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Mass Effect Andromeda, in cerca di una nuova casa esplorando l'ignoto

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Tempo di lettura 7 minuti La saga targata Ea e Bioware torna su Pc, Xbox One e PS4 con grande stile

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di Francesco Pellegrino Lise


Signori e signore, Mass Effect è tornato. Ed è tornato con una galassia tutta nuova da esplorare, con innumerevoli pianeti tutti da scoprire, nuove storie tutte da vivere, temibili nemici da combattere e un carico colossale di personaggi con i quali tentare i fan della serie e chi approccia per la prima volta al titolo. Con questi presupposti non si può certo dire che quella di Bioware con Mass Effect: Andromeda sia una sfida da poco. Una sfida nata all'ombra di un'epopea giocata da milioni di utenti che, nel tempo, hanno elevato il Comandante Shepard e i suoi compagni di viaggio al rango di vere e proprie figure chiave della fantascienza videoludica. Cinque anni dopo, il team canadese dona al pubblico un nuovo universo narrativo che, a partire dall'incredibile bagaglio rappresentato dalla storia dell’opera di Bioware, punta a ridefinire gli standard della saga e a trovarle una nuova "casa" tra le stelle di Andromeda su Pc, Xbox One e PlayStation 4. Mass Effect: Andromeda porta i giocatori fino ad Andromeda, una galassia inesplorata dove una serie di nuovi personaggi, guidati dal pioniere, combatteranno per ottenere una nuova casa per gli abitanti della via Lattea. Vestendo i panni di uno dei gemelli Ryder nel ruolo di Pioniere, i giocatori guideranno una squadra di esploratori altamente addestrati alla ricerca e scoperta di nuovi mondi, razze aliene e pericoli. La storia di Mass Effect Andromeda ha inizio dopo un viaggio durato oltre 600 anni verso la galassia di Andromeda, proprio quando l’equipaggio si sveglia dal sonno criogenico e inizia la ricerca di una nuova casa per l’umanità. I sogni di una colonizzazione senza intoppi vengono velocemente infranti, dato che quei pianeti che dovevano essere dei paradisi si dimostrano essere invece terre desolate e inospitali. Inoltre, il Pioniere scoprirà che non tutti gli abitanti della galassia sono felici dell’arrivo degli Umani. Nemici terrificanti sfideranno i giocatori e le loro squadre, obbligandoli a sfruttare a loro vantaggio gli ambienti distruttibili, movimenti verticali tramite jetpack, armi personalizzabili, poteri Biotici e altri strumenti che rendono il sistema di combattimento e la progressione del personaggio emozionante e libera come mai prima. Insomma, gli ingredienti che hanno portato la saga ad ottenere un posto nell’Olimpo dei videogames ci sono ancora tutti. Archiviata l'estinzione su scala galattica incarnata dalla minaccia dei Razziatori, Andromeda si allontana dalla generale cupezza dell’impresa compiuta dal capitano Shepard in Mass Effect 3 per offrire al pubblico un'avventura con connotazioni meno grame, che punta sul desiderio di scoperta costruendo così una dimensione narrativa nuova, forte e articolata. Una prospettiva di cui il Pioniere è al tempo stesso simbolo e artefice, data la rilevanza, per molti versi inedita, delle scelte del protagonista sul tono generale dell'avventura. Accantonata la polarità del sistema EroeRinnegato, le opzioni dialogiche a disposizione dei giocatori rispondono a quattro archetipi caratteriali (Emotivo, Logico, Disinvolto, Professionale) le cui connotazioni morali non aderiscono a stereotipi d'allineamento, ma offrono invece una personalizzazione del proprio alter ego virtuale decisamente più ampio e credibile. Anche il rapporto scelta-conseguenza risulta contestualmente più sfumato, e la sensazione è quella di avere un controllo più profondo della caratterizzazione del protagonista, la cui eco è chiaramente identificabile tanto nelle scene scriptate, quanto nella percezione che gli altri personaggi hanno di Ryder stesso.

 

 

Dopo le prime ore di gioco, si scoprirà che l'equipaggio della Tempest è composto da un gruppo di avventurieri multispecie con cui si potranno stringere legami forti e duraturi, sebbene la definizione dei diversi personaggi spinge a sviluppare preferenze nette, che avranno conseguenze sugli sforzi romantici che si faranno. Inoltre rispetto al passato, le romance di questo Mass Effect sono particolarmente interessanti, principalmente perché le interazioni in questo senso sono basate su un percorso condiviso fatto di fiducia e sostegno reciproco. Parlando di Gameplay, Mass Effect Andromeda è un un gioco di ruolo incentrato sull'esplorazione, in questo caso di pianeti totalmente sconosciuti. Differentemente dalla trilogia originale, qui le superfici concretamente esplorabili non saranno moltissime, ma ognuna di esse merita assolutamente di essere visitata: paesaggi desertici, glaciali o tropicali faranno da sfondo alle varie quest e sub-quest disponibili che sono veramente tantissima. Si spazia dal classico "porta il pacco dal punto al A al punto B", fino a missioni molto più contestualizzate e che in qualche modo si intersecano con la trama principale o con quelle lealtà dei vari membri dell'equipaggio. La spinta all'esplorazione in Andromeda è preponderante rispetto qualsiasi altra attività: più sarete curiosi e determinati, più segreti e sfaccettature scoprirete. Ogni pianeta poi avrà un grado di vivibilità, che in base alle quest che si porteranno a termine, aumenterà: arrivare al 100% non sarà mai facile, ma superata la soglia del 40% sarà possibile stabilire una colonia umana, magari facendo amicizia o stringendo alleanza con gli esseri e le specie che ci abitavano prima. Senza contare che ogni attività fatta ci darà diritto ad acquisire determinati "punti vivibilità Andromeda", che potranno essere investiti sul Nexus (la nave/pianeta dell'Iniziativa Andromeda) per risvegliare particolari sezioni umane ancora bloccate in criostasi e che potranno aiutare in modi specifici, come per esempio fornire costantemente crediti extra oppure risorse minerarie. Insomma lo scopo è esplorare, conoscere e colonizzare nuovi pianeti. Le side quest sono nel complesso quasi sempre stimolanti e, se si avrà la pazienza di portarle a termine tutte, esse daranno una visione d'insieme più approfondita dell'universo di gioco, visto che alcune di esse si legano in qualche modo con gli avvenimenti principali. La scelta di BioWare di ridurre il numero di pianeti esplorabili ma di potenziarne le attività è sicuramente vincente: scorrazzare a destra o a manca con il Nomad non sarà quasi mai noioso, complice anche la sempre presente dose di curiosità nello scoprire nuovi paesaggi, strutture aliene o caverne segrete. Ovviamente in queste fasi di esplorazione non si è soli, al contrario, la specie nemica di Andromeda, i Kett, saranno sempre presenti e non si tireranno mai indietro da nessuno scontro a fuoco. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, questo è votato molto all'action, complice anche il jetpack che permettere di compie balzi verticali e laterali costanti. Questa scelta ha spinto BioWare a creare scontri più attivi che sfruttano la verticalità e la diversità di un level design che nelle sezioni di combattimento diventa funzionale e obbliga lo studio rapido dello scenario. Le coperture saranno automatiche e non esiste pausa tattica. Veloce, letale e divertente, questo Combat System rinnovato spinge il giocatore al movimento continuo e suggerisce, senza troppi fronzoli, di stare sempre allerta per poter sopravvivere, anche perché l'IA sarà molto aggressiva e obbligherà i giocatori al continuo movimento e al cambio di posizione strategica. I punti esperienza ottenibili dalle varie attività faranno progredire di livello, e ogni qual volta che Ryder aumenterà le sue statistiche verranno assegnati anche alcuni punti abilità da investire nelle tre macro categorie: Biotica, Combattimento e Tecnologia. Ognuno di questi rami ha al suo interno diversi perks, e investire punti in una o nell'altra categoria sbloccherà piano piano tutti e sette i profili del protagonista: configurazioni differenti e preimpostate che modificheranno statistiche, bonus e malus di classe. Sarà possibile cambiare in qualsiasi momento dello scontro il proprio profilo. A fare da contorno all'esplorazione non poteva mancare il crafting, che ricalca una struttura classica per il genere: utilizzare lo scanner in dotazione di Ryder sarà utile per entrare in contatto con nuove cose, siano macchine, animali o piante: ogni qual volta si otterranno dati nuovi verranno attribuiti dei punti da investire nell'acquisto di determinati progetti per armi o corazze. Toccherà poi reperire i vari materiali prima di poter concretamente creare l'oggetto. Detto ciò, è bene dire che si potranno ottenere ottimi drop anche senza rivolgersi al crafting e anche nel caso in cui si decida di dedicarsi in modo serio alle quest e sub-quest.

 

 

Mass Effect Andromeda gode anche di una componente multi giocatore cooperativa fino a 4 giocatori. La formula e la stessa già vista nel terzo capitolo della saga, ma la velocità dei combattimenti apportate a questo nuovo capitolo innalzano gli scontri a un livello di frenesia davvero esaltante. Il PvE è costituito da una modalità orda che prevede per ogni player la possibilità di creare, personalizzare e potenziare una delle 25 classi disponibili, ottenibili tramite la riscossione dei vari pack che al loro interno contengono le ricompense disponibili. Tali oggetti si dividono fra armi, consumabili e, appunto, le classi stesse dei combattenti. Fortunatamente nel titolo di Bioware le possibilità di personalizzazione non finiscono qui e, in aggiunta al classico equipaggiamento, si potrà anche costruire una build di abilità del proprio personaggio il più utile possibile a superare le sfide. In questo senso ci saranno le diverse skill della classe in questione affiancata da una serie di slot che ne determinano il livello: investire i punti in una o nell'altra ne incrementerà ovviamente l'efficienza sul campo di battaglia. Come in Mass Effect 3 torna poi il sistema di combo, che permetterà di ottenere danni bonus sui nemici combinando le proprie abilità con quelle dei compagni: attenzione a sottovalutare la difficoltà della modalità, perchè al netto di un approccio che potrà sembrare casual e poco approfondito la modalità orda di Andromeda si rivelerà molto molto ostica se giocata a livelli di difficoltà più alta. Interessante anche il ponte di collegamento che unisce single player e multiplayer: durante il corso dell'avventura infatti potremo impiegare la milizia del Nexus in missioni speciali, nel caso in cui quest'ultime siano troppo complicate c'è la possibilità di svolgerle in prima persona. Questo vuol dire esser catapultati nel multigiocatore e, una volta portato a termine l'obbiettivo, ottenere reward per entrambe le modalità. Per quanto riguarda il comparto grafico, il titolo Bioware viaggia tra alti e bassi. Sebbene la qualità generale del comparto tecnico di Mass Effect: Andromeda si attesti su buoni livelli, questo rappresenta il punto debole dell'intera produzione. Il gioco se da un lato è più che capace di incantare lo sguardo dei giocatori con panorami planetari da sogno grazie a una direzione artistica di primo livello, dall’altro soffre di una quantità fin troppo consistente di glitch e problemi di vario genere, in grado di influire negativamente sulla qualità dell'esperienza. Il difetto più fastidioso di tutti però riguarda le animazioni dei volti, questo per fortuna è un problema evidente ma non sistematico, caratterizzato da fluttuazioni qualitative che, fortunatamente, non incidono con particolare brutalità sulla godibilità, ma che purtroppo intaccano la perfezione di un gioco davvero profondo e intrigante. Per quanto riguarda il comparto audio, le musiche e gli effetti sonori sono sempre ben calibrati e ben riprodotti. Peccato per il mancato doppiaggio in lingua italiana, ma per sopperire a questa mancanza fortunatamente sono stati inseriti i sottotitoli. Tirando le somme, questo nuovo Mass Effect Andromeda ha il grande merito di portare su Pc e rilanciare su Xbox One e PS4 una saga importante, capace di offrire centinaia di ore di gran divertimento e che è capace di coinvolgere sia fan di vecchia data che nuovi giocatori. Lasciarselo scappare sarebbe un vero peccato. Provare per credere.

 


GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 9
Longevità: 9,5


VOTO FINALE: 9

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Star Wars Outlaws, il videogame di Ubisoft dedicato ai fan della saga

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Star Wars Outlaws, il nuovo videogame di Ubisoft per Pc, Xbox e PlayStation ambientato in uno degli universi più amati di sempre, si colloca tra L’impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi. Un periodo poco esplorato nel medium videoludico e in cui gli sviluppatori di Massive Entertainment hanno voluto raccontare la loro storia. Una vicenda che mette da parte potenti Jedi e leggendari eroi per mettere i giocatori nei panni di una protagonista del tutto inedita che, con sguardo sognante verso le stelle, fantastica di un’opportunità che possa cambiare in modo radicale la sua vita piuttosto banale e ben poco avvincente. Kay Vess, questo è il suo nome, è un’abile ladra, che si destreggia nel borseggiare ignari passanti per le strade di Canto Bight fin da quando era bambina. Divenuta adulta, vive con il suo fido quanto intelligentissimo animaletto Nix nella mansarda di un locale gestito dal suo amico Bram, mentre sogna di poter finalmente mettere a segno un colpo che le permetta di acquistare una nave e lasciare per sempre le fatiscenti strade di Canto Bight. L’occasione finalmente si presenta quando viene invitata ad unirsi ad una rapina ai danni di un potente e ambizioso signore del crimine di nome Sliro, a capo del Sindacato dei Zerek Besh. Questo primo colpo fungerà da tutorial, che proseguirà con una rocambolesca fuga a bordo della nave privata di Sliro, la Trailblazer, per poi concludersi con un atterraggio di fortuna sulla ventosa luna di Toshara, pianeta mai apparso nella saga e creato per l’occasione con la collaborazione di Lucasfilm Games. Risvegliatasi dall’atterraggio e con il marchio della morte (una taglia che attrae i più letali killer della galassia) che pende sulla sua testa, Kay per la prima volta si trova finalmente libera di plasmare il proprio destino. In compagnia del fido Nix, la ragazza raggiunge la capitale Mirogana, una città caotica e brulicante di vita. Qui il mondo dei Sindacati pullula di traffici e operazioni, un posto perfetto per Kay Vess di dimostrare le sue qualità e iniziare a costruirsi una reputazione agli occhi di Signori del Crimine, Pirati, Mercenari e Imperiali. Tutti hanno bisogno delle abilità di Kay per i propri loschi affari. Abilità che la faranno notare da Jayken, un ambizioso criminale pronto a reclutarla per effettuare una delle più ambiziose rapine mai fatte nella Galassia, accompagnato dal misterioso Droide pistolero ND-5. Per Kay si presenta finalmente l’opportunità della vita, ma non si sfugge al passato. Vecchi e nuovi nemici tramano nell’ombra, in un intreccio che porterà la protagonista fino agli angoli più remoti della Galassia in un’avventura avvincente quanto pericolosa. A livello di giocabilità, Star Wars Outlaws si presenta come un action game open world che vede Kay muoversi tra le grazie dei Sindacati del Crimine, che nelle 30 ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda, dovrà reclutare la migliore banda della galassia per poter realizzare il colpo del secolo, esplorando cinque pianeti, ognuno con i propri biomi, fauna e flora. Le ore di gioco diventano però molte di più se si vuole completare i numerosi incarichi secondari che il gioco offre, arricchendo notevolmente l’esperienza complessiva di gioco. Il titolo ricrea per ogni pianeta delle vaste aree interamente esplorabili, le cui dimensioni variano notevolmente da mondo a mondo, con la protagonista che può viaggiare ovunque voglia. Nella maggior parte dei pianeti sono presenti una città principale, che funge da Hub per varie attività, più diversi insediamenti sparsi per la regione, tutti ricchi di opportunità per una ladra come Kay per iniziare a farsi le ossa nel crimine organizzato. Per muoversi tra le vaste aree dei pianeti più grandi si può fare affidamento allo Speeder presente all’interno della Trailblazer. Questo è l’unico mezzo di trasporto di terra pilotabile, nonostante si vedano sfrecciare per le strade numerosi altri veicoli. A piedi invece il giocatore può fare affidamento sulla notevole agilità di Kay per scalare montagne o edifici, facendo magari sapiente uso del suo versatile rampino e compiendo azioni acrobatiche.

Joypad alla mano Star Wars Outlaws si presenta come un classico action game in terza persona ma le idee messe sul tavolo da Massive hanno avuto la Forza di arricchire e variare l’esperienza in modi davvero molto interessanti. Primo fra tutti è la presenza dei già citati Sindacati criminali. Essi hanno una propria base collocata nel pianeta e ogni Sindacato dispone di agenti pronti ad assegnare missioni, oltre che venditori specializzati dove acquistare i materiali e l’equipaggiamento più raro e interessante. Per far salire la reputazione presso un Sindacato e avere così accesso a vantaggi e merce sempre migliore, bisogna completare incarichi di varia natura, come l’infiltrazione nelle basi nemiche, recuperare merci nascoste, sabotaggi e altri tipi di operazioni. Oltre a svolgere incarichi, un altro modo per guadagnarsi la fiducia di uno dei Sindacati è vendere i segreti di una organizzazione ad un’altra, oppure alla fine di alcuni incarichi tradire il committente per favorire un’organizzazione rivale. Tutto è nelle mani di chi gioca, e una canaglia esperta sa sempre come riuscire a farsi alleate tutte e quattro le organizzazioni criminali. Se non si sta attenti invece, si rischia di farsele nemiche, con tutte le complicanze del caso, come non essere più ammessi nella loro base o venire braccati dai loro sicari. In Star Wars Outlaws oltre a dover gestire la Reputazione agli occhi dei signori del crimine, sarà opportuno prestare attenzione a non infrangere la legge. In quel caso bisognerà vedersela con l’Impero, decisamente più attrezzato e letale dei Sindacati. Nel caso si venga colti a commettere un reato ai danni dell’Impero, verrà emesso un ordine di cattura nei confronti di Kay, di fatto il classico stato di “ricercato” visto in molti titoli open world. In questo caso, per rimuovere tale status, occorre infiltrarsi in uno dei vari posti di blocco Imperiali, manomettere il terminale e rimuovere il proprio mandato di ricerca. Anche se alcuni Ufficiali Imperiali sono disposti a chiudere un occhio, dopo il dovuto pagamento ovviamente. Si sa, anche nell’universo di Satr Wars la corruzione è presente e ad alcuni imperiali il denaro extra piace molto. Tra una missione e l’altra, esplorando i mondi di gioco, ci si può imbattere in diverse attività secondarie. Nei pianeti principali ci sono diversi segreti da scoprire come antichi tesori da recuperare, misteriose trasmissioni da seguire, Avamposti da saccheggiare, Specialisti da reclutare e minigiochi molto divertenti. Ci sono attività per tutti i gusti e proposte in notevole varietà da tenere incollati allo schermo per ore. Per quanto riguarda i momenti più concitati di Star Wars Outlaws, il gioco propone due approcci diversi: l’assalto diretto con blaster in mano, oppure un approccio più furtivo, con la collaborazione straordinaria del sempre fedele Nix. Il simpatico animaletto infatti svolge un ruolo fondamentale nel gameplay, con la possibilità di fargli svolgere diverse azioni come distrarre nemici, rubare chiavi dalle tasche di Ufficiali Imperiali, Sabotare attrezzature nemiche, innescare dispositivi esplosivi e attivare interruttori altrimenti irraggiungibili. La ricca varietà di possibilità, unita a un ricercato level design degli scenari, offre al giocatore un vasto ventaglio di strategie da utilizzare. Non c’è mai un’unica strada per arrivare all’obiettivo. Sta al giocatore scegliere la migliore. Studiare una base nemica da una distanza di sicurezza, facendo saggio uso del binocolo, è un’ottima tattica per individuare strade, condotti segreti, pareti scalabili e percorsi di pattuglia nemica. Inoltre, l’esplorazione dei mondi di gioco ripaga sempre. Certo, ci si può dedicare solo alla splendida quest principale, ma il vero cuore pulsante di Star Wars Outlaws è vivere pienamente la ricca esperienza che l’opera propone. Anche perché solamente svolgendo determinati incarichi o esplorando particolari luoghi, si possono ottenere potenziamenti necessari per migliorare le proprie abilità, l’equipaggiamento e i mezzi a disposizione. Kay infatti, grazie all’aiuto di determinati personaggi chiamati Specialisti, può migliorare le sua abilità nell’infiltrazione e nel combattimento. Per esempio può insegnare a Nix come sabotare gli allarmi, oppure c’è l’abilità “Parlantina”, che nel caso si venga scoperti da una guardia in territorio nemico, dà a disposizione diversi secondi extra, dove Kay proverà a distrarlo a riempiendolo di parole, per evitare che dia l’allarme. Magari avvicinandosi lentamente e stordendolo con un pugno, o magari comandando a Nix di attaccarlo alle spalle. Più si evolverà Kay, più la propria rosa di abilità e di possibilità aumentano, arricchendo l’esperienza.

Nel gioco è presente inoltre una componente di crafting. Con i giusti materiali, Kay può migliorare le statistiche e le funzioni del suo blaster, la varietà di granate che può trasportare nella borsa, la potenza e velocità del suo speeder, i sistemi e le armi della Trailblazer e molto altro ancora. Oltre a ciò, rinvenendo alcuni tesori nascosti, si possono ottenere vernici uniche e accessori, con cui personalizzare esteticamente la pistola laser, la nave e lo speeder. Per quanto riguarda il combat system di Star Wars Outlaws, Kay può trasportare con sé solamente il suo fido blaster, potenziabile e dotato di munizioni infinite, cercando però di stare attenti a non surriscaldarlo. Le altri armi che si rinverranno durante i combattimenti, che comprendono fucili, mitragliatori, lanciagranate, fucili di precisione e così via sono solo armi temporanee, nel senso che Kay può raccoglierle e utilizzarle, ma non riporle in qualche fondina o borsa. Oltre a donare un certo realismo, questa meccanica spinge il giocatore a valutare bene il proprio approccio man mano che si presentano situazioni diverse. Oltre al suo immancabile blaster, Kay ha con sé due gadget essenziali: il Connettore e l’Apricodici. Il primo permette di scassinare serrature di bauli e porte, tramite un simpatico minigioco ritmico. L’altro invece permette di violare terminali e computer, attravrso un minigioco di hacking, accedendo così alla possibilità di manomettere torrette, scudi energetici e altre funzioni. Un parte essenziale dell’esperienza nell’opera di Massive sono i viaggi stellari, a bordo della Trailblazer. Questa nave funge da vero e proprio hub, dove si può potenziare l’equipaggiamento, cambiare abbigliamento, gestire gli incarichi e ovviamente decollare verso nuovi mondi. Una volta seduti al posto di comando, si può avviare il decollo in qualunque momento e attraverso una suggestiva sequenza senza stacchi, la nave prenderà il volo e arriverà nello spazio perfettamente pilotabile, mascherando i caricamenti con l’attraversamento di una coltre di nubi e dando l’illusione di un universo vasto e complesso. Le orbite dei vari pianeti sono delle vere e proprie macro-aree liberamente esplorabili, con attività da svolgere, tesori da recuperare, relitti abbandonati da saccheggiare e stazioni spaziali dove poter atterrare, in cerca di nuove opportunità. Le fasi a bordo dell’astronave sono particolarmente ben inserite e si amalgamo perfettamente con il resto dell’esperienza di gioco, dando vita ad ardite fughe tra ammassi di asteroidi o violenti battaglie in perfetta armonia con l’essenza di Star Wars. Dal punto di vista tecnico, Star Wars Outlaws convince ma non stupisce. Il colpo d’occhio risente di texture non sempre definite e di un pop-in piuttosto frequente, con in più volti dei personaggi dalle animazioni facciali non proprio espressive. In generale, manca quel tocco di classe che ci si aspetterebbe da una produzione così importante e, se giocato in modalità Prestazioni a 60 fps (non sempre fissi), la risoluzione dinamica sembra tendere fin troppo spesso ai 720p che non ai 1080p, con risultati che si possono facilmente immaginare. Il nostro consiglio, se si riesce a rinunciare ai 60fps, è di optare per la modalità Qualità a 30 fps, se non altro per godere di una risoluzione più elevata e di un colpo d’occhio complessivamente più solido e meno “slavato”. Il recente aggiornamento ha migliorato qualcosa a livello di glitch e stabilità del frame-rate, ma è indubbio che questo è il problema più grande della produzione. Più solido invece il comparto audio, con una colonna sonora orchestrale di prim’ordine che riprende e rielabora con maestria i temi classici di John Williams, effetti sonori curati e un doppiaggio in inglese di prim’ordine, anche se spiace non trovare quello in italiano per un titolo di così forte richiamo. Tirando le somme, Star Wars Outlaws è l’esperienza che ogni fan di Star Wars dovrebbe vivere. L’opera di Massive è una lettera d’amore verso la saga, eccellendo nel proporre un’avventura ricca e variegata, tessuta perfettamente all’interno di una storia più ampia. Il titolo non risulta perfetto, con bug e glitch che compromettono l’IA dei nemici, rendendo gli scontri a volte sbilanciati. Ma mai come adesso questa Galassia ha preso vita in una veste così ricca. A noi, da vecchi fan della saga, il titolo è piaciuto e se anche voi amate l’universo di Guerre Stellari cosa aspettate? Acquistatelo senza alcun dubbio. Non ve ne pentirete.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica:8
Sonoro: 9
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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YouTube lancia “Ask Music” e con l’IA crea playlist a misura di utente

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Google sta portando l’esperienza musicale a un livello del tutto superiore e innovativa con il lancio di “Ask Music”, una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale che trasforma richieste di testo in playlist personalizzate. Stando agli utenti che hanno già provato la novità, come il sito 9to5google, dietro alla possibilità di ricevere liste di canzoni specifiche c’è Gemini, l’intelligenza artificiale di Google già presente come app per gli smartphone e integrata nei dispositivi mobili Pixel. Il funzionamento è simile a ciò che accade quando si chiede ad chatbot di generare un testo o una foto: si entra nell’app di YouTube Music, si apre la finestra di conversazione con Ask Music, e si inserisce un testo che identifica il genere di musica preferito. “La funzionalità appare come una scheda viola nel feed principale” scrive 9to5google. “Toccando l’icona si avvia un’interfaccia di chat a schermo intero con la possibilità di inserire poche parole o intere frasi”. In pochi istanti, viene creata una playlist su misura, completa di un titolo che descrive l’atmosfera o il genere desiderato. Sebbene Google non lo specifichi, la presenza dell’icona a scintilla, tipica del suo modello di intelligenza artificiale più avanzato, Gemini, suggerisce che sia proprio quest’ultimo a guidare la nuova funzionalità. Grazie all’IA, “Ask Music” è in grado di comprendere sfumature linguistiche complesse e di interpretare concetti astratti come “nostalgia” o “energia”. Per ora, la piattaforma è disponibile per gli abbonati a YouTube Premium su dispositivi Android. Tuttavia, 9to5google prevede un’espansione nel corso dell’anno. Insomma, da adesso in poi trovare la musica più adatta al proprio umore, al proprio evento o semplicemente che si desidera ascoltare in quel preciso momento è davvero molto semplice. Basta chiedere e l’IA si preoccuperà per noi di procurare quanto chiesto. Ovviamente più saremo accurati e maggiormente preciso sarà il risultato finale.

F.P.L.

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Castlevania Dominus Collection, una vera perla per gli amanti della saga di Konami

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Castlevania Dominus Collection è senza ombra di dubbio un vero e proprio pezzo da collezione per gli appassionati della serie dedicata alla lotta contro il malvagio Dracula. Questa raccolta, in particolar modo, offre un viaggio nel cuore di uno dei franchise più iconici di Konami ed è disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox Series X|S e Steam. Il titolo include tre classici della serie Castlevania originariamente pubblicati per Nintendo DS, e sono: Castlevania: Dawn of Sorrow (2005), Castlevania: Portrait of Ruin (2006) e Castlevania: Order of Ecclesia (2008). A completare il pacchetto, troviamo due titoli bonus: Haunted Castle, la versione arcade di Castlevania, e Haunted Castle Revisited, una versione reimmaginata e ridisegnata del classico arcade con musiche riarrangiate, grafica migliorata e una giocabilità anch’essa più smart e meno legnosa. Il cuore pulsante di Castlevania Dominus Collection ovviamente risiede nei tre titoli principali per Nintendo DS, che rappresentano il periodo di massimo splendore della serie nella sua incarnazione portatile. Ognuno di questi giochi infatti è unico nel suo approccio al gameplay, ma tutti condividono quella particolare atmosfera gotica e quel livello di sfida che i fan della serie hanno imparato ad apprezzare fino in fondo. Dawn of Sorrow riprende la formula di Aria of Sorrow per Game Boy Advance, aggiungendo un sistema di magia basato sui simboli e un’ambientazione ricca di dettagli. Portrait of Ruin si distingue per la sua meccanica di gameplay a coppie, dove il giocatore può alternarsi tra due personaggi con abilità uniche, mentre Order of Ecclesia introduce un sistema di combattimento innovativo e una protagonista femminile, Shanoa, che utilizza glifi magici per sconfiggere i mostruosi antagonisti. Castlevania Dominus Collection non si limita a riproporre i giochi così come erano, ma offre una serie di opzioni che rendono l’esperienza di gioco più accessibile e moderna. La funzione di riavvolgimento, ad esempio, permette di tornare indietro nel tempo in caso di errore, una manna dal cielo per affrontare i momenti più difficili senza dover ricominciare da capo. Il quick save e il load-game sono disponibili in ogni momento, rendendo possibile salvare i progressi anche nei momenti più intensi. Inoltre, il layout dei controlli e il display per il dual screen, caratteristico dei giochi per DS, sono completamente personalizzabili, permettendo al giocatore di adattare l’esperienza alle proprie preferenze. Insomma, un bel insieme di cose per rendere l’esperienza più accessibile a tutti.

Come già accennato Castlevania Dominus Collection,oltre ai tre giochi principali, Haunted Castle e Haunted Castle Revisited, due titoli che offrono un diverso tipo di sfida rispetto ai classici per DS. Haunted Castle è la versione arcade di Castlevania, un gioco che, pur nella sua semplicità, rappresenta una parte importante della storia della serie in quanto la versione arcade classica rappresenta una vera e propria sfida per tutti coloro che cercano un intrattenimento difficile e appagante. La versione Revisited, invece, è una reinterpretazione moderna, con grafica aggiornata e un gameplay migliorato che garantisce una nuova prospettiva su un classico del passato. L’esperienza è sicuramente più accessibile della versione arcade, ma poter arrivare allo scontro con Dracula e poter salvare la sposa non è mai stato così avvincente. Insomma, con queste versioni di Haunted Castle, anche i giocatori di vecchia data potranno tornare indietro nel tempo e rivivere l’esperienza vissuta nel 1987. Castlevania Dominus Collection, essendo un titolo dedicato agli amanti della saga, offre anche una ricca modalità galleria, dove i giocatori possono esplorare artwork inediti, bozzetti di sviluppo, istruzioni e packaging originali. L’enciclopedia inclusa è un compendio completo ed esaustivo che contiene dati su nemici, equipaggiamenti, oggetti e altro ancora, rendendola una risorsa preziosa per chi vuole immergersi completamente nell’universo di Castlevania. Infine, il lettore musicale integrato permette di ascoltare tutte le tracce audio originali dei singoli giochi e di creare playlist personalizzate con i propri brani preferiti, un tocco di classe che aggiunge ulteriore valore alla collezione. Castlevania Dominus Collection è indubbiamente un prodotto di nicchia, destinato al novanta per cento ai fan della serie e a coloro che hanno già avuto modo di apprezzare questi giochi all’epoca della loro uscita originale. Tuttavia, l’ottimo lavoro di porting, le opzioni di personalizzazione e i contenuti aggiuntivi rendono questa collezione interessante anche per chi si avvicina alla serie per la prima volta. Va detto che, nonostante la qualità dei giochi, il peso degli anni si fa sentire. Le meccaniche di gioco, per quanto ancora solide e divertenti, possono apparire datate a un pubblico abituato a standard più moderni. Tuttavia, è proprio questa fedeltà all’originale che renderà felici i puristi, che potranno rivivere le stesse emozioni di un tempo senza compromessi. Tirando le somme, Castlevania Dominus Collection dimostra ancora una volta quanto la serie sia riuscita a lasciare il segno sui vari sistemi operativi in cui si è manifestata. Resta di certo l’amaro in bocca per la mancanza di un nuovo capitolo da ormai dieci anni, senza contare che non si ha ancora notizia di una riproposizione del memorabile Symphony of the Night al pubblico, ma i tre capitoli per Nintendo DS qui proposti sono ancora oggi favolosi da giocare. Che si voglia rivivere l’esperienza intransigente degli originali o che si preferisca utilizzare i miglioramenti di qualità della vita rappresentati dalla possibilità di riavvolgere il tempo e di salvare in ogni momento, in ogni caso Dawn of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia sono capaci di garantire decine di ore di intrattenimento di altissima qualità, permettendo anche a chi non li aveva giocati negli anni 2000 di scoprire tre videogiochi che rappresentano eccellenze assolute. Provatelo, scoprite se non lo avete mai fatto l’incredibile profondità della serie e provate a battere i giochi senza gli “aiutini” per un’ esperienza indimenticabile.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino lise

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