendere, per contenere il contagio che cominciava a propagarsi a livello mondiale. Ci furono politici e scienziati, che, con leggerezza dissero che sarebbe stata poco più di una semplice influenza, e mentre il virus velocemente, subdolo e silenzioso si propagava, l’ignoranza della popolazione si rese responsabile delle vittime che si ebbero esponenzialmente.

Come al solito, si cercò di chiudere la stalla quando i buoi erano già usciti, ma ormai era troppo tardi. La torre di Babele si instaurò in Italia, ma poi, ancor più nel mondo intero, poiché il caos delle notizie, dei giudizi e dei consigli, disorientarono sempre più la popolazione, terrorizzandone una parte, mentre l’altra, non prendendo le dovute precauzioni, incoscientemente aiutò il corona virus a dilagare. E fu così, che alcuni politici, che precedentemente avevano sottovalutato la situazione, cominciarono a cambiare opinione, dal momento in cui furono contagiati dal virus loro stessi.

Cominciò il Lockdown con severe restrizioni, mentre gli ospedali erano stracolmi di malati, e gli operatori sanitari assistevano inermi a migliaia di morti giornalieri, pur immolandosi loro stessi a dei turni massacranti e molto spesso a donare la loro stessa vita per il prossimo, interpretando realmente la loro missione umanitaria. Che strano; sarebbe bastato far indossare le mascherine obbligatoriamente dall’inizio per un tempo limitato, per evitare di colpire e decimare una intera generazione anziana. Qualche maligno insinuò che lo stato avrebbe risparmiato tante pensioni, ma, le solite chiacchere da bar sono sempre esistite, specialmente nelle tragedie.

Dopo il Lockdown, si cominciò ad allentare la morsa, ma, mentre alcune categorie erano sopravvissute economicamente, anche se con sacrificio, altre furono completamente danneggiate e messe sul lastrico illudendole con promesse mai mantenute, e fra queste, particolarmente la massa di artisti e maestranze del mondo dello spettacolo. Per accontentare parte di questa categoria, si pensò bene di riaprire pub e discoteche per le varie movide, confidando sulla responsabilità della gente nel seguire le regole. I greggi bisogna ben guidarli per non farli disperdere, e fu così che, pensando di essere finalmente usciti dalla crisi, si diede il permesso di autocontrollarsi, rigenerando con l’incoscienza della massa, e ravvivando di nuovo la fiamma del virus. E’ così che cominciò di nuovo a dilagare il Corona in tutto il mondo. Ironia della sorte, la nostra Italia, sempre derisa per la leggerezza, si dimostrò al cospetto del mondo intero, la più ligia alle regole ed al dovere. Questo però non giustifica tutti gli errori commessi in quel periodo. E’ risaputo che nelle tragedie ci sono persone che si arricchiscono, approfittando del momento di crisi, con il loro senso degli affari, spesso illegale, altre incapaci, magari in buona fede, di gestire il loro potere decisionale, ma quello che le persone oneste non riuscirono a comprendere, furono le gestioni, sempre in ritardo, dei provvedimenti sanitari. Un altro tasto dolente fu la scuola, che dovrebbe essere un pilastro di qualsiasi società.

Le scuole cadevano a pezzi, trascurate attraverso svariati anni, gli insegnanti che avevano già perso la loro autorità, erano costretti a svolgere il proprio lavoro, consapevoli di correre un pericolo costante, dovuto all’ignoranza ed alla violenza di molti genitori, dai quali venivano aggrediti per dei semplici rimproveri ai figli. Si decise, prima la chiusura delle scuole ed alla riapertura dopo mesi di sofferenze, si pensò a distanziare gli studenti con un provvedimento geniale. Fu deciso di cambiare i banchi ordinandone di nuovi singoli che tardarono ad arrivare. Si pensò di far fare le lezioni in alcune scuole, dividendo il numero degli studenti, alternandoli settimanalmente, e quindi seguire le lezioni attraverso internet, ignorando quelli che non avevano queste possibilità.

Ma che motivo c’era di comprare nuovi banchi e poi dividere le classi? Sarebbe bastato spostare la posizione di uno dei due studenti e risparmiare un pacco di soldi. La realtà è che volevano rendere la scuola più piacevole, poiché arrivarono in parte, dei banchi singoli di plastica, stretti, fragili e con le rotelle, per permettere ai giovani di scorrazzare nella classe e divertirsi a fare gli autoscontri. Avevano avuto molti mesi, per risolvere i problemi della scuola, ma ci si trovò di nuovo impreparati. Una breve riflessione: Ma i banchi eliminati e distrutti a migliaia, anche quando erano semi nuovi, umanamente parlando, non si potevano spedire in Africa a quelle povere popolazioni? Mancarono migliaia di insegnanti. Bastava regolarizzare i precari che insegnavano da anni e continuavano a sognare un posto fisso come una chimera, invece di far finta di attenersi a delle regole sbagliate, in un momento di una crisi tragica.

La storia ha il suo corso, ma certamente, la diversità di opinione degli scienziati e la gestione dei politici, resero quel periodo, uno dei più neri della nostra storia.  

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