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Castelli Romani

Nemi: è quasi finito l’andazzo

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Anni di presenza attiva sul territorio mi consentono, anche in veste di direttore di testata, di tirare delle considerazioni sull’attuale clima che si respira nel territorio di Nemi, un piccolo angolo di paradiso dove risiedo.

Una comunità generosa, retta su sani principi anima questo posto, un luogo che ha un potenziale immenso ma che da decenni manifesta soltanto una minima parte di quello che in realtà può sviluppare.

Purtroppo, nonostante i buoni propositi, devo registrare un dato che mi rattrista molto: la gestione politico amministrativa di questo paese, a mio parere, è come ricoperta da una coltre opaca di insana arroganza, gestione feudale della cosa pubblica, palese incapacità di svolgere in maniera scevra da idee personali il ruolo del “buon padre di famiglia” arrivando a svolgere un attività divisiva, fondata su vecchie logiche che nel 2020, con l’evoluzione della consapevolezza, stonano e stridono ma soprattutto sono destinate a morire. Una gestione in mano a un uomo solo al comando che in più occasioni ha fatto sobbalzare dalla sedia anche chi è all’interno della maggioranza e al contrario del one man show tiene unita la baracca forse perché mosso da ben altri valori di quelli che manifesta ormai da diversi anni il palazzo.

Per qualche anno, noi de L’Osservatore d’Italia, abbiamo favorito la cronaca alla critica riguardo il piccolo e incantevole paese delle fragole. Scoraggiati, abbiamo fatto un ragionamento quasi naturale: la gran parte della cittadinanza forse preferisce quella coltre fitta di cui ho parlato rispetto ad alternative che probabilmente non vedono, non vogliono vedere quando invece, ognuno col buonsenso, può costruire insieme qualcosa di importante. Questo è il senso di una Comunità. Abbiamo cercato in tutti i modi un dialogo con chi siede a palazzo, chiedendo grazia di essere ricevuti per interposta persona. Muri di gomma e di insana superbia hanno continuato ad innalzarsi alti nella casa comunale vuota dove nessuno si sogna di fare il vicesindaco e dove un paio di persone simili a graziosi manichini animati sollevano il braccio a comando.

Un ennesimo episodio che si è verificato mi spinge ancora di più a riflettere a voce alta perché per fortuna in questo bel Paese, l’Italia, c’è ancora la libertà di critica e di manifestare liberamente il proprio pensiero. Non voglio scendere nei dettagli del fatto in se e per sé perché alla fine sembrerebbe riduttivo rispetto al ben più ampio discorso che mi onoro di fare con i lettori intellettualmente onesti che stanno leggendo questo mio fondo.

Succede, come ovunque, che la pandemia detta il calendario dei nostri giorni, modifica gli stati d’animo, le paure, il tessuto sociale.

Nemi, nonostante piaccia pensare che sia un’oasi Covid zero, purtroppo, non è immune alla presenza di questo maledetto virus che ha totalmente modificato le nostre vite.

La carenza di una comunicazione puntuale, trasparente, chiara, offusca le aspettative di gran parte della collettività.

Ormai si è in balia di una sola persona che detta il bello e il cattivo tempo, che è vicino ai cittadini che fanno la riverenza, l’inchino e che possibilmente non rompono troppo con le loro richieste ma ricordano bene in mente qualche briciola che hanno ricevuto. E allora anche ciò che spetta di diritto viene fatta passare come “favore personale” e servizi attesi da decenni passano come un messaggio “straordinario”.

Un esempio su tanti, in questi giorni parte finalmente la raccolta differenziata “porta a porta”, siamo in coda a tutti i Comuni del Lazio, non c’è nulla da festeggiare e non c’è nessuno che può appendersi una medaglietta al petto. Poteva essere fatta molti anni prima e a quest’ora una cittadina piccola come Nemi avrebbe potuto anche trarre profitti da una raccolta puntuale e virtuosa come accade in Comuni vicinissimi come quello di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo ecc.

Dato che l’immobilismo cronico ha divorato le aspettative dei cittadini, per qualsiasi foglia che si muove a Nemi, si è pronti a fare l’applauso, più si applaude e più il one man show ti considera ma non veramente, attenzione, magari fosse.

Ho letto gli ultimi fatterelli di questo one man show che ha cacciato dalla casa comunale due pubblici ufficiali, due consiglieri comunali accusandoli di fare assembramento (in due?!) mentre c’è chi entra ed esce dal Comune come se fosse a casa propria, una modalità da gitano, con tutto il massimo rispetto per un popolo che ha tradizioni e culture affascinanti e antiche.

Per fortuna non funziona così ma purtroppo il livello di assuefazione a questo andazzo cronico ha preso il sopravvento e se la pensi diversamente sei fuori! E allora visto che qualcuno si prende la briga ancora di far conoscere come stanno gli affari nel palazzo deserto, visto che ancora vigilano, visto che ancora parlano, vengono cacciati.

Come del resto è successo a questo giornale a cui in ogni occasione è stato buttato del fango addosso. Un fango che ci ha aiutato a crescere e anche molto perché questo quotidiano d’informazione gode ogni giorno dell’attenzione di migliaia di lettori.

Oggi siamo più forti e in grado di contrastare questo modo di subire un andazzo che è destinato a soccombere perché la cosa pubblica va gestita con sentimenti inclusivi, va gestita con volontà di progredire intellettualmente e di rispettare ogni singolo individuo anche e soprattutto chi la pensa diversamente.

Il nostro desiderio più grande, insieme a quello di tante persone che conosco, è svegliare dal torpore Nemi, è vedere decollare il vero turismo, valorizzare il territorio con azioni durature nel tempo che portino ricchezza per tutti e non solo per pochi. Un palazzo di vetro, un posto dove contribuire a rendere migliore il tessuto sociale, a estirpare vizi e con cura cicatrizzare ferite sociali che ormai nessuno vede più o fa finta di non vedere. Meglio di questo? Un mondo di alternative.

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1 Comment

1 Comments

  1. Adriano

    15 Novembre 2020 at 19:30

    Signora Chiara,oggi con piacere il suo articolo e mi fa piacere che il Vs giornale oltre a riportare le notizie incalza l’amministrazione comunale a comportamenti consoni al proprio ruolo.Nemi è un gioiello ,ma la qualità della vita dei residenti è scadente, mancano attenzione ai cittadini residenti, il centro storico è pieno di automobili parcheggiate come gli pare,mancano i parcheggi riservati ai residenti,Via delle Colombe dopo la chiusura del tunnel è diventata una autostrada senza un minimo di sicurezza, passano camion e autobus non rispettando il divieto mettendo a repentaglio la viabilità locale,nessuno rispetta le regole. Per concludere aggiungo che nel centro storico vivono molti anziani che nei fine settimana non escono per paura di contaminarsi dalle persone che invadono il paese senza regole e civiltà e nessuno controlla.Bello il paese ma…..!!! Ci sarebbe ancora da dire ma confido nel Vs lavoro di inchiesta e denuncia.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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