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Cronaca

Torino: arrestato un marocchino gravemente indiziato di terrorismo internazionale

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Tempo di lettura 4 minuti Lo stesso Giudice ha affermato che “In conclusione si tratta di un soggetto estremamente pericoloso

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di Gianfranco Nitti

TORINO – Nel corso del pomeriggio del 24 aprile, i Carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Torino nei confronti del cittadino marocchino EL AOUAL Mouner di 29 anni, ritenuto gravemente indiziato dei reati di associazione finalizzata al terrorismo internazionale e di istigazione a delinquere ed apologia di reato aggravati.

 

Come comunicato in una nota del Procuratore della Repubblica Armando Spataro, il provvedimento scaturisce dagli elementi raccolti nell’ambito delle attività condotte dal ROS dei Carabinieri nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica torinese. Nel contesto delle attività di prevenzione e contrasto del fenomeno dei cosiddetti  “foreign fighters” e “lone wolves”, nel mese di settembre 2016 era stato individuato un internauta residente in Italia che, utilizzando un soprannome nickname su Facebook, aveva condiviso immagini di propaganda jihadista di difficile reperibilità, elemento che indicava il potenziale inserimento dell’utente nell’organizzazione terroristica ISIS.


Contestualmente alle attività dirette all’identificazione dell’utente, nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, il Federal Bureau of Investigation (F.B.I.) statunitense aveva riferito alcune informazioni a proposito di un soggetto attivo in una chat room sul social network Zello con il soprannome “ibn dawla7” (“figlio dello Stato” inteso Stato Islamico). In particolare, come sarebbe meglio emerso in seguito, lo stesso era tra gli amministratori di un canale chat tematico denominato “Lo Stato del Califfato Islamico” e, localizzato in Italia, aveva esternato la volontà di pianificare un attentato terroristico nel nostro Paese ed era alla ricerca di altri sodali per la sua realizzazione.


Lo sviluppo delle informazioni complessivamente così raccolte aveva quindi permesso di localizzare l’indagato presso il capoluogo piemontese e di avviare un’intensa attività indagine, inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Successivamente, il relativo fascicolo processuale era stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura della Repubblica di Torino.


Il marocchino, immigrato irregolare in Italia dall’anno 2008, era riuscito a conquistarsi la fiducia di due italiani S.M. e F.G., madre e figlio, tanto da farsi ospitare per nove anni e da essere da loro  considerato quasi alla stregua di un figlio adottivo. Grazie a tale sistemazione di comodo ed adottando tutte le cautele suggerite nella pubblicistica diffusa dallo Stato Islamico per i mujaheddine in Europa, lo stesso si era garantito nel tempo la massima copertura, in particolare utilizzando utenze telefoniche intestate a terze persone italiane (tra cui quelle dei propri ospiti), riuscendo così a non destare sospetti circa le sue reali intenzioni, nemmeno nei predetti ospitanti, ancorché costoro ne conoscessero l’orientamento ideologico di tipo radicale.


Dalle intercettazioni anche telematiche del ROS, era poi emerso che EL AOUAL era tra gli amministratori di alcune chatroom dell’applicativo di cui sopra, una delle quali denominata appunto “Lo Stato del Califfato Islamico”, nelle quali:
–    promuoveva l’ideologia dell’IS (Islamic State);
–    affermava di essere il portavoce dell’organizzazione terroristica e di aver giurato fedeltà al suo emiro, Abu Bakr Al-Baghdadi;
–    divulgava le notizie dell’agenzia organo di stampa ufficiale di “Stato Islamico”; in particolare, nel mese di febbraio si era rivolto agli altri membri del gruppo dicendo: “Evviva Abu Bakr Al Baghdadi, io giuro fedeltà a lui in tutte le situazioni. Lui è il mio Califfo, perché se lo è meritato. Io ho giurato fedeltà a lui con tutto me stesso”, fornendo così ulteriore conferma di aver prestato giuramento allo Stato Islamico);
–    diffondeva consigli indirizzati dall’IS ai “lupi solitari” e ai “foreign terrorist fighters”;
–    pubblicava materiale su tecniche di combattimento, di assassinio, di depistaggio dei controlli delle forze di polizia e sui comportamenti da tenere nei Paesi occidentali per diventare “invisibili”;
–    giustificava, inneggiava e approvava gli attentati recentemente commessi in Germania, Svezia e Francia;
–    istigava a compiere attentati contro i “miscredenti”.

Il canale già citato conta attualmente moltissimi sottoscrittori, che possono liberamente fare ingresso nel gruppo, fruire dei contenuti di matrice jihadista, ascoltare le notizie sullo Stato Islamico diffuse all’interno del canale, partecipando al processo di radicalizzazione. I nuovi membri, però, possono intervenire attivamente nelle conversazioni solo a seguito della pronuncia di uno specifico atto di giuramento di fedeltà, che cita testualmente: “Allah benedica il Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui, i nostri signori Abu Bakr, Otmane, Omar,  Alì e la madre di tutti i credenti Aisha”. Il canale permette inoltre di accedere a materiali di propaganda, come documenti e libri, direttamente diffusi da organi del Califfato ufficiali, a ciò preposti, come Al-Wafa’ o l’agenzia Aamaq, e poi condivisi.
La rilevanza di tali documenti è ravvisabile già dai titoli degli stessi, come ad esempio: “Disposizioni sull’omicidio di volontari e servi del Cristianesimo”, che contiene citazioni della rivista “Rumiyah” circa l’uccisione di preti cristiani o “Dal potere al potere”, a sostegno dell’IS o ancora “Lo stato islamico e il suo Califfato moderno”.


Nel corso dell’indagine , EL AOUAL Mouner ha più volte invitato fedeli musulmani ad unirsi allo Stato Islamico, facendo di esso e delle relative azioni criminali concreta apologia, come, ad esempio, quando ha scritto: “…noi vogliamo Medina, Mecca, Gerusalemme, la Casa Bianca e Roma, con il permesso di Allah ma non soltanto Siria…”, augurandosi che gli eventuali “traditori” siano messi “…nello spiedino del kebab…” e dati ai cani “… dopo averli arrostiti…”, invitando i fratelli a fare il jihad “…sgozzandoli con un coltello.. bruciandoli e facendoli a pezzi e rendendo le loro vite impossibili…”, dando agli stessi mujaheddin consigli come ad esempio:“…taglia la testa del Kafir, brucialo, annegalo, colpiscilo con il coltello, fallo esplodere, fai quello che vuoi, il sangue del Kafir non è Halal…”.


Diversi sono infine i manuali di combattimento e di propaganda jihadista condivisi in rete e/o visionati dall’utente, grazie ai quali l’IS riesce a garantirsi il forte impatto mediatico voluto, utile a reclutare i soggetti più malleabili. Tra i materiali condivisi più di recente anche un video nel quale viene mostrato al “nuovo jihadista” come uccidere i miscredenti con i coltelli, come avvicinarli e sorprenderli, nonché come fabbricare esplosivi rudimentali.


Circa l’importanza del ruolo assunto dall’indagato nell’organizzazione dell’IS, così si esprime il Giudice per le indagini preliminari nel provvedimento cautelare: “All'interno di un'organizzazione particolarmente frastagliata ed articolata in tutto il mondo come Daesh, spesso sostenuta da elementi singoli che non hanno veri e propri legami con l'apparato direttivo centrale, la presenza di un « promotore » qualificato ("portavoce ufficiale dello stato islamico"), responsabile della propaganda e del proselitismo ed in grado di "condividere" fonti ed informazioni ufficiali ed aggiornate, è fondamentale e di importanza (rispetto al perseguimento dei fini dell'organizzazione terroristica) pari a quella di un "combattente", figura peraltro dall'indagato costantemente evocata e proposta (anche per se stesso) in termini positivi ed eroici”.


Infine, nel valutare il pericolo di reiterazione del reato, lo stesso Giudice ha affermato che “In conclusione si tratta di un soggetto estremamente pericoloso, che sta attualmente svolgendo un'importante opera di proselitismo ed incitamento ad azioni violente e letali per un numero indeterminato di persone e che, per intenti e personalità, presenta un altissimo rischio di passare direttamente all'esecuzione di tali gravi atti di violenza”.                 
 

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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