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Bellissima la mostra al Palazzo dei Diamanti a Ferrara dal titolo: ‘Un artista chiamato Bansky’, un exposition di ben 100 opere e oggetti dell’artista britannico.
Bansky, con molta probabilità è inglese originario di Bristol, attualmente non ha ancora svelato la sua vera identità, ed è diventato celebre grazie ai suoi “interventi” e alle opere che ha lasciato sparse nel mondo.
L’exhibit è un viaggio attraverso gli occhi dell’artista famoso in tutto il mondo degli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni a livello globale.
Bansky spesso ha usato lo spazio urbano per i suoi messaggi, oppure location “informali”, per l’artista sono il medium ideale per manifestare e immortalare.
Le opere sono di grande potenza etica, evocativa e tematica, in esposizione più di trenta serigrafie originali, tra queste le opere iconiche dell’artista famoso a livello planetario come la serigrafia “Girl with Ballon” risultata da un sondaggio come l’opera più amata dai britannici e la popolarissima “Love is in the Air”.
Bansky, nato nei primi anni ’70, rappresenta la miglior evoluzione della Pop Art originaria di Andy Warhol, la cultura della hip hop, il graffitismo degli anni Ottanta e che percorre anche l’era del digitale.
La mostra sta avendo un gran successo, basti pensare che ai primi dieci giorni dalla sua apertura ha avuto un’utenza di ben 4.513 di visitatori, tenendo presente le misure anti CoViD-19, le visite infatti sono contingentate (15 visitatori ogni 15 minuti per un massimo di 600 persone a giornata).
La curatela dell’exhibit ‘Un artista chiamato Bansky’ è di Stefano Antonelli, Gianluca marziani e Acoris Antipa, ideata e prodotta da metamorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.
Il monumentale Palazzo dei Diamanti, di cui i lavori cominciarono nel 1442 progettato da Biagio Rossetti per conto di Sigismondo d’Este è uno dei simboli della città per eccellenza del Rinascimento del Bel Paese ed è stata riconosciuta dal Unesco, nel 1992 come Patrimonio dell’Umanità come città del Rinascimento.
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