Editoriali
L’Italia e le rivoluzioni da tastiera
Published
7 anni faon
di Angelo Barraco
Immigrazione, terrorismo internazionale, test missilistici, manovre militari tra grandi nazioni, attacchi al Gas Sarin, propaganda di ogni genere, disinformazione che induce alla morte.
Sono queste le notizie che costantemente sentiamo in tv, in radio e leggiamo sui giornali. Argomenti che indubbiamente alimentano il malcontento di un popolo che preferisce manifestare un costante diniego sui social network che oggi, rispetto a qualche anno fa, sostituiscono le piazze in cui si alzava la voce per un pensiero comune, si erigevano manifesti e si portava in auge un ideale.
Oggi invece non ci si ritrova più nei circoli, nei pub, nei bar o nelle piazze ma si predilige la comoda poltrona di casa, con un computer acceso e una tazza di caffè tiepido e zuccherato. Si predilige un atteggiamento di analisi-commento costante su ogni aspetto che riguarda la società contemporanea, associando questo atteggiamento convulsivo a vera e propria mobilitazione culturale o militanza politica.
Ovviamente non tutti i lettori della rete sono così insensibili e sprovveduti e la maggior parte ha molto a cuore i temi sopracitati. Una buona fetta però, non bada ai dettagli delle notizie e preferisce esordire in pompa magna con beceri insulti populisti alimentati dalla politica dei voti e delle false promesse. Il tema immigrazione, per esempio, è uno dei più scottanti, ma recentemente il Commissario europeo Avramopoulos ha dichiarato: “ad agosto in Italia c’è stato un calo dell’81% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. E c’è stato un calo del 66% rispetto a luglio”. L’italiano medio però condanna a priori l’azione del singolo soggetto, attraverso un’attribuzione generica di categoria di appartenenza. Quindi, se un extracomunitario commette un reato, per molti italiani vaccinati dalla cattiva politica il problema sono tutti gli extracomunitari.
Una situazione che oggi ha raggiunto livelli di estremizzazione tale da indurre persino un uomo di Venosa (Potenza), di 81 anni, a dar fuoco ad una stanza di un casolare occupato legalmente da tre extracomunitari; motivo? Attraversavano il suo terreno senza il suo consenso. L’uomo è stato arrestato e su di lui pendono le accuse di lesioni personali e danneggiamento, incendio doloso. Azioni e reazioni che sono certamente il frutto di una politica propagandistica che è tornata a sventolare una bandiera che sembrava essere stata definitivamente debellate. In questi giorni, infatti, sta facendo molto discutere la marcia su Roma programmata per il 28 ottobre, anniversario della marcia di Mussolini. Da FN dicono che si tratterà semplicemente di “una manifestazione patriottica, non filo-fascista o nostalgica” e precisano inoltre che“sfilare nel centro di Roma, il ministero degli Interni sbaglierebbe a vietarla, a rispondere a un movimento di popolo, a una rivoluzione in atto con metodi questurini, la marcia non è contro il ministro dell’Interno Minniti ma contro Soros” dice Fiore. La Raggi intanto si oppone a tutto ciò dicendo che “non può e non si deve fare”. La cattiva informazione e la presunzione che hanno molti sapientoni da tastiera, mettendo in dubbio l’inoppugnabilità della scienza. Ci sono oggi i movimenti “no vax”, ovvero fermi sostenitori dell’inefficienza dei vaccini per la salvaguardia della vita umana. Nel mese di giugno si è svolta una manifestazione a Roma contro il decreto per l’introduzione dei 12 vaccini obbligatori per la frequentazione della scuola. In tanti in piazza per reclamare la loro “libertà”. Anche in questo caso però, la situazione sembra essere sfuggita di mano e sul finire di agosto un autista dell’Atac ha fatto comparire sul display del bus la scritta “vaccinati sto c…”. L’immagine è divenuta virale, tante le reazioni della politica sui social, l’autista è stato sospeso. Nel mese di giugno una bambina di 9 anni è morta per gravi complicazioni dovute al morbillo poiché non era stata vaccinata. Tutti viviamo in un costante terrore sociale, alimentato da speranze ideologiche e alternative che sembrano remare contro le logiche convenzionali ma dove sta la razionalità in tutto ciò se la logica convenzionale viene estirpata? Oggi in Italia manca la comunione di intenti, il desiderio di lottare per dei principi e degli ideali che possono essere supportati da uno Stato di diritto.
La giornalista Emilia Urso Anfuso, direttore del quotidiano indipendente online gliscomunicati.it, ha pubblicato recentemente un libro che si intitola “Manuale del Rivoluzionario 3.0”. La giornalista spiega, in maniera semplice ma dettagliata, come si potrebbe – oggi – realizzare una vera rivoluzione del sistema socio politico ed economico. Ecco quanto ha dichiarato: “Oggi manca un elemento sostanziale per far si che la popolazione insorga contro un sistema basato sul terrore: la coesione sociale. I cittadini sono tenuti ben divisi tra loro, e la politica usa tutte le armi possibili affinché questo avvenga, non ultima, l’arma del terrore, del terrorismo, delle negate garanzie di sicurezza. Stiamo procedendo su una strada ambigua, in cui da un lato la dirigenza del paese impone regole sempre più vessatorie, dall’altro la popolazione – pur essendo ormai allo stremo – non trova la forza, la motivazione, l’energia per ribellarsi. D’altronde, è alimentando la paura, che si creano schiavi. Ecco perché dovrebbe essere urgente per tutti, ripensare il proprio ruolo di cittadini”.
Intanto l’Europa cerca di combatte i jihadisti, stanandoli e arrestandoli onde evitare che possano compiere atroci crimini contro l’umanità come già è accaduto. La bandiera nera però sembra imbattibile e nella seconda metà di agosto ha gettato la sua inquietante e oscura ombra anche sull’Italia, indicandola come prossimo obiettivo. E’ opportuno apprendere le informazioni attraverso i mezzi di comunicazione, ma è consuetudine associare la questione migranti con l’Isis. Da li nasce nell’Italiano medio un’immotivata e generalizzata repulsione nei confronti del “diverso”, che si alimenta nei social mediante commenti inopportuni, per poi tramutarsi in atteggiamenti ostili e poco decorosi anche nella realtà. Il mondo è sbalordito ed inerte dinnanzi al leader nordcoreano Kim Jong-un ,che sta effettuando test missilistici sempre più potenti. Il governo giapponese ha alzato il livello di potenza del sesto test che ha raggiunto i 160 chiotoni, ovvero dieci volte la bomba atomica di Hiroschima. C’è timore anche per l’Europa, la ministra della Difesa francese ha detto infatti: “Lo scenario di una escalation verso un grande conflitto non può essere scartato. L’Europa rischia di essere alla portata dei missili di Kim Jong Un prima del previsto”.
L’Osservatore D’Italia ha voluto sentire la dottoressa Rossana Putignano [Psicologa- Psicoterapeuta, Consulente di parte con il CRIME ANALYSTS TEAM in qualità di Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Diagnosi Neuropsicologica e Forense]: Cresce la preoccupazione in Europa ed ora anche in Italia per i prossimi attacchi da parte dell’ Isis. Cellule organizzate, lupi solitari o mentecatti che siano, siamo in balia di un terrorismo transnazionale che non ci dará pace e non si sa per quanto tempo. I massimi esperti in terrorismo si sono pronunciati sul profilo del terrorista e tante sono le ipotesi e le confabulazioni fino alle teorie complottiste anti-immigrato quando invece si scopre che gli attentatori sono, quasi sempre, nati e cresciuti in Europa. Questo del terrorismo é uno dei tanti argomenti che lascia nel dubbio gli italiani poiché nessuno si fida più, così come per la questione dei vaccini. Cresce il dubbio su qualsiasi questione che passa in TV e ogni volta occorre filtrare le notizie. Questo meccanismo, altamente impegnativo per coloro che hanno una cultura “per vedere oltre”, é altamente stressante e ci porterà lentamente a non poter più distinguere la realtá dalla fantasia. Nel caso dell’ Isis, con la recente minaccia di avvelenarci con il cianuro, potremmo finire ad investire ossessivamente su ogni acquisto, specie se dovessero verificarsi casi di avvelenamento. La gente é stanca di vivere nella paura e come se non fosse mai abbastanza si aggiungono altresì i ” test” atomici di Kim nel nord Corea. Allora non resta che pensare che siano tutte intimidazioni per creare cambiamenti a livello politico: lo scopo sarebbe farci vivere nella paura a favore dei poteri di cui non avremo mai contezza. A noi italiani quindi, non resta che continuare a coltivare il nostro orticello come unica difesa dal terrore oppure si puó tentare una rivoluzione. Quest’ ultima troppo ambiziosa per il popolo Italiano obnubilato dal calcio e dai programmi non-sense.