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Salute

Covid-19, aumento contagi: tra domani e lunedì nuovo dpcm

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E’ previsto tra domani e lunedì il varo del nuovo dpcm anti-Covid, al centro di un lungo vertice notturno a Palazzo Chigi. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown. Oggi incontro con le regioni. Da stasera in Lombardia pub e ristoranti chiudono alle 24. In Campania consentite da oggi le lezioni in presenza per gli asili. Ieri in Italia oltre 10mila nuovi contagi su 150mila tamponi e 55 morti, in calo rispetto agli 83 del giorno prima.

Raggiungono quota 10mila i nuovi contagi per il Covid in Italia nelle ultime 24 ore: nelle ultime 24 ore secondo il bollettino del Ministero della Salute si sono registrati 10.010 casi (contro gli 8.804 del giorno prima). I tamponi sono stati 150.377. I decessi sono stati 55, in calo rispetto agli 83 del giorno prima.

 “Superata la soglia dei diecimila contagi: sono necessarie misure più restrittive, facciamo appello al senso di responsabilità dei cittadini”. Un appello al Governo perché introduca misure più restrittive, e ai cittadini perché seguano le regole con senso di responsabilità. A lanciarlo, il Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli. “A preoccupare è soprattutto il riempirsi delle terapie intensive, già in sofferenza in alcune Regioni – spiega Anelli – per questo dobbiamo essere prudenti, per non contagiare i soggetti più fragili che sono più a rischio di complicanze”.

La curva dei contagi sta crescendo velocemente e punta decisamente verso l’alto, ma dove sia il picco in questo momento non è noto in quanto dipenderà dalle misure di sicurezza adottate. “C’è una crescita veloce, ma non enorme”, ha detto all’ANSA il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma. 

Il governo è pronto ad una nuova stretta. Tra le ipotesi di cui si ragiona ci sarebbero smart working obbligatorio (in una percentuale da definire), lo stop agli eventi e una nuova stretta allo sport, tra palestre e sport di contatto, oltre ad orari più scaglionati e più didattica a distanza a scuola. Tra i ministri c’è chi sostiene – anche se Palazzo Chigi frena – una sorta di coprifuoco, con tutti i locali chiusi dalle 22 o le 23. Nulla è deciso, anche perché nel governo si confrontano due linee. C’è chi, come M5s e Iv, è per mantenere in questa fase maggiore prudenza. E c’è chi, come Pd e Leu, ritiene invece che si debba agire subito, senza indugio, anche con misure più dure “per evitare di dover poi ricorrere al lockdown”. Giuseppe Conte, che fino all’ultimo tiene in stand by il vertice per la nuova stretta chiesto da Dario Franceschini e Roberto Speranza, resta dell’idea che le misure debbano essere “proporzionate”: “Questa ondata non è meno pericolosa ma dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, che non prevede più il lockdown”, ribadisce. Invoca una strategia comune Ue per evitare “distruzione per tutti” e annuncia “molto presto” 200 o 300 milioni di vaccini.

Le Regioni, intanto, si muovono in ordine sparso. Arrivano nuove strette in Campania, Lombardia, Piemonte. Il governo cercherà un maggiore coordinamento in una riunione convocata in mattinata da Francesco Boccia con Speranza, il commissario Domenico Arcuri e i governatori. Arcuri chiede loro di attivare 1600 posti in terapia intensiva per i quali sono stati inviati i materiali. E Conte avverte che “chiudere in blocco le scuole non è la migliore soluzione”. Lo ha fatto Vincenzo De Luca, che dopo la protesta di mamme, conducenti di scuolabus e studenti, riapre gli asili e i nidi. Il governo, ipotizza la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, potrebbe impugnare quella scelta: “Gli studenti campani invece di essere in classe sono in giro per i centri commerciali”, denuncia. La linea comune del governo è che le scuole non vadano chiuse. Alcuni ministri ipotizzano di rafforzare le lezioni a distanza (già ora possibili, nell’autonomia dei singoli istituti) e di scaglionare di più gli orari, con classi anche nel pomeriggio. Ma chiudere del tutto le aule, no. L’esecutivo, avverte Boccia, ha già offerto e continua a offrire alle Regioni tutto il supporto possibile, ma prima di toccare scuola e lavoro bisogna dare risposte attivando tutte le terapie intensive (“Dove sono finiti i ventilatori polmonari?”) e agendo in altri ambiti o ciascuno si “assumerà la responsabilità degli effetti”.

Servono però nuove misure restrittive a livello nazionale, per arrestare la risalita della curva, invocano Franceschini e Speranza. Il Cts, che già aveva consigliato di scaglionare gli orari per alleggerire i trasporti, è pronto a riunirsi per dare un parere. Il capo delegazione Pd chiede a Conte un vertice non appena tornato a Roma dal Consiglio europeo a Bruxelles. L’ipotesi è che si tenga nella notte tra venerdì e sabato, per un nuovo dpcm già nel weekend. Ma il premier non si sbilancia sulle nuove misure, conferma gli impegni in agenda fino a tarda sera, e si prende ancora qualche ora per valutare. Su cosa fare, del resto, i suoi ministri non sono d’accordo. C’è chi vorrebbe tornare a restrizioni simili a quelle in vigore nelle prime fasi dopo il lockdown. I più duri vorrebbero una stretta maggiore agli sport, anche per i ragazzi, e ad altre attività considerate non necessarie, oltre che far chiudere locali e negozi alle 22, con una sorta di coprifuoco. I Cinque stelle, difendendo quanto fatto da Azzolina sulla scuola e chiedono “uniformità sui trasporti”, per evitare assembramenti.

“Data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l’indice di contagio è superiore a 1, dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento “. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute per l’emergenza Covid e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina della Cattolica di Roma. ‘Le asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. Questo è dovuto a due fenomeni in atto in molte regioni: il mancato o ritardato rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione (basso numero di medici igienisti a disposizione) e ai migliaia di focolai in atto. La situazione è molto grave, le regioni stanno andando verso la perdita del controllo dei contagi”, ha spiegato Ricciardi,aggiungendo: “Il contact tracing non sta funzionando nè manualmente, con le interviste ai positivi al virus sui loro contatti, nè tecnologicamente con l’app Immuni”

Ad oggi “in dieci Regioni la tenuta delle terapie intensive è particolarmente a rischio, poichè ci si sta avvicinando alla soglia massima fissata dal ministero della Salute del 30% di posti dedicati a malati Covid occupati;  tuttavia, ci troviamo in una situazione di allerta in tutte le Regioni perchè si rischia, nel breve termine, una saturazione dei posti Covid se il trend dei contagi non si modificherà”. E’ il quadro delineato dal presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani-emergenza area critica (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. Nelle Terapie intensive, avverte, “la pressione sta crescendo e iniziamo a vivere la paura che si possa tornare alla situazione drammatica della prima fase epidemica”.

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Dieta anti caldo: il ruolo cruciale di una alimentazione specifica per restare in forma

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Durante l’estate, l’Italia può essere soggetta a ondate di caldo estremo, che rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica. Il calore eccessivo può portare a problemi di salute come colpi di calore, disidratazione, e l’aggravamento di condizioni croniche preesistenti. Oltre alle raccomandazioni generali, come evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e mantenersi idratati, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel proteggere il corpo dagli effetti del caldo.

L’importanza dell’idratazione

L’idratazione è la prima e più importante linea di difesa contro il caldo. Quando le temperature aumentano, il corpo perde liquidi attraverso il sudore, aumentando il rischio di disidratazione. Bere acqua regolarmente, anche in assenza di sete, è essenziale. Gli esperti raccomandano di consumare almeno 2-3 litri di acqua al giorno durante i periodi di caldo intenso.

Ma non è solo l’acqua a essere importante: alimenti ricchi di acqua possono contribuire significativamente a mantenere il corpo idratato. Frutta come anguria, melone, fragole e cetrioli sono composti da oltre il 90% di acqua, rendendoli ottimi alleati contro il caldo. Questi cibi non solo aiutano a mantenere l’idratazione, ma forniscono anche vitamine e minerali essenziali.

Alimentazione leggera e ricca di nutrienti

Durante le ondate di calore, l’appetito può diminuire, ma è importante mantenere un’alimentazione regolare e bilanciata. Optare per pasti leggeri e frequenti è una strategia efficace per evitare la sensazione di pesantezza e il rischio di problemi digestivi. Insalate fresche, piatti a base di verdure, cereali integrali e proteine magre sono ideali.

Le insalate possono essere arricchite con alimenti come avocado, ricco di grassi buoni, e semi oleosi (come semi di lino o di chia) che apportano acidi grassi essenziali e migliorano l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Il pesce, soprattutto quello azzurro, è una fonte eccellente di proteine leggere e acidi grassi Omega-3, che contribuiscono a ridurre l’infiammazione e a migliorare la circolazione sanguigna, particolarmente utile in condizioni di caldo estremo.

Sali minerali e vitamine: alleati contro il caldo

Il sudore non porta via solo acqua dal corpo, ma anche sali minerali importanti come sodio, potassio e magnesio, che sono essenziali per il corretto funzionamento muscolare e per mantenere l’equilibrio elettrolitico. La carenza di questi minerali può portare a crampi, affaticamento e altri problemi di salute.

Frutta e verdura fresca sono eccellenti fonti di questi nutrienti. Le banane, ad esempio, sono ricche di potassio, mentre le verdure a foglia verde, come gli spinaci, sono una buona fonte di magnesio. L’aggiunta di una piccola quantità di sale nei cibi può aiutare a reintegrare il sodio perso attraverso il sudore, ma è importante non eccedere.

Le vitamine, in particolare la vitamina C e la vitamina A, sono altrettanto importanti. La vitamina C, presente in agrumi, fragole e peperoni, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a combattere lo stress ossidativo causato dall’esposizione al sole. La vitamina A, presente in carote, albicocche e zucche, è essenziale per la salute della pelle, aiutando a proteggerla dai danni causati dai raggi UV.

Alimenti da Evitare

Mentre è importante sapere cosa mangiare, è altrettanto cruciale essere consapevoli degli alimenti da evitare. Durante le ondate di calore, cibi pesanti, ricchi di grassi saturi e zuccheri raffinati, dovrebbero essere limitati. Questi alimenti possono aumentare la sensazione di calore corporeo e mettere sotto stress il sistema digestivo.

Le bevande alcoliche e contenenti caffeina, come il caffè e il tè nero, hanno un effetto diuretico che può favorire la disidratazione. Anche le bevande zuccherate possono contribuire a un aumento della sete e a un’assunzione eccessiva di calorie vuote, che non forniscono alcun beneficio nutrizionale.

Affrontare il caldo eccessivo richiede una strategia globale che includa precauzioni ambientali, ma anche un’attenzione particolare all’alimentazione. Scegliere cibi ricchi di acqua, nutrienti e sali minerali, mantenere un buon livello di idratazione e evitare alimenti pesanti e disidratanti sono passi fondamentali per proteggere la salute durante i periodi di caldo estremo. In questo modo, è possibile godere dell’estate in sicurezza, senza rinunciare al piacere di mangiare bene.

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Cellule umane modificate contro il tumore al cervello: dall’Australia la nuova terapia cellulare

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Scienziati australiani hanno ‘insegnato’ a cellule umane a combattere il cancro al cervello, in modo da abbattere i tassi di recidiva di uno dei più aggressivi tipi di tumore.

Il trattamento immunoterapeutico del glioblastoma, sviluppato da studiosi del Queensland Institute of Medical Research guidati dall’immunologo traslazionale Rajiv Khanna, usa cellule immuni modificate geneticamente che rintracciano e uccidono le cellule cancerose che entrano nell’organismo.

Il trattamento, detto CAR T cell therapy e descritto sul Journal of Immunotherapy for Cancer, va applicato in particolare dopo interventi chirurgici importanti, per prevenire recidive.

Distruggendo cellule cancerose residue che possano essere sopravvissute alla citoriduzione chirurgica, le cellule immuni modificate contribuiscono a mantenere i pazienti liberi dal cancro nel lungo termine. “Il nostro obiettivo è di sviluppare questa terapia cellulare attraverso le fasi cliniche, e aiutare così a salvare vite”, scrive Rajiv Khanna, coordinatore medico Queensland Institute of Medical Research. Dopo le programmate sperimentazioni, l’immunoterapia potrà essere disponibile come farmaco di serie, aggiunge.

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Vacanze e malattie respiratorie: mare o montagna?

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Le vacanze rappresentano un momento di relax e rigenerazione, ma per chi soffre di malattie respiratorie come asma, bronchite cronica o altre patologie polmonari, la scelta della destinazione può avere un impatto significativo sulla salute. Mare o montagna? Entrambe le mete offrono benefici specifici, ma è importante valutare attentamente quale sia la più adatta in base alle condizioni individuali. Ecco una guida per aiutare chi soffre di malattie respiratorie a fare la scelta giusta e trascorrere vacanze serene e salutari.

Benefici delle vacanze al mare

Il mare offre numerosi vantaggi per chi soffre di malattie respiratorie:

  1. Aria Ricca di Sali Minerali: L’aria marina è ricca di sali minerali come il cloruro di sodio, il magnesio e il potassio, che hanno effetti benefici sul sistema respiratorio. L’inalazione di queste particelle può aiutare a decongestionare le vie respiratorie e ridurre l’infiammazione.
  2. Umidità Benefica: L’umidità dell’aria al mare aiuta a mantenere le mucose delle vie respiratorie idratate, facilitando la respirazione e riducendo la secchezza che può aggravare i sintomi respiratori.
  3. Aerosol Naturale: Passeggiare sulla spiaggia durante il mare mosso può essere particolarmente utile grazie all’aerosol naturale creato dalle onde, che aiuta a purificare i polmoni e migliorare la funzione respiratoria.
  4. Attività Fisica: Il mare offre numerose opportunità per attività fisica leggera, come camminare sulla spiaggia o nuotare, che sono utili per mantenere una buona salute generale e migliorare la capacità polmonare.

Benefici delle vacanze in montagna

Anche la montagna può essere un’ottima scelta per chi soffre di malattie respiratorie, con benefici specifici:

  1. Aria Pulita e Fresca: L’aria di montagna è generalmente più pulita e meno inquinata rispetto a quella delle città e delle zone costiere. Questo può ridurre l’esposizione a irritanti e allergeni, beneficiando chi soffre di patologie respiratorie.
  2. Bassa Umidità: L’aria in montagna tende ad avere una bassa umidità, che può essere utile per chi soffre di asma allergico o altre condizioni che peggiorano con l’umidità elevata.
  3. Pressione Atmosferica: In montagna, la pressione atmosferica è più bassa, il che può favorire la respirazione in alcune persone con malattie polmonari croniche. Tuttavia, è importante considerare che l’aria rarefatta può essere impegnativa per chi ha problemi respiratori gravi, e un consulto medico è raccomandato prima di scegliere una vacanza ad alta quota.
  4. Attività all’Aperto: Le montagne offrono molte possibilità per attività fisica moderata come escursioni e passeggiate, che possono migliorare la capacità respiratoria e generale benessere.

Consigli per chi soffre di malattie respiratorie

  1. Consultare il Medico: Prima di scegliere la destinazione, è fondamentale consultare il proprio medico. Un professionista può fornire indicazioni specifiche basate sulla storia clinica e sulle condizioni attuali.
  2. Prepararsi Adeguatamente: Portare con sé tutti i farmaci necessari, inclusi inalatori di emergenza e nebulizzatori, se prescritti. È utile anche avere una scorta di farmaci sufficiente per tutta la durata della vacanza.
  3. Informarsi sulla Destinazione: Informarsi sulle condizioni climatiche e sulla qualità dell’aria della destinazione scelta. Evitare periodi di alta umidità al mare o altitudini troppo elevate in montagna se sconsigliate dal medico.
  4. Evitare Sforzi Eccessivi: Praticare attività fisica moderata e evitare sforzi eccessivi che potrebbero mettere sotto stress il sistema respiratorio. Scegliere passeggiate leggere e nuotate tranquille.
  5. Monitorare i Sintomi: Tenere sotto controllo i sintomi e, in caso di peggioramento, non esitare a contattare un medico locale. È utile conoscere in anticipo la posizione di ospedali o cliniche nella zona di vacanza.

Sia il mare che la montagna offrono benefici specifici per chi soffre di malattie respiratorie. La scelta della destinazione ideale dipende dalle condizioni individuali e dalle raccomandazioni mediche. Pianificando attentamente e prendendo le giuste precauzioni, è possibile trascorrere vacanze serene e salutari, godendo dei benefici naturali del mare o della montagna.

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