Scienza e Tecnologia
Mortal Kombat 11 Aftermath, la storia continua
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5 anni faon
Mortal Kombat 11 Aftermath arriva a oltre un anno dall’uscita del giocooriginale, Netherrealm Studios ha aggiornato il suo titolo di lotta dando prova di voler supportare il gioco ancora a lungo e con contenuti di gran valore. Non è la prima volta che la software house statunitense rilascia nuovi contenuti dedicati al picchiaduro. Nel corso di questi mesi, infatti, Mk11 ha visto l’arrivo di nuovi combattenti, tra cui Sindel, Shang Tsung, Terminator, Spawn, Joker e Nightwolf. Insieme a loro, sono arrivati anche diversi Skin Pack, che hanno aggiunto costumi alternativi ai personaggi presenti nella rosa dei combattenti. Tuttavia Aftermath rappresenta qualcosa di più ambizioso. Oltre all’arrivo di Sheeva, Fujin e Robocop, infatti, il DLC aggiunge nuovi capitoli per la modalità storia, approfondendo ulteriormente il finale della storia. La prima cosa che salta all’occhio una volta che si lancia Mortal Kombat 11 Aftermath è senza dubbio la nuova mini-campagna: si tratta di un’appendice che narra gli eventi che si svolgono subito dopo gli atti conclusivi del gioco originale. È un sequel a tutti gli effetti, che aggiunge nuovi contenuti nonché una a dir si voglia più “accurata” fine all’epopea vissuta in Mortal Kombat 11, senza però rovinare nulla della precedente esperienza.
Con il pretesto del viaggio nel tempo, i protagonisti avranno l’occasione di rimaneggiare parte della storia già raccontata, espandendone la prospettiva. Ciò che a nostro avviso è davvero molto originale in questo mini-sequel è che i protagonisti non saranno “i soliti buoni”, come Johnny Cage o Liu Kang, bensì tutti quei personaggi “secondari” post-lancio che non avevano ancora trovato un posto nella sceneggiatura originale. Grande spazio quindi vengono dati a Sindel e Nightwolf, ma soprattutto a Shan Tsung, che risulta essere un personaggio davvero carismatico grazie alla recitazione sopraffina ed ammiccante di Cary Hiroyuki Tagawa, ovvero lo Shan Tsung del film originale del ’95. Parlando di trama, proprio Shang Tsung, accompagnato stranamente da Fujin e in un secondo momento dall’imponente Sheeva, trasporta tutti nel passato per portare a termine il suo folle piano. Il risultato finale di questo Mortal Kombat 11 Aftermath? Un’ottima storia, colma d’azione e qualche colpo di scena, perfettamente condensata in sei capitoli ricchi di combattimenti e nuove location, per una durata complessiva che supera generosamente le tre ore, realizzate ancora una volta con una qualità cinematografica decisamente spettacolare. A livello di trama lo stile narrativo è ancora una volta quello leggero che andava forte negli anni 90, fatto di pretesti semplici e frasi a effetto, ma se si è apprezzato quanto visto nella prima story mode, in questa ci sarà da divertirsi davvero. Da segnalare poi che in Mortal Kombat Aftermath è anche previsto il doppio finale, starà a chi gioca scegliere se far trionfare il bene o il male. Detto ciò, a nostro avviso, nonostante ci si trovi dinanzi a un contenuto senz’ombra di dubbio da “tripla A”, creato con altissimi valori produttivi, il prezzo di 39,99€ è a nostro avviso un tantino esagerato. Anche l’introduzione dei nuovi “Kombattenti” a nostro avviso non serve a giustificare un esborso di denaro che si avvicina al prezzo pieno di un gioco in uscita.
Volendo esaminare i tre personaggi aggiunti in Mortal Kombat 11: Aftermath, possiamo dire che essi hanno stili e difficoltà diverse tra loro. In altri termini, il Kombat Pack risulta eterogeneo, accontentando in questo modo ogni tpo di giocatore. Tra i tre Fujin rappresenta senza ombra di dubbio il combattente più riuscito, ma anche il più complesso da usare. Il Dio del Vento gode infatti di un pattern molto veloce ma che, al contempo, può utilizzare mosse speciali a distanza per continuare ad opprimere l’avversario. Si tratta di un personaggio piuttosto imprevedibile, considerando la possibilità di incatenare combo o interromperle repentinamente. Come detto, però, tali potenzialità sono difficili da gestire, soprattutto per un neofita. Per questi giocatori la scelta migliore potrebbe ricadere su Sheeva, probabilmente la più bilanciata tra i tre. Le sue mosse vengono concatenate con facilità, mentre la sua velocità di movimento è nella media. Ottime le mosse speciali, che permettono di infastidire il giocatore da ogni distanza. Oltre alla classica palla di fuoco, la combattente di razza Shokan gode di una presa da vicino e dell’iconico salto in aria con cui schiaccia a terra l’avversario. Lo stile di Robocop invece risulta piuttosto goffo, basandosi principalemente sullo zoning. In altre parole, il personaggio risulta efficacie solo se utilizzato dalla distanza, facendo largo uso di bombe esplosive, strisce chiodate, fucili o pistole. Tuttavia molti giocatori potrebbero amare questo stile e non è da escludere che durante gli scontri online potrebbe risultare fastidioso averlo come avversario. Nulla da dire sulla rappresentazione estetica, che mostra una cura fuori dal comune, così come quella di Sheeva e Fujin. Mortal Kombat 11 Aftermath tra i contenuti aggiunge in maniera fortunatamente gratuita le Stage Fatality e le Friendship, che aggiungono tanta carne al fuoco e ampliano ulteriormente un gioco a nostro avviso già completo. Ovviamente, le Friendship sono state inserite per ogni personaggio del roster, e non solo per i nuovi tre. Insieme alle Stage Fatality fanno la loro apparizione quattro nuove arene, tra cui non si può non citare The Pit e Proiezione Arcade. Mentre la prima risulta probabilmente lo scenario più iconico della serie, il secondo è un inno al passato: durante lo scontro, dei proiettori mostrano i vecchi scenari in 16 bit, facendo riaffiorare bellissimi ricordi ai fan della serie. Tra le altre cose, con Mortal Kombat 11 Aftermath è arrivata anche una patch di bilanciamento, che ha cambiato molti degli equilibri del gioco standard. In particolare, l’aggiunta più interessante riguardano le mosse “spezzaguardia”. Si tratta di colpi che permettono di danneggiare i nemici anche durante le combo break o altri attacchi invulnerabili. Un cambiamento che varia notevolmente il gameplay, così come lo scenario competitivo.
Sul fronte del gameplay, Mortal Kombat 11 Aftermath si mantiene fedele alle caratteristiche dei suoi predecessori: indubbiamente avere i 60 frame al secondo rende l’azione davvero molto più fluida ed anche l’interazione fra i due personaggi è molto più precisa e meno lasciata al caso, rendendo il tutto molto più coinvolgente e responsabilizzante. Sotto il profilo grafico, la versione Xbox One da noi provata, si è dimostrata veramente uno spettacolo per gli occhi: animazioni esaltanti, dettaglio dei particolari sensazionale per ogni personaggio. Pollice in alto anche per il sonoro: le musiche di sottofondo svolgono bene il loro lavoro ed anche il doppiaggio in italiano è su livelli eccellenti. Tirando le somme possiamo dire che con l’espansione Aftermath, Mortal Kombat 11 viene valorizzato sia per quanto riguarda la storia, sia per quanto riguarda i combattimenti offline e online. Il titolo originale già offriva di suo tantissime modalità di gioco e una rosa di personaggi impressionante, con questo dlc possiamo senz’ombra di dubbio dire che il titolo viene ancora di più valorizzato. Unica pecca, il costo un pochino elevato, ma che in ogni caso è giustificato dalla squisita qualità del prodotto. Insomma, se volete il 110 per cento dal vostro Mortal Kombat 11, Afetrmath si rivela essere un acquisto obbligatorio.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9,5
Sonoro: 9
Gameplay: 9
Longevità: 8,5
VOTO FINALE: 9
Francesco Pellegrino Lise