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Castelli Romani

Marino, Umberto Minotti lancia Gabriella De Felice: “Con lei si volta pagina”

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“Marino ha bisogno di fare due passi avanti. Dal punto di vista politico e dal punto di vista civico/amministrativo. La città ha bisogno di svegliarsi da un torpore che sta gettando in confusione chiunque provi anche solo a pensarci, dall’interno o dall’esterno del nostro territorio, ad avere a che fare con Marino. Non c’è fiducia, non c’è luce, non ci sono prospettive perché mancano le idee”.
A lanciare l’allarme è Umberto Minotti, da vent’anni sulla scena politica cittadina, noto come uno dei più “longevi” presidenti del Consiglio comunale marinese, per questo fine conoscitore dell’assemblea cittadina che fra meno di un anno sarà chiamata a rinnovarsi.
Nato con un profilo civico, poi approdato in Alleanza Nazionale, quindi nel Popolo della Libertà. Quello che, sbrigativamente, si potrebbe chiamare “il vecchio centrodestra”.
“Oggi però – spiega ancora Minotti – è necessario che la pagina si volti davvero. In questo senso, a livello cittadino, non ho visto proposte più interessanti di quella presentata da Gabriella De Felice che, curiosamente, si chiama proprio ‘Una pagina da scrivere” afferma l’ex presidente del Consiglio comunale.
“C’è davvero bisogno che al di là dei protagonismi dei soliti, sinceramente diventati fuori luogo, persone che hanno anche governato nel decennio del vecchio centrodestra che oggi si sentono stranamente a posto con la coscienza alleandosi con figure estremiste che peraltro nel 2016 hanno spaccato e fatto perdere il centrodestra, si faccia un passo avanti convinto verso una nuova cultura civica, di governo del territorio che sappia mettere in campo davvero una visione innovativa, un progetto per le tre comunità di cittadini che compongono insieme la città di Marino”.
“In questo senso – ribadisce Minotti -non vedo strade praticabili in alternativa al laboratorio lanciato da Gabriella De Felice, una donna conosciuta e stimata nella sua professione che intende, bontà sua, ridisegnare le strisce sbiadite o confuse del campo alternativo alla sinistra. Per fare questo – prosegue Minotti – ci sarà bisogno di idee e progetti chiari e ampi che sappiano aggregare le forze migliori, quelle che hanno garantito un centrodestra di governo per dieci anni, assieme a a quelle centrali di ispirazione liberale, riformista, pronte a dialogare e divenire parte di un laboratorio politico e civico che prima di andare alla conquista rusticana con striscioni e slogan preconfezionati della qualsiasi piazza, punti a riqualificare le piazze e le strade di Marino, Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci, Frattocchie e Castelluccia, ripartendo dalle persone e dai loro bisogno che, dopo una tempesta sociale e economica come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia, non sono davvero poche”.
“In questo senso – va avanti Minotti – consiglierei a tutti di riflettere su uno spunto forte che davvero dovrà essere lo spartiacque tra la vecchia e la nuova politica: considerare la parte e l’insieme come elementi non conflittuali. Mi spiego meglio: Marino non potrà essere più ritenuta, da nessuno dei suoi futuri amministratori, l’isola felice o infelice, giudicate voi, che troppo tempo è stata considerata, va detto, sbagliando, da noi marinesi, soprattutto da chi di noi ha amministrato. Al tempo stesso tutti e ciascuno di noi dovremo avere la capacità di capire il peso reale, le specificità, la portata autentica o, al contrario, il bluff che sta dietro i progetti e le persone che si apprestano ad essere sottoposte al vaglio dell’opinione pubblica che fra un anno tornerà ad essere il corpo elettorale marinese. Per questo – conclude l’ex presidente del Consiglio comunale – credo che la nostra proposta al femminile sia la vera nuova pagina da scrivere che serve alla città e che i cittadini di Marino davvero si aspettano”

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