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Cronaca

Lampedusa, partito il trasbordo dei migranti: è scontro tra Palazzo d’Orleans e Viminale

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La nave quarantena Aurelia ha attraccato al porto di Lampedusa e sta imbarcando i migranti ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola.

Priorità d’imbarco viene data, in questo momento, alle persone, circa 70, risultate positive al Coronavirus che erano tenute in isolamento e sotto sorveglianza sanitaria in un padiglione del centro di primissima accoglienza.

Poi saranno imbarcati altri 200 migranti

Nell’hotspot dovrebbero restare più di 800 persone. Nella mattinata di domani è previsto a Lampedusa anche l’arrivo dell​a nave quarantena Azzurra, che al momento si trova a Trapani e partirà alle 20. La nave dovrà prendere a bordo altri migranti ospiti dell’hotspot dell’isola.In questo modo, le presenze nella struttura di prima accoglienza si alleggeriranno.

E’ stato rintracciato dai Carabinieri, intanto, il gruppo di migranti che aveva lasciato l’hotspot di contrada Imbriacola. Nella struttura, occupata ben oltre la capienza, ci sono più di mille persone.

La situazione resta difficile: nei giorni scorsi si era registrata anche una violenta rissa a colpi di pietre e a suon di botte. Dopo l’allarme sull’allontanamento di alcune decine di stranieri, i militari hanno provveduto a controllare l’isola, riuscendo a fermare e a riportare indietro i fuggitivi.

Continua intanto lo scontro tra il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci e il Viminale

Il Governo annuncia che impugnerà la discussa ordinanza con la quale il presidente della Regione siciliana ha disposto la chiusura di tutti gli hotspot e i centri di accoglienza che non hanno i requisiti igienico-sanitari per potere rispettare le norme anti Covid. “Mi fa rabbia che non ci sia stata da parte dello Stato alcuna risposta al problema che abbiamo posto. Quegli hotspot non sono assolutamente adatti dal punto di vista sanitario, soprattutto in questo contesto di pandemia. Mi chiedo perché questo scontro istituzionale noi confronti di un presidente della Regione che ha sempre assicurato il massimo di collaborazione. Se avessero fatto un bagno di umiltà e ammesso che abbiamo ragione, chiedendo anche 10-15 giorni di tempo, avremmo detto di sì. Invece si risponde col silenzio”. Lo ha detto, a Omnibus, su La7, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che ieri ha inviato ai nove prefetti dell’Isola un atto di diffida per chiedere l’esecuzione della sua ordinanza numero 33 del 22 agosto che prevedeva dalla mezzanotte del 24 lo svuotamento degli hotspot. “Se le prefetture e quindi il Viminale non procederanno – ha aggiunto – saremmo di fronte a una grave omissione. Sono pronti a impugnare? Hanno chiamato i loro costituzionalisti per il ricorso al Tar? Anche noi abbiamo i nostri esperti”. Palazzo d’Orleans, insomma, non starà a guardare le mosse di Roma e reagirà: “Se faranno sentire le loro trombe – avverte – noi faremo suonare le nostre campane”.

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