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Cronaca

Crispiano, l’ANCRI e il Comune ricordano il dramma dei crispianesi deportati dopo l’8 settembre

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Di Giampiero Laera

Sarà l’Inno Nazionale intonato dal Tenore Francesco Grollo, voce Ufficiale delle Frecce Tricolori e dell’ANCRI, ad introdurre le celebrazioni della ricorrenza della proclamazione dell’Armistizio organizzate per l’8 settembre dall’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana(ANCRI) e dal Comune di Crispiano.

Dopo i saluti istituzionali e gli interventi del Prof Pietro Speziale (autore del libro “Crispiano – uno sguardo al passato per capire il presente e orientare  il futuro”)  il Generale Fulvio Poli, Capo Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia dello Stato Maggiore dell’Esercito, ricorderà il “dramma dei soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutando l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, vennero fatti prigionieri e internati in campi di concentramento, in condizioni di vita disumane e sottoposti a privazioni di ogni sorta”.

Seguirà una chiacchierata briosa sul Canto degli Italiani da parte del socio onorario dell’ANCRI, Prof Michele D’Andrea Storico del risorgimento, araldista, esperto della materia onorifica e cerimoniale, studioso della musica risorgimentale, autore dello stendardo presidenziale, dello stemma dell’Arma dei Carabinieri e delle revisioni degli stemmi della Marina e dell’Esercito. Per ultimo ha disegnato i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato.

Michele D’Andrea, svelerà il significato autentico dell’Inno Nazionale con una passeggiata a ritroso nel tempo, con il passo dell’ironia e del disincanto, tra le pieghe della storia ufficiale con le curiosità e gli aneddoti che ne hanno accompagnato la nascita, il successo, il significato. Non mancheranno i richiami ad altri celebri canti dell’indipendenza italiana e i confronti con gli inni degli altri Paesi, ricchi di retroscena tanto gustosi quanto sconosciuti. Attraverso la chiacchierata leggera e briosa accompagnata dalla musica si potranno comprendere, da una prospettiva diversa e originale, alcuni aspetti emblematici del nostro Risorgimento.

Le nuove misure di contenimento per contrastare e contenere il diffondersi di Covid-19bhanno suggerito di rinviare ad altra data lo spettacolo teatrale dl titolo “Tra il filo spinato e l’Eternità” che parla dell’Olocausto dalla parte delle donne, e “assolve” al dovere incessante di rinnovare la memoria di una delle pagine più nere della storia d’Europa. Rimane confermato invece l’intervento via Zoom della Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.

Tra i saluti istituzionali oltre a quelli del Sindaco Luca Lopomo e dell’Assessore alla Cultura Aurora Bagnalasta sono attesi il saluto del presidente nazionale dei Benemeriti della Repubblica iscritti all’ANCRI Ufficiale Tommaso Bove e di altre Autorità.

Moderato dal prefetto crispianese Francesco Tagliente nella veste di delegato ai rapporti istituzionale dell’ANCRI, l’evento si terrà al Teatro Comunale di Crispiano con inizio alle ore 18.00 dell’8 settembre. Sono stati invitati tra gli altri, tutti i vertici istituzionali governativi, il Consiglio comunale di Crispiano al completo, gli ex Sindaci e le Associazioni d’Arma di Crispiano e i delegati Ancri.

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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