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Editoriali

Contro il "populista" Trump risorgono i Farisei del clima

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di Emanuel Galea

Il ritiro degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima, siglati nel dicembre 2015,come si poteva immaginare, ha subito provocato reazioni internazionali negative. Gridano allo scandalo  l’Unione Europea, le “democratiche” Cina e India e perfino la Russia. Sono i ” virtuosi”, i “buoni”, coloro che si ergono paladini a difesa del clima. Sono “dei votati” a salvare il creato. Dall’altra faccia della medaglia si trova il “cattivo”, “l’eretico”, il “miscredente e scismatico Trump”.

 La scienza ci insegna e gli economisti ci avvertono che i  livelli preoccupanti dell’inquinamento atmosferico e le notizie sullo sfruttamento delle risorse petrolifere influiscono negativamente al pari di altri fattori nocivi   sull’ impatto ambientale.

Una delle cause maggiori dell’inquinamento atmosferico è dovuto ai veicoli circolanti che emettono gas di scarico inquinanti quando vengono utilizzati. Il numero di auto, motori,trainanti,bus, camion ecc. in circolazione sulle strade della terra è impressionante. Nel 2015,solamente sul suolo  italiano si contavano 665 veicoli per ogni mille abitanti.

Secondo un rapporto pubblicato da Ward’s Automotive, nel 2010 in tutto il mondo i veicoli circolanti superavano il miliardo. Uno studio condotto da Navigant  attesta che questo numero sarebbe destinato a crescere per raggiungere due miliardi di automobili nel 2035 e con lo stesso trend si stima che arriverebbe a cinque miliardi nel 2050.

Interessante notare che questa corsa al rialzo si dovrebbe alla Cina, paese più popolato al mondo .In Cina il possesso di un automobile non è ancora molto diffuso però con la crescita della sua economia, migliorerà il suo welfare e il possesso del veicolo potrebbe diventare una normalità. Ciò significherebbe un aumento di un miliardo di vetture solo in Cina.

Riflessione:

a)  – I summenzionati Stati virtuosi hanno mai monitorato l’impatto sull’ambiente che avrà questa costante crescita del numero delle auto in circolazione nel mondo?
b)   gli Stati virtuosi, ad iniziare da quelli appartenenti all’Unione Europea fino all’India, dalla Russia alla Cina, quest’ultima poi che si dice riempirebbe il vuoto lasciato da Trump, questi Stati virtuosi, ripeto, come mai NULLA hanno da dire, nulla hanno da proporre per ridurre l’impatto dei suddetti scarichi nocivi sull’ambiente?
c)  come mai la loro ritrosia ad affrettare e facilitare il lancio di veicoli con motori elettrici che non emettono gas di scarico inquinanti? 

Anziché fare campagne costose  seguendo “teorie ipotetiche”, perché non si impegnano le risorse per risolvere le cause dell’inquinamento, non più ipotetico, che respiriamo nelle nostre città?

Chissà chi lo sà…