Costume e Società
Milano: gran finale per Isko I-Skool™
Tempo di lettura 4 minuti Per la prima volta erano presenti anche studenti indipendenti
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di Gianfranco Nitti
MILANO
La quarta edizione del talent, che come ogni anno ha coinvolto gli studenti delle migliori scuole di moda e business del mondo, si è conclusa con un fashion show al BASE di Milano.
Il tema generale al centro della sfida è stato, come sempre, il denim: sono oltre 60,000 gli studenti coinvolti e quest’anno, per la prima volta nella storia di ISKO I-SKOOL™, tra le fila erano presenti anche studenti indipendenti che hanno avuto l’opportunità di inoltrare la loro candidatura attraverso il sito ufficiale della competition, iskooldenim.com. Questa edizione ha potuto contare sul supporto di alcune delle più prestigiose aziende dell’industria: il Gold Partner è Lenzing Group, i Silver Partners Itema e Reca Group e i Supporting partners haikure, Swarovski, Replay, Liu Jo, 7 For All Mankind, Capsule, Betabrand, C&S, Mustang, A02, Tonello, Peter Non, ISKOTECA™ e Menabò Group.I vincitori del concorso avranno la possibilità di fare degli stage nei brand che hanno supportato l’iniziativa: una ulteriore dimostrazione del profondo legame tra ISKO I-SKOOL™ e il mondo del lavoro.
Dai Social Media
Anche i protagonisti della #deniminside community hanno preso parte al gran finale della quarta edizione di ISKO I-SKOOL™. Dai reportage live dell’evento alla partecipazione diretta alle attività, la loro presenza hacreato più di un’occasione utile a celebrare il mondo del denim.
Ella Grace, musicista e instagrammer (@ellegracedenton), è stata protagonista di una live performance e ha presieduto la giuria che ha selezionato il vincitore del workshop che ha coinvolto gli studenti. Simone Guidarelli, contributor di Vanity Fair e stylist, ha non solo fatto parte della giuria ma si è anche occupato dellook di Ella durante la performance, utilizzando i tessuti ISKO EARTH FIT™. Nicole B. (@nickyinsideout) e la designer Verena Erin (@verenaerin) hanno invece preso parte al workshop con gli studenti.
Denim Design Award
Il Denim Design Award ha coinvolto le seguenti scuole: POLIMODA (Firenze), NABA – Nuova Accademia di Belle Arti (Milano), Università Iuav di Venezia (Venezia), Accademia Costume&Moda (Roma), UAL – Chelsea College of Arts (Chelsea, UK), AMD – Akademie Mode & Design (Dusseldorf e Monaco, Germania), AALTO University – School of Art, Design and Architecture (Helsinki, Finlandia), AMFI – Amsterdam Fashion Institute (Amsterdam, Olanda), FIDM – Fashion Institute of Design and Merchandising (Los Angeles, USA), The New School – Parsons (New York, USA), Colegiatura Colombiana (Medellìn, Colombia), Beijing Institute of Fashion Technology (Pechino, Cina), Academy of Arts & Design of Tsinghua University (Pechino, Cina), Donghua University (Shanghai, Cina), Hong Kong Polytechnic University (Hong Kong, Cina), BUNKA Fashion college (Tokyo, Giappone) e UTS – University of Technology Sydney (Sydney, Australia).
Gli studenti hanno creato degli outfit totalmente in denim ispirati al tema GENDERFUL, una celebrazione dei nuovi e inclusivi modi di concepire le infinite possibilità di espressione del proprio io al di là delle classiche dicotomie di genere. La bellezza degli outfit, rigorosamente 100% denim, è stata esaltata grazie alle scarpe del marchio Peter Non, indossate dai modelli durante la sfilata.
Le creazioni degli studenti sono state valutate dalla Denim Design Award Jury, presieduta dal denim innovator Adriano Goldschmied, che ha scelto i migliori outfit insieme ad Alice Tonello (Tonello), Carlotta Maffi (7 For All Mankind), Ester Rigato (vincitrice dell’edizione 2016 di ISKO I-SKOOL™), Heikki Salonen (Designer), Lara Reck (haikure), Luigi Giusti (Giada), Maurizio Bosacchi (Swarovski), Paolo Diacci e Antonio Salzano (Reca Group), Sara Maino (Vogue Talents e Vogue Italia), Silvia Lo Giudice e Massimo Pasqualon (Peter Non), Stefania Nanni (Liu Jo), Tricia Carey (Lenzing), Giuseppe Serfaldi (Replay), Vladimiro Baldin (Safilo) e Wen Jing (Capsule).
Marketing AwardAnche il Marketing Award ha coinvolto alcune delle più prestigiose business school: AMFI – Amsterdam Fashion Institute (Amsterdam, Olanda), FIDM – Fashion Institute of Design and Merchandising (LosAngeles, USA), Politecnico di Milano (Milano), Sapienza University (Roma), Università Commerciale Luigi Bocconi (Milano), Milano Fashion Institute (Milano) e POLIMODA (Firenze). Gli studenti hanno dovuto ideare un piano marketing strategico utile a valorizzare uno dei temi più importanti dell’agenda fashion mondiale, ovvero il legame tra sostenibilità e mondo della moda. I lavori degli studenti sono stati valutati dalla giuria del Marketing Award, presieduta da Livia Firth (Eco Age Ltd.) e composta da Andreas Dorner e Tricia Carey (Lenzing), Claudio Marcolli (Swarovski), Diana Profir (Itema), Elisa Ravaglia (Menabò Group), Fabio Di Liberto (ISKO™), Federico Corneli (haikure), Laura Santanera (Educator), Massimo Miracoli (7 For All Mankind), Paolo Diacci (Reca Group), Manfredi Ricca (Interbrand) e da Yan Jun (Capsule).
Marketing Award
-Vincitore del Marketing Award è il team di Sara Giordano (POLIMODA), premiato da Diana Profir
Denim Design Award
-Vincitore del Best Seller Award Massimiliano Mucciarelli (Università Iuav di Venezia), premiato da Adriano Goldschmied
-Vincitore del Responsible Innovation Award Morine Uramoto (BUNKA Fashion College), premiato da Tricia Carey
-Vincitore del Best Show Piece Award Sara Armellin (POLIMODA), premiato da Silvia Lo Giudice e Massimo Pasqualon
-Vincitore del Reca Award Mianchen Wang (The New School – Parsons), premiato da Paolo Diacci
-Vincitore dello Swarovski Award Giulia Masciangelo (NABA), premiato da Claudio Marcolli
Info:
www.iskooldenim.com
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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