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Roma

Roma nella Fase 2: vince la mobilità privata rispetto ai trasporti pubblici

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Tempo di lettura 3 minuti In questa prima parte della “Fase 2”, la mobilità privata stravince rispetto al trasporto pubblico, volente o nolente

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ROMA – Lockdown terminato, almeno fino alla prossima verifica della curva dei contagi. Il trasporto pubblico capitolino, sotto la lente di ingrandimento, sembra essere riuscito a incassare la botta, soprattutto perché, in questa prima giornata, romani e non hanno preferito spostarsi con l’auto. Mancanza di fiducia? Paura del virus? Può darsi.

Dunque, anche Roma, come le altre città d’Italia, oggi si confronta con le prime riaperture delle attività produttive in occasione dell’avvio della fase 2 dell’emergenza sanitaria. E torna il traffico fin dalle prime ore dell’alba, una riprova della scarsa propensione a fruire dei mezzi pubblici. Il servizio Luceverde segnala code in via del Foro Italico, fra via Salaria e viale di Tor di Quinto in direzione della galleria Giovanni XXIII; in via Cassia all’altezza di via al Sesto Miglio a causa di un incidente. Traffico anche in via Flaminia Nuova con code all’altezza del Grande raccordo anulare in direzione centro e rallentamenti sono segnalati in piazza di Porta Capena all’altezza di via dei Cerchi a causa di un incidente.

Neanche il ritorno in vigore della sosta a pagamento (strisce blu) è riuscita a dissuadere i romani dal prendere l’auto, com’era nelle intenzioni dell’Amministrazione. Incentivati, quasi sicuramente, dalla prorogata sospensione della ZTL. Che ha scatenato le ire di Legambiente Lazio: «Tutto sbagliato, sono scelte allucinanti e dannose per l’ambiente», dichiara il Presidente Roberto Scacchi, «che mostrano l’incapacità di costruire una città migliore. Senza ZTL si apre al traffico di auto ovunque e poco importa se a chiacchiere si punta su bici e pedoni, la realtà è tutta un’altra a quanto pare. Per mantenere distanziamento su Bus e Metro, oltre a dire che ci sarà un limite all’accesso bisogna ripartire con la cura del ferro e potenziare enormemente le flotte, ma a Roma non è arrivato neanche un mezzo in più. Per favorire bici, pedoni e micromobilità si dovrebbero realizzare percorsi idonei e liberare le strade dalle auto, utilizzare al meglio le aree protette e i parchi romani ma succede l’esatto contrario».

E mentre le strade sono intasate, e l’aria si riempie di smog, bus, metro e ferrovie in mano all’Atac restano semivuoti. Fin dalle prime ore del mattino sono state registrate file, alle fermate delle metropolitane, dove sono stati disposti controlli per favorire l’ingresso a scaglioni degli utenti e per garantire il rispetto del distanziamento sociale, ma tutto è rientrato nella norma. Flusso scorrevole e gestito dagli operatori senza contraccolpi, seppur con qualche eccezione. Su twitter, Roberto N scrive: «Fermata metro San Giovanni direzione Ottaviano. Nessuno che controlla il distanziamento. Due persone sedute correttamente per non venire alle mani si sono dovute alzare, perchè un prepotente si è seduto tra di loro e non si è voluto alzare». Altri invece fanno notare che sulla banchina Battistini non era stata apposta stamattina la segnaletica orizzontale, strisce e pallini a terra per indicare il distanziamento. Tuttavia gli altoparlanti invitano ripetutamente i passeggeri a mantenere la distanza e i convogli viaggiano con una frequenza e una velocità più alte, rispetto alla prima fase. Nelle stazioni di transito della metropolitana è invece consentito l’accesso e l’uscita soltanto da alcuni ingressi, gli altri sono chiusi per moderare i flussi. In alcune stazioni centrali, come quella di Repubblica, sono presenti agenti di Polizia che presidiano la piazza anche perché sono stati intensificati i controlli laddove ci sono bar e altri punti ristoro per evitare assembramenti.

Situazione sotto controllo anche nella ferrovia Roma-Viterbo, altra sorvegliata speciale. «È sicuramente una giornata di rodaggio», tiene a precisare il Presidente del Comitato Pendolari Fabrizio Bonanni, «non ci sono assembramenti segnalati nelle stazioni, ma il polso della situazione ce lo avremo questa sera, al rientro, abbiamo la sensazione che da Flaminio potrebbero esserci problemi. Atac ha soppresso un ulteriore treno extraurbano delle ore 14.20 da Piazzale Flaminio, quindi la prima corsa utile da Roma a Viterbo è delle ore 15. Come al solito la tratta Viterbo-Catalano resta isolata, dalle 18 in poi non ci sono più treni, un altro problema è derivato dal fatto che dalle 18 alle 19.40 non è stata inserita una corsa extraurbana. Viviamo alla giornata».

Tutt’altro che tranquilla invece, la giornata nella Roma-Lido. «È mancato un treno questa mattina», racconta un dipendente aziendale, «in giro c’erano 7 treni, uno in meno a quelli programmati. Intasamento e assembramenti alla stazione Magliana, come previsto. C’è un problema di base, il personale ex-verificatori, deputati dall’Azienza ai contingentamenti, monta alle ore 7. Quindi prima ha fermato gli utenti all’ ingresso senza mascherina, cosa che è stata causa di numerose discussione tra personale di macchina e utenti». E le immagini pubblicare dagli utenti nel gruppo Facebook Il trenino parlano da sole. Ritraggono convogli pieni, nei quali la distanza sociale e le altre misure di contenimento sembrano essere una chimera. Prevedibile.

A conti fatti, in questa prima parte della “Fase 2”, la mobilità privata stravince rispetto al trasporto pubblico, volente o nolente. Ma se i cittadini avessero scelto quest’ultimo, il sistema avrebbe retto? Si vedrà nei prossimi giorni, certo è che la risposta di questa mattina, una sconfitta a dirla tutta, denota scarsa fiducia nei confronti del comparto trasportistico capitolino. Segno evidente che occorre dare una seria svolta alla politica sui trasporti per liberare la Capitale dalla morsa delle lamiere e delle polveri sottili.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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