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Frascati (Rm) – Mattia Raimondi sta per vivere il suo primo raduno azzurro. Accadrà da domenica quando il fiorettista classe 2004 (compirà 16 anni il prossimo 8 settembre), allievo di Fabio Galli, sarà a Piani di Luzza (cittadina friuliana in provincia di Udine) per rispondere alla convocazione della Nazionale Cadetti. “Il compleanno? Farò un festeggiamento contenuto, ma va bene così – sorride Raimondi – E’ il mio primo raduno, ci ero arrivato vicino due anni fa ma alla fine non ero rientrato. C’è tanta emozione, non so bene cosa mi aspetterà, ma sarà sicuramente una grande esperienza e cercherò di viverla al meglio. Qualche altro ragazzo del raduno lo conosco bene perché da tempo ci incrociamo in pedana, mentre i maestri li conosco ma non direttamente”. D’altronde Raimondi è reduce da alcuni buoni risultati prima che il Covid bloccasse le attività: “Ero andato molto bene nella seconda prova nazionale in cui sono arrivato terzo, mentre nelle gare internazionali ero stato meno incisivo, ma sono state comunque un’esperienza formativa. Sta iniziando il mio terzo anno Cadetti, ma non avrò troppa pressione perché quella me la porto dentro “di natura” e ci ho fatto l’abitudine: cercherò di fare il massimo e magari provare a entrare nella squadra azzurra che disputerà l’Europeo della mia categoria. Ora che non ci sono gare a breve termine sto cercando di lavorare meglio dal punto di vista tecnico, senza l’assillo della competizione”. Nel suo percorso di crescita è stato decisivo il maestro Fabio Galli: “Mi trovo molto bene con lui, c’è intesa a livello caratteriale. In gara tendo a innervosirmi, ma lui mi aiuta a stare più tranquillo. Il consiglio che mi dà spesso è quello di gestire meglio la gara, mentre mi “rimprovera” di crescere in altezza troppo velocemente e questo crea qualche problemino nell’impostazione degli assalti” spiega con un sorriso Mattia che poi fa un passo indietro per parlare di come si è avvicinato alla scherma. “Ho iniziato all’età di otto anni completamente per caso, Alle elementari un amico mi chiese di andarlo a vedere mentre faceva un allenamento di scherma, ma quando sono andato ho fatto una prova e sono stato “folgorato”. Ho cominciato al “Giulio Verne” a Roma, mentre questo sarà il mio quinto anno a Frascati: ho scelto questo club perché pensavo fosse una scuola importante per me e così è stato. Qui ho trovato un clima professionale e famigliare al tempo stesso, anche i “big” sono ben disposti e pronti a dare consigli ai più giovani. Devo ringraziare mia mamma Stefania e mio papà Rino per gli sforzi fatti: i chilometri fatti sono tanti e gli orari spesso stretti, ma loro mi hanno sempre sostenuto. C’è stato grande sacrificio anche da parte mia, avendo portato avanti finora anche gli studi (Raimondi frequenta il liceo classico “Socrate” a Roma, ndr) e non è facile conciliare le due cose”.
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